Marco Caluri, sindaco di Lerici
Olga Tartarini, Assessora alla Cultura del Comune di Lerici
Marino Fiasella, Presidente della Provincia di La Spezia
Nikos Frangos, Presidente del Centro di Cultura Ellenica e Segretario della Federazione delle Comunità e confraternite elleniche in Italia
Angelo Tonelli, Ideatore, Organizzatore e Direttore artistico di MythosLogos
i protagonisti delle varie giornate
DOMENICA 20 LUGLIO
Taeri Sunim
Nomi monastici: Taeri sunim (ordinazione coreana); Kumara (ordinazione birmana)
• 1993-94 Postulante alla Pagoda di Arezzo sotto la guida del Maestro Taehye sunim (tradizione zen coreana).
• 1994 Maggio-settembre: ritiro estivo di meditazione a Taiwan sotto la guida del maestro Zi Yuan.
Novembre: ordinazione di novizio al Chikjisa in Corea sotto la guida del maestro Il Gak sunim.
• 1996 Ottobre: ordinazione monastica al Tongdosa in Corea.
• 1994-1997 Ritiri di meditazione invernali ed estivi di tre mesi ciascuno al Songgwangsa in Corea. Durante i mesi liberi, studio della lingua coreana presso i language center a Seoul.
• 1997-99 Soggiorno in Thailandia e Myanmar (Birmania) nei monasteri della tradizione theravada, ordinazione monastica theravada birmana, studio della dottrina, meditazione sotto la guida del maestro birmano Pannadipa. Visite prolungate in Sri Lanka e studio.
• 1999-2001 Soggiorno a Taiwan nei monasteri della tradizione cinese mahayana, ordinazione monastica mahayana cinese, studio della lingua cinese, meditazione e cerimonie.
• 2004 “Diploma in Buddhism” conseguito alla Pali & Buddhist University of Colombo, Sri Lanka.
• Dal 2003 fino alla data attuale, residente in Italia e impegnato in diverse attività di Dharma e insegnamento delle pratiche di meditazione a Padova, al monastero Musang-am di Lerici (SP) e in collaborazione con vari centri della tradizione theravada dello Sri Lanka presenti in Italia e del centro Pagoda Vien Y della comunità vietnamita di Polverara (PD).
Nomi monastici: Taeri sunim (ordinazione coreana); Kumara (ordinazione birmana)
• 1993-94 Postulante alla Pagoda di Arezzo sotto la guida del Maestro Taehye sunim (tradizione zen coreana).
• 1994 Maggio-settembre: ritiro estivo di meditazione a Taiwan sotto la guida del maestro Zi Yuan.
Novembre: ordinazione di novizio al Chikjisa in Corea sotto la guida del maestro Il Gak sunim.
• 1996 Ottobre: ordinazione monastica al Tongdosa in Corea.
• 1994-1997 Ritiri di meditazione invernali ed estivi di tre mesi ciascuno al Songgwangsa in Corea. Durante i mesi liberi, studio della lingua coreana presso i language center a Seoul.
• 1997-99 Soggiorno in Thailandia e Myanmar (Birmania) nei monasteri della tradizione theravada, ordinazione monastica theravada birmana, studio della dottrina, meditazione sotto la guida del maestro birmano Pannadipa. Visite prolungate in Sri Lanka e studio.
• 1999-2001 Soggiorno a Taiwan nei monasteri della tradizione cinese mahayana, ordinazione monastica mahayana cinese, studio della lingua cinese, meditazione e cerimonie.
• 2004 “Diploma in Buddhism” conseguito alla Pali & Buddhist University of Colombo, Sri Lanka.
• Dal 2003 fino alla data attuale, residente in Italia e impegnato in diverse attività di Dharma e insegnamento delle pratiche di meditazione a Padova, al monastero Musang-am di Lerici (SP) e in collaborazione con vari centri della tradizione theravada dello Sri Lanka presenti in Italia e del centro Pagoda Vien Y della comunità vietnamita di Polverara (PD).
Ettore Fili
Nato a Trieste, ha condotto i suoi studi a Roma e a Genova. In quest’ultima città ha conseguito dapprima una laurea in Storia e, successivamente, quella in Filosofia presso la Facoltà di Lettere e Filosofia. Ivi, in particolare, ha seguito i corsi di “Fondamenti delle discipline psicologiche orientali” del Prof. Giulio Cesare Giacobbe, partecipando anche ai suoi stages di cultura e di meditazione buddhista, e i corsi di “Filosofia della mente” della Prof.ssa Luisa Montecucco. Gli insegnamenti delle due discipline gli hanno ispirato i molteplici, ed ancora poco divulgati, sincretismi fra il pensiero Indiano e quello occidentale (trovando molti punti d’incontro tra il Buddha e la filosofia Greco-romana), soprattutto in campo etico e di comprensione della psiche umana.
Alla sua tesi di laurea ispirata ad evidenziare tali comparazioni: “La dottrina della salvezza in Buddha. Significative analogie con il pensiero occidentale”, vennero decretate la lode e la “dignità di stampa”.
Già autore del corposo trattato Buddha e l’Occidente. Per una via di liberazione della mente (Araba Fenice, 2008), e del successivo saggio divulgativo e di pratica utilità, L’indiano Buddha e altri maestri di serenità (pp. 286, Araba fenice 2010), Fili nel corso di tutti i suoi studi sull’insegnamento del Buddha e dei suoi principali esegeti ha costantemente voluto evidenziare le significative analogie fra l’ammaestramento filosofico, etico e psicologico dell’Illuminato e quello dei tanti pensatori d’Occidente che dall’antichità a oggi, similmente a Siddhartha il Buddha, hanno rilevato come la serenità interiore sia alla portata di ognuno semplicemente divenendo “consapevoli” del modo in cui la propria mente, se lasciata a se stessa, ‘fabbrica’ le nostre più diffuse fonti di disagio per sé e per gli altri.
Appaiono così singolari e sovente inedite le molteplici comparazioni possibili tra la saggezza dei nostri “Antichi” (in particolare dai Presocratici agli Stoici greco-romani) e le parole del Buddha idonee a ritrovare una serenità accessibilissima a tutti semplicemente imparando a “ri-usare” rettamente la propria mente e i suoi ‘oggetti’.
Nato a Trieste, ha condotto i suoi studi a Roma e a Genova. In quest’ultima città ha conseguito dapprima una laurea in Storia e, successivamente, quella in Filosofia presso la Facoltà di Lettere e Filosofia. Ivi, in particolare, ha seguito i corsi di “Fondamenti delle discipline psicologiche orientali” del Prof. Giulio Cesare Giacobbe, partecipando anche ai suoi stages di cultura e di meditazione buddhista, e i corsi di “Filosofia della mente” della Prof.ssa Luisa Montecucco. Gli insegnamenti delle due discipline gli hanno ispirato i molteplici, ed ancora poco divulgati, sincretismi fra il pensiero Indiano e quello occidentale (trovando molti punti d’incontro tra il Buddha e la filosofia Greco-romana), soprattutto in campo etico e di comprensione della psiche umana.
Alla sua tesi di laurea ispirata ad evidenziare tali comparazioni: “La dottrina della salvezza in Buddha. Significative analogie con il pensiero occidentale”, vennero decretate la lode e la “dignità di stampa”.
Già autore del corposo trattato Buddha e l’Occidente. Per una via di liberazione della mente (Araba Fenice, 2008), e del successivo saggio divulgativo e di pratica utilità, L’indiano Buddha e altri maestri di serenità (pp. 286, Araba fenice 2010), Fili nel corso di tutti i suoi studi sull’insegnamento del Buddha e dei suoi principali esegeti ha costantemente voluto evidenziare le significative analogie fra l’ammaestramento filosofico, etico e psicologico dell’Illuminato e quello dei tanti pensatori d’Occidente che dall’antichità a oggi, similmente a Siddhartha il Buddha, hanno rilevato come la serenità interiore sia alla portata di ognuno semplicemente divenendo “consapevoli” del modo in cui la propria mente, se lasciata a se stessa, ‘fabbrica’ le nostre più diffuse fonti di disagio per sé e per gli altri.
Appaiono così singolari e sovente inedite le molteplici comparazioni possibili tra la saggezza dei nostri “Antichi” (in particolare dai Presocratici agli Stoici greco-romani) e le parole del Buddha idonee a ritrovare una serenità accessibilissima a tutti semplicemente imparando a “ri-usare” rettamente la propria mente e i suoi ‘oggetti’.
Compagnia Teatro
Iniziatico
La Compagnia Teatro Iniziatico, attiva dal 1996, rappresenta forse l’’unico esempio in Italia di un lavoro concentrato esclusivamente sulla tragedia greca, con traduzioni di prima mano realizzate dal regista (Tutte le tragedie, Marsilio 2007 4 voll.; in stampa con testo a fronte, Bompiani 2011). La compagnia si avvale di importanti collaborazioni multimediali: le scenografie sono affidate a Giuliano Diofili, pittore e artista figurativo di livello nazionale; le coreografie sono ideate da Annalisa Maggiani, coreografa e danzaterapeuta di fama internazionale; Paola Polito, critico letterario e contralto mette in musica e interpreta con metodo originale in greco antico brani scelti dai cori delle tragedie.
Opere teatrali realizzate:Apokálypsis, 1995; Katábasis, 1996; Máinomai, 1997; Mysterium, 1998; Eleusis, 1999; Drómena, 2000; Alphaomega, 2002 (da Sette contro Tebe di Eschilo); New World Order, 2003; V.I.T.R.I.O.L.U.M. Alchimia per Edipo re 2004; Orghia, ovvero il trionfo della sapienza sul potere (da Baccanti di Euripide), 2005 e 2009; La terra desolata di T. S. Eliot, 2005; Orestea, 2006; Alcesti, mysterium mortis mysterium amoris, 2007; Antigone, ovvero la legge del cuore contro la logica spietata del potere, 2008; Baccanti, 2009; Christus rediens, 2009. Baccanti, 2010, Orestea, 2011; Medea, 2012; Sette contro Tebe, 2013; Triane, 2014.
Della Compagnia Teatro Iniziatico hanno parlato: RAI1; Il Manifesto; Il Secolo XIX; la Nazione; La Repubblica; Panorama; e altri. Attualemnte è oggetto di una tesi di laurea in corso di stesura.
La Compagnia Teatro Iniziatico, attiva dal 1996, rappresenta forse l’’unico esempio in Italia di un lavoro concentrato esclusivamente sulla tragedia greca, con traduzioni di prima mano realizzate dal regista (Tutte le tragedie, Marsilio 2007 4 voll.; in stampa con testo a fronte, Bompiani 2011). La compagnia si avvale di importanti collaborazioni multimediali: le scenografie sono affidate a Giuliano Diofili, pittore e artista figurativo di livello nazionale; le coreografie sono ideate da Annalisa Maggiani, coreografa e danzaterapeuta di fama internazionale; Paola Polito, critico letterario e contralto mette in musica e interpreta con metodo originale in greco antico brani scelti dai cori delle tragedie.
Opere teatrali realizzate:Apokálypsis, 1995; Katábasis, 1996; Máinomai, 1997; Mysterium, 1998; Eleusis, 1999; Drómena, 2000; Alphaomega, 2002 (da Sette contro Tebe di Eschilo); New World Order, 2003; V.I.T.R.I.O.L.U.M. Alchimia per Edipo re 2004; Orghia, ovvero il trionfo della sapienza sul potere (da Baccanti di Euripide), 2005 e 2009; La terra desolata di T. S. Eliot, 2005; Orestea, 2006; Alcesti, mysterium mortis mysterium amoris, 2007; Antigone, ovvero la legge del cuore contro la logica spietata del potere, 2008; Baccanti, 2009; Christus rediens, 2009. Baccanti, 2010, Orestea, 2011; Medea, 2012; Sette contro Tebe, 2013; Triane, 2014.
Della Compagnia Teatro Iniziatico hanno parlato: RAI1; Il Manifesto; Il Secolo XIX; la Nazione; La Repubblica; Panorama; e altri. Attualemnte è oggetto di una tesi di laurea in corso di stesura.
Piero
Ceppodomo
Appassionato cultore di Storia dell'Arte in genere, di Architettura e scienze filosofiche, è Astrofilo dal 1996. dal 1996 al 2009. Consigliere dal 2009 a oggi di I.R.A.S., Ricerche Astronomiche Spezzine. Socio fondatore e segretario della Società Astronomica Lunae. Socio dal 2001 e segretario dal 2005 della Società Marittima di M.S.Lerici-1852. Impegnato nella difesa e conservazione delle peculiarità lericine in generale (storiche, culturali, sociali ed ambientali).
Appassionato cultore di Storia dell'Arte in genere, di Architettura e scienze filosofiche, è Astrofilo dal 1996. dal 1996 al 2009. Consigliere dal 2009 a oggi di I.R.A.S., Ricerche Astronomiche Spezzine. Socio fondatore e segretario della Società Astronomica Lunae. Socio dal 2001 e segretario dal 2005 della Società Marittima di M.S.Lerici-1852. Impegnato nella difesa e conservazione delle peculiarità lericine in generale (storiche, culturali, sociali ed ambientali).
Roberto Zambelli
Roberto Zambelli è il Presidente della "Società AstronomicaLunae". Fondata nell'anno 2010 da un gruppo di astrofili, uniti da una grande passione: l'astronomia. Funzione della Associaizone è far conoscere l'astronomia attraverso conferenze, ricerca scientifica, serate osservative con uso di telescopi, lezioni scolastiche, contestualizzazioni filosofico-religiose, fotografia astronomica, e tuttoquanto riguarda questa disciplina scientifica. Uno degli aspetti più importanti di tutta l'attività è la ricerca. Per poter svolgere questo delicato e impegnativo compito, è stato costruito un osservatorio astronomico,
all'interno del quale sono installati due telescopi professionali, gestiti da
una sala controllo adiacente l'osservatorio. L’Associazione ha allacciato nel corso
degli anni una proficua collaborazione con diverse università italiane e
straniere. Tra le più importanti figurano il "Max Planck Institute" in Germania, la Louisville, la Vanderbild ed altre negli Stati Uniti. L'attività di ricerca
è indirizzata verso lo studio di stelle variabili e, cosa più importante, laricerca della vita al di fuori del nostro sistema solare. In pratica cercare di trovare pianeti simili alla nostra terra. Tutte le informazioni relative all'attività della Società Astronomica Lunae si trovano nel sito : www.astrolunae.it .
Roberto Zambelli è il Presidente della "Società AstronomicaLunae". Fondata nell'anno 2010 da un gruppo di astrofili, uniti da una grande passione: l'astronomia. Funzione della Associaizone è far conoscere l'astronomia attraverso conferenze, ricerca scientifica, serate osservative con uso di telescopi, lezioni scolastiche, contestualizzazioni filosofico-religiose, fotografia astronomica, e tuttoquanto riguarda questa disciplina scientifica. Uno degli aspetti più importanti di tutta l'attività è la ricerca. Per poter svolgere questo delicato e impegnativo compito, è stato costruito un osservatorio astronomico,
all'interno del quale sono installati due telescopi professionali, gestiti da
una sala controllo adiacente l'osservatorio. L’Associazione ha allacciato nel corso
degli anni una proficua collaborazione con diverse università italiane e
straniere. Tra le più importanti figurano il "Max Planck Institute" in Germania, la Louisville, la Vanderbild ed altre negli Stati Uniti. L'attività di ricerca
è indirizzata verso lo studio di stelle variabili e, cosa più importante, laricerca della vita al di fuori del nostro sistema solare. In pratica cercare di trovare pianeti simili alla nostra terra. Tutte le informazioni relative all'attività della Società Astronomica Lunae si trovano nel sito : www.astrolunae.it .
LUNEDI’ 21 LUGLIO
Enrico
Bardellini
Laureato in Architettura a Genova nel 1980, studioso di Storia delle’Arti, è docente di "Storia dell'arte" al Liceo Artistico "Gentileschi" di Carrara, ha insegnato "Storia dell'architettura e dell'urbanistica" all'Accademia di Belle Arti di Carrara. Svolge inoltre attività di iconografo e di concertista di musica antica.
Laureato in Architettura a Genova nel 1980, studioso di Storia delle’Arti, è docente di "Storia dell'arte" al Liceo Artistico "Gentileschi" di Carrara, ha insegnato "Storia dell'architettura e dell'urbanistica" all'Accademia di Belle Arti di Carrara. Svolge inoltre attività di iconografo e di concertista di musica antica.
Tallone
Editore
Le edizioni dalla Alberto Tallone Editore presentano alcune caratteristiche di seguito illustrate.[1] In primis, ogni edizione si presenta con una veste tipografica originale, ossia nessuna, per formato, impaginazione e scelta dei caratteri, è uguale a un'altra,[2] in virtù della caratteristica di voler trasmettere lo spirito di ciascun autore attraverso il design del libro. «Secondo l’autore prescelto [l’editore] interpreta il testo così che il gusto del pubblico si forma alla sua estetica continuamente rinnovata nella scelta della carta, dei caratteri, dell’impaginazione [...]» (Elena Pelizzoni, “Alberto Tallone editore artista. Ha disegnato un elzeviro guardando il lago d’Orta”, Corriere Lombardo, 30 luglio 1954). «Tallone all’inizio dei propri cataloghi, facendo propria una massima di Charles Peguy, affermò da parte sua che “la beauté d’un livre doit s’entendre de la beauté de l’oeuvre écrite […] de la beauté de la typographie […] du tirage […] du papier” [La bellezza di un libro deriva dalla bellezza dell'opera scritta... dalla bellezza della tipografia... della tiratura... della carta]. Per Tallone quindi la rappresentazione tipografica non doveva avere motivazioni esterne, doveva prima di tutto essere in rapporto con il testo» (Luigi Balsamo[3], “Manuale tipografico dedicato all'impaginazione, ai caratteri da testo & ai formati”, La Bibliofilia, numero 2, 2009, p. 205).
In secondo luogo, i testi sono composti interamente a mano con caratteri di piombo fusi dalle matrici originali; tra di essi, il Caslon della Fonderia Caslon di Londra e il Garamond della Deberny & Peignot. Oltre ad essi, anche il carattere Tallone, disegnato da Alberto Tallone nel 1949 e usato in esclusiva dalla casa editrice.
I testi sono stampati in tiratura limitata (la tiratura è generalmente di circa 300 copie) su carte di puro cotone e su carte della Cina e del Giappone (ad esempio, la carta Magnani di Pescia, la Amatruda di Amalfi, la Van Gelden Zonen olandese, la Rives e la Lana francesi, la Kozu giapponese).[4]
Secondo il concetto talloniano e in accordo con la lezione di Giambattista Bodoni, i testi devono bastare a se stessi nella nudità della lettera, per mettere in luce il contenuto dell’opera servendosi dei soli mezzi grafici. «Generalmente [l’editore] non inserisce nei suoi libri l’illustrazione considerandola un’alterazione al pensiero del poeta e dello scrittore e perché sovente limita o turba l’immaginativa del lettore» (Elena Pelizzoni, 1954).
Volendo caratterizzare il design delle edizioni Tallone - Giorgio Montecchi[5] inserisce la Tallone Editore nel solco della tradizione tipografica di coloro che nei secoli hanno “rinnovato l’immagine del libro adattandola ai gusti, agli occhi e alla mente dei loro contemporanei” -, sono tre gli elementi su cui soffermarsi: i formati, l’impaginazione e i caratteri.
Luigi Balsamo ha così delineato i primi due elementi caratterizzanti le edizioni Tallone, formati e impaginazione: «La pagina rivela proporzioni che uniscono una certa misura classica ad un equilibrio aperto, inteso ad evitare ogni pericolo di staticità che possa appesantirne la lettura, la predilezione per il formato oblungo è sintomatica e rende le pagine talloniate agili e scorrevoli nel modo voluto dall’occhio del lettore d’oggi, senza tuttavia ricorrere a innovazioni estrose; una misura cercata nel rapporto di interlinee, spaziature e margini con il particolare carattere, nell’attenta distribuzione del tondo e del corsivo in titoli, note, indici, dosati tutti con uguale, e sempre vigile cura» (L. Balsamo, “Ricordo di Alberto Tallone”, La Bibliofilia, Leo S. Olschki Editore, Firenze, 1968, p. 178-179). Più recentemente, il formato talloniano è definito «ascendente, slanciato, votato all’alto», un formato che è «rimasto inalterato negli anni e che la poetica talloniana non limita ai volumi, spargendolo come seme anche nei cataloghi, negli specimens, nei fogli volanti» (M. Gatta[6], “Progetto, corpo, tipografia”, in A. de Pasquale, “Il progetto tipografico del libro: Bodoni e i Tallone”, Museo Bodoniano, Parma, 2009, p. 68-69). Anche il giornalista Mauro Chiabrando, nell’analizzare lo stile dell’editore, allarga lo sguardo agli specimen, ai cataloghi e ai fogli volanti, ossia all’apparato pubblicitario della casa editrice: «Passando in rassegna la pubblicità storica di Bompiani, Mondadori, Rizzoli, Sansoni, Utet, Hoepli, tanto per citare i più noti editori industriali, si comprende come di volta in volta siano le immagini o la linea grafica di una collana e il marchio dell’editore a prevalere, in generale, sulla caratterizzazione tipografica dei volumi. Nel caso di un editore stampatore artigiano come Alberto Tallone, che in via esclusiva ha fatto della architettura tipografica la propria inconfondibile firma senza bisogno di utilizzare marche editoriali sui volumi, non c’è invece alcuna discontinuità tra la pubblicità di un volume e l’opera originale poiché l’una è l’anticipazione o il campione dell’altra» (Mauro Chiabrando, “Studio introduttivo”, su E. Tallone, “Manuale tipografico II”, Alberto Tallone Editore, Alpignano, 2008, p. 25). Chiabrando prosegue il confronto con altri editori italiani, soffermandosi a considerare l’importanza della scelta dei caratteri: «La convinzione che il carattere sia essenziale nel dare forma ed espressione congrua a un testo accomuna, pur con esiti differenti, Alberto Tallone, uno dei pochi editori stampatori capaci di disegnare un carattere, il “Tallone”, a Leo Longanesi […] e nell’accezione più moderna dell’editoria di cultura, a Giulio Einaudi. È nota la passione di Longanesi per il recupero di certi caratteri ottocenteschi (egiziani e grotteschi per i titoli e romani per il testo), meno evidente ma ancor più significativa fu nel 1946 la scelta del Baskerville […] come carattere connotativo della Longanesi & C. Un’operazione analoga verrà fatta nel 1956 da Giulio Einaudi commissionando lo studio e la creazione di un nuovo Garamond a Francesco Simoncini, per le proprie edizioni. La cura maniacale che Longanesi riservava alla pubblicità editoriale e l’impeccabile rigore einaudiano in questo campo sono la conferma che la buona tipografia fa la buona editoria anche quando si tratta di pubblicare un tascabile» (p. 26).
Questo ci introduce al terzo elemento caratterizzante le edizioni Tallone, il carattere Tallone. «Il carattere Tallone […] fu ispirato al suo disegnatore dalla volontà di coordinare la tradizione tipografica con la modernità sotto il segno della leggerezza, per definire, come scrive Enrico Tallone, “i profili di un nuovo carattere che potesse catturare lo spirito del tempo entro forme originali e moderne, evitando di partire dalla rielaborazione di qualche fortunato modello preesistente, pur restando per slancio e respiro, nel solco della tradizione”.[7] Alberto Tallone aveva desiderato fosse chiamato carattere Palladio, avendo respirato durante la sua creazione l’atmosfera classica del paesaggio e dell’architettura palladiana di Villa Barbaro a Maser, ma poi mantenne il nome con cui era denominato in bottega presso [l’incisore] Charles Malin e presso i fonditori. Già il critico Jean Loize nel presentarlo in anteprima nel 1951 nella sua galleria di Parigi ne metteva in evidenza l’essenzialità del tratto e il legame con tutta la tradizione classica della produzione di caratteri: “Le ‘caractère tallone’ est un elzèvir qui se prive de toute fioriture. Il donne des pages blondes, unies, où rien ne distrait l’oeil entre le signe et la pensée. Le Tallone fera bonne figure aux côte des grands classiques, depuis le Garamond e le Fournier, jusqu’au Bodoni de Parme e au Didot. C’est un caractère qui tend à les résumer tous, dans leurs mérites et leurs emplois [Il carattere Tallone è un elzeviro che si priva degli ornamenti superflui. Esso dà delle pagine bionde, compatte, ove nulla distrae l’occhio tra il segno e il pensiero. Il Tallone ben figurerà a fianco dei grandi classici da Garamond a Fournier fino a Bodoni e Didot. È un carattere che tende a riassumerli tutti nei loro meriti e nei loro impieghi]. John Dreyfus, importante storico e critico della tipografia, invece, presentandolo nel 1952 al pubblico londinese, più attento ai particolari tecnici, individuava nelle lettere maiuscole alcuni prestiti da Caslon ed osserva che: “The treatment of the lower serifs gives agreeably engraved brilliance whilst the large counters, particularly the ‘a’, help to create an open, easily legible impression [Il modo in cui sono state sviluppate le grazie inferiori conferisce piacevolmente una brillantezza scolpita mentre i contorni morbidi, particolarmente la ‘a’, aiutano a generare una stampa aperta, facilmente leggibile]» (G. Montecchi, p. 131). Ed è appunto la leggibilità l’obiettivo della ricerca grafica dell’editore: «I margini della pagina sono sempre molto ampi, scelti proprio per valorizzare al meglio l’armoniosa e classica eleganza di forme tipografiche ariose, nitide […]. Ed è mirabile come questa ricerca di proporzione, di semplice eleganza, di classica armonia non perda mai di vista l’oggetto primo della tipografia: la leggibilità» (Sandro Berra[8], “Tallone o il tipografo”, Colophon, numero 3, settembre 1999, p. 11-12).
Dall’anno della sua fondazione, la Alberto Tallone Editore ha pubblicato circa 300 titoli, di cui in anteprima mondiale opere dei seguenti autori: Paul Valéry, Pablo Neruda, Miguel Ángel Asturias, Francesco Messina, Guido Ceronetti, Elémire Zolla, Eugenio Montale, Alda Merini.[9]
La marca editoriale La marca della Casa Editrice Tallone riporta lo stemma dei Conti di Sagonne, con attorno la scritta “Les presses de l’Hôtel de Sagonne”. L’Hôtel de Sagonne (rue de Tournelles 28, Parigi), sede della Casa Editrice dal 1938 al 1958, fu progettato dall'architetto del Re Sole, Jules Hardouin Mansart, Conte di Sagonne, che lo adibì ad uso personale.
Tuttavia i frontespizi dei libri editi dalla Alberto Tallone Editore raramente includono l’effigie del marchio, come illustrato da Massimo Gatta: « Il formato, il frontespizio, l’insieme progettuale nel regno talloniano vengono da lontano e diventano cifra, divisa, impresa araldica, assumendo fisionomia di logo distintivo, riconoscibile. Lui che è famoso [...] per non utilizzare alcuna marca tipografica, ha quelli soltanto, il formato e il frontespizio, per dire chi siano i suoi libri e perché, e cosa saranno nel tempo. [...] L'unico che abbia quasi rinunciato a correlare il segno tipografico con altro che non siano i corpi tipografici, l'assenza di ogni ridondanza artistica (l'intero corredo iconografico coniugato nelle molteplici espressioni e tecniche) condensa in sé la voglia di far emergere il lavorio essenziale del bianco (carta-margini-spaziatura) e del nero del piombo tipografico [...]». (M. Gatta, “Progetto, corpo, tipografia”, in A. de Pasquale, “Il progetto tipografico del libro: Bodoni e i Tallone”, Museo Bodoniano, Parma, 2009, p. 67-68).
La sede parigina Alberto Tallone fondò la casa editrice omonima nel 1938 a Parigi. Dall’anno della sua fondazione e fino al 1958, anno del rientro in Italia, la sede della Alberto Tallone Editore fu il piano terreno dell’Hôtel de Sagonne in rue de Tournelles 28, a Parigi.
Gli inediti di Pablo Neruda Pablo Neruda affidò all’editore la pubblicazione di alcuni suoi inediti. Nel 1963 Alberto Tallone pubblicò una raccolta di 20 poemi intitolata “Sumario – Libro donde nace la lluvia” e, nello stesso anno, la versione italiana “Sommario – Libro dove nasce la pioggia” (a cura di Giuseppe Bellini). Anche dopo la scomparsa di Alberto Tallone, Neruda continuò a collaborare con la casa editrice di Alpignano. Per commemorare l’amico editore, scrisse il poema “Adiós a Tallone”, includendolo nella sua raccolta “Copa de sangre”, che la vedova Bianca Tallone pubblicò nel 1969. Seguì nel 1972 il “Discurso de Stockholm’’ che Neruda pronunciò quando ricevette il Nobel. E inoltre, alla morte del poeta cileno, avvenuta nel 1973, la vedova Matilde Urrutia inviò a Bianca Tallone una raccolta di poemi inediti del marito, intitolata “2000”. L’editore non riuscì a pubblicare allora quest’opera, facendola uscire soltanto nel 2004.
La storia degli ultimi decenni Alla morte di Alberto Tallone nel 1968, fu la vedova Bianca a prendere in mano le redini della casa editrice. Alberto, quando scomparve, aveva in preparazione una mostra all’Istituto Italiano di Cultura di Parigi, dove avrebbe presentato l’edizione in due tomi de “La physiologie du gout” di Brillat-Savarin, da poco pubblicata. Alberto aveva anche in programma di consegnare il libro personalmente al Presidente de Gaulle, al quale era stato presentato dal presidente Saragat al Quirinale, durante l’ultimo soggiorno romano del generale, che espresse il desiderio di ricevere il volume che Tallone stava preparando. Fu allora la vedova Bianca a presiedere all'inaugurazione della mostra presso l’Istituto Italiano di Parigi nel maggio del 1968 - che venne inaugurata dall’ambasciatore Giovanni Fornari assieme al professore Francesco Mazzoni[10] – e, il 19 ottobre, a incontrare de Gaulle all’Eliseo. La mostra si chiuse il 1º novembre.
Nel corso degli anni '70, Bianca Tallone, con l’aiuto di due anziani operai e dei figli Aldo ed Enrico, pubblicò testi di poesia e letteratura e il suo impegno le valse l'onorificenza di Commendatore (consegnatale il 13 maggio 1971 dal Presidente Saragat).
Il 4 maggio 1981, presso il Palazzo Lascaris, fu inaugurata la mostra “Trent’anni di tipografia pura”, promossa dal Consiglio regionale del Piemonte, con un discorso introduttivo di Luigi Firpo.
Nel 1984, mostra talloniana alla San Francisco State University.
Nel 1988, l’editore Tallone fu premiato a Lipsia con un riconoscimento onorario nell'ambito del concorso per il libro graficamente più bello del mondo, cui partecipò con l’edizione delle Poesie di Foscolo pubblicate nel 1987. Inoltre, il Circolo della Stampa di Torino, che assegnava ogni anno l’omonimo Premio a tre Piemontesi illustri, premiò l’opera ventennale di Bianca Tallone «che ha il merito di portare avanti con coraggio, intelligenza e determinazione […] il piemontesissimo marchio Tallone imposto con bravura tecnica e intuizione artistica dal marito Alberto».
L'anno successivo, l’editore Vanni Scheiwiller pubblicò la biografia “I Tallone” di Maurizio Pallante, dedicata alla famiglia Tallone e alle vocazioni artistiche dei suoi componenti: Cesare e Guido, pittori; Eleonora Tango, poetessa; Enea, architetto; Alberto, editore; Giuditta, disegnatrice; Ermanno, antiquario; Cesare Augusto, costruttore di pianoforti.
Durante gli anni '90, la casa editrice acquisì nuovi caratteri, tra i quali quelli musicali del canto Gregoriano.
Il 16 marzo 1991 morì improvvisamente Aldo Tallone.
Nel 1993 ci furono esposizioni a Tokyo e Kyoto. E, l'anno seguente, al Grolier Club di New York. Nel 1999, Enrico Tallone fu insignito del titolo di Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.
Nell’ultimo decennio Acquisizione di nuovi caratteri razionalisti europei.
2001: su iniziativa dell’Editore Tallone e della Fondazione Marco Fodella, mostra alla Biblioteca Ambrosiana di Milano per celebrare il V centenario dalla nascita del corsivo, creato da Aldo Manuzio e inciso da Francesco Griffo.
2004: presso la Villa Amoretti di Torino, esposizione inaugurata dall’Ambasciatore Josè Goñi di tutte le opere nerudiane stampate da Tallone.
2005: mostre alla Biblioteca Palatina di Parma, alla Braidense di Milano e alla Reale di Torino.
2006: mostra alla Biblioteca Nazionale di Torino dal titolo “Tipografia e filologia. Settant’anni di un Editore”, realizzata nell’anno di Torino Capitale Mondiale del Libro con Roma.
2007: mostra antologica delle edizioni Tallone alla Biblioteca Provinciale Bernardini di Lecce.
2008: presso l’Ateneo Veneto di Venezia celebrazione del V centenario di Andrea Palladio, ispiratore del carattere Tallone, con la presentazione del “Manuale Tipografico di Alberto Tallone dedicato all’impaginazione, ai caratteri e ai formati”.
2009: mostra alla Biblioteca Palatina e Museo Bodoniano di Parma intitolata “Il progetto tipografico del libro: Bodoni e i Tallone”. Sono esposti per la prima volta alcuni documenti dei due stampatori (studi, progetti tipografici, prove di stampa con annotazioni manoscritte) e si mostrano affiancate le opere che entrambi hanno pubblicato.
Documentario La DIGIVI Digital video & Multimedia ha realizzato un documentario sulla casa editrice intitolato “Il Mestiere del Libro”. I video della presentazione del documentario sono online (http://digivi.it/) e uno spezzone del documentario è visibile al seguente indirizzo: http://www.youtube.com/watch?v=OgDQBeaX2So.
Note
Le edizioni dalla Alberto Tallone Editore presentano alcune caratteristiche di seguito illustrate.[1] In primis, ogni edizione si presenta con una veste tipografica originale, ossia nessuna, per formato, impaginazione e scelta dei caratteri, è uguale a un'altra,[2] in virtù della caratteristica di voler trasmettere lo spirito di ciascun autore attraverso il design del libro. «Secondo l’autore prescelto [l’editore] interpreta il testo così che il gusto del pubblico si forma alla sua estetica continuamente rinnovata nella scelta della carta, dei caratteri, dell’impaginazione [...]» (Elena Pelizzoni, “Alberto Tallone editore artista. Ha disegnato un elzeviro guardando il lago d’Orta”, Corriere Lombardo, 30 luglio 1954). «Tallone all’inizio dei propri cataloghi, facendo propria una massima di Charles Peguy, affermò da parte sua che “la beauté d’un livre doit s’entendre de la beauté de l’oeuvre écrite […] de la beauté de la typographie […] du tirage […] du papier” [La bellezza di un libro deriva dalla bellezza dell'opera scritta... dalla bellezza della tipografia... della tiratura... della carta]. Per Tallone quindi la rappresentazione tipografica non doveva avere motivazioni esterne, doveva prima di tutto essere in rapporto con il testo» (Luigi Balsamo[3], “Manuale tipografico dedicato all'impaginazione, ai caratteri da testo & ai formati”, La Bibliofilia, numero 2, 2009, p. 205).
In secondo luogo, i testi sono composti interamente a mano con caratteri di piombo fusi dalle matrici originali; tra di essi, il Caslon della Fonderia Caslon di Londra e il Garamond della Deberny & Peignot. Oltre ad essi, anche il carattere Tallone, disegnato da Alberto Tallone nel 1949 e usato in esclusiva dalla casa editrice.
I testi sono stampati in tiratura limitata (la tiratura è generalmente di circa 300 copie) su carte di puro cotone e su carte della Cina e del Giappone (ad esempio, la carta Magnani di Pescia, la Amatruda di Amalfi, la Van Gelden Zonen olandese, la Rives e la Lana francesi, la Kozu giapponese).[4]
Secondo il concetto talloniano e in accordo con la lezione di Giambattista Bodoni, i testi devono bastare a se stessi nella nudità della lettera, per mettere in luce il contenuto dell’opera servendosi dei soli mezzi grafici. «Generalmente [l’editore] non inserisce nei suoi libri l’illustrazione considerandola un’alterazione al pensiero del poeta e dello scrittore e perché sovente limita o turba l’immaginativa del lettore» (Elena Pelizzoni, 1954).
Volendo caratterizzare il design delle edizioni Tallone - Giorgio Montecchi[5] inserisce la Tallone Editore nel solco della tradizione tipografica di coloro che nei secoli hanno “rinnovato l’immagine del libro adattandola ai gusti, agli occhi e alla mente dei loro contemporanei” -, sono tre gli elementi su cui soffermarsi: i formati, l’impaginazione e i caratteri.
Luigi Balsamo ha così delineato i primi due elementi caratterizzanti le edizioni Tallone, formati e impaginazione: «La pagina rivela proporzioni che uniscono una certa misura classica ad un equilibrio aperto, inteso ad evitare ogni pericolo di staticità che possa appesantirne la lettura, la predilezione per il formato oblungo è sintomatica e rende le pagine talloniate agili e scorrevoli nel modo voluto dall’occhio del lettore d’oggi, senza tuttavia ricorrere a innovazioni estrose; una misura cercata nel rapporto di interlinee, spaziature e margini con il particolare carattere, nell’attenta distribuzione del tondo e del corsivo in titoli, note, indici, dosati tutti con uguale, e sempre vigile cura» (L. Balsamo, “Ricordo di Alberto Tallone”, La Bibliofilia, Leo S. Olschki Editore, Firenze, 1968, p. 178-179). Più recentemente, il formato talloniano è definito «ascendente, slanciato, votato all’alto», un formato che è «rimasto inalterato negli anni e che la poetica talloniana non limita ai volumi, spargendolo come seme anche nei cataloghi, negli specimens, nei fogli volanti» (M. Gatta[6], “Progetto, corpo, tipografia”, in A. de Pasquale, “Il progetto tipografico del libro: Bodoni e i Tallone”, Museo Bodoniano, Parma, 2009, p. 68-69). Anche il giornalista Mauro Chiabrando, nell’analizzare lo stile dell’editore, allarga lo sguardo agli specimen, ai cataloghi e ai fogli volanti, ossia all’apparato pubblicitario della casa editrice: «Passando in rassegna la pubblicità storica di Bompiani, Mondadori, Rizzoli, Sansoni, Utet, Hoepli, tanto per citare i più noti editori industriali, si comprende come di volta in volta siano le immagini o la linea grafica di una collana e il marchio dell’editore a prevalere, in generale, sulla caratterizzazione tipografica dei volumi. Nel caso di un editore stampatore artigiano come Alberto Tallone, che in via esclusiva ha fatto della architettura tipografica la propria inconfondibile firma senza bisogno di utilizzare marche editoriali sui volumi, non c’è invece alcuna discontinuità tra la pubblicità di un volume e l’opera originale poiché l’una è l’anticipazione o il campione dell’altra» (Mauro Chiabrando, “Studio introduttivo”, su E. Tallone, “Manuale tipografico II”, Alberto Tallone Editore, Alpignano, 2008, p. 25). Chiabrando prosegue il confronto con altri editori italiani, soffermandosi a considerare l’importanza della scelta dei caratteri: «La convinzione che il carattere sia essenziale nel dare forma ed espressione congrua a un testo accomuna, pur con esiti differenti, Alberto Tallone, uno dei pochi editori stampatori capaci di disegnare un carattere, il “Tallone”, a Leo Longanesi […] e nell’accezione più moderna dell’editoria di cultura, a Giulio Einaudi. È nota la passione di Longanesi per il recupero di certi caratteri ottocenteschi (egiziani e grotteschi per i titoli e romani per il testo), meno evidente ma ancor più significativa fu nel 1946 la scelta del Baskerville […] come carattere connotativo della Longanesi & C. Un’operazione analoga verrà fatta nel 1956 da Giulio Einaudi commissionando lo studio e la creazione di un nuovo Garamond a Francesco Simoncini, per le proprie edizioni. La cura maniacale che Longanesi riservava alla pubblicità editoriale e l’impeccabile rigore einaudiano in questo campo sono la conferma che la buona tipografia fa la buona editoria anche quando si tratta di pubblicare un tascabile» (p. 26).
Questo ci introduce al terzo elemento caratterizzante le edizioni Tallone, il carattere Tallone. «Il carattere Tallone […] fu ispirato al suo disegnatore dalla volontà di coordinare la tradizione tipografica con la modernità sotto il segno della leggerezza, per definire, come scrive Enrico Tallone, “i profili di un nuovo carattere che potesse catturare lo spirito del tempo entro forme originali e moderne, evitando di partire dalla rielaborazione di qualche fortunato modello preesistente, pur restando per slancio e respiro, nel solco della tradizione”.[7] Alberto Tallone aveva desiderato fosse chiamato carattere Palladio, avendo respirato durante la sua creazione l’atmosfera classica del paesaggio e dell’architettura palladiana di Villa Barbaro a Maser, ma poi mantenne il nome con cui era denominato in bottega presso [l’incisore] Charles Malin e presso i fonditori. Già il critico Jean Loize nel presentarlo in anteprima nel 1951 nella sua galleria di Parigi ne metteva in evidenza l’essenzialità del tratto e il legame con tutta la tradizione classica della produzione di caratteri: “Le ‘caractère tallone’ est un elzèvir qui se prive de toute fioriture. Il donne des pages blondes, unies, où rien ne distrait l’oeil entre le signe et la pensée. Le Tallone fera bonne figure aux côte des grands classiques, depuis le Garamond e le Fournier, jusqu’au Bodoni de Parme e au Didot. C’est un caractère qui tend à les résumer tous, dans leurs mérites et leurs emplois [Il carattere Tallone è un elzeviro che si priva degli ornamenti superflui. Esso dà delle pagine bionde, compatte, ove nulla distrae l’occhio tra il segno e il pensiero. Il Tallone ben figurerà a fianco dei grandi classici da Garamond a Fournier fino a Bodoni e Didot. È un carattere che tende a riassumerli tutti nei loro meriti e nei loro impieghi]. John Dreyfus, importante storico e critico della tipografia, invece, presentandolo nel 1952 al pubblico londinese, più attento ai particolari tecnici, individuava nelle lettere maiuscole alcuni prestiti da Caslon ed osserva che: “The treatment of the lower serifs gives agreeably engraved brilliance whilst the large counters, particularly the ‘a’, help to create an open, easily legible impression [Il modo in cui sono state sviluppate le grazie inferiori conferisce piacevolmente una brillantezza scolpita mentre i contorni morbidi, particolarmente la ‘a’, aiutano a generare una stampa aperta, facilmente leggibile]» (G. Montecchi, p. 131). Ed è appunto la leggibilità l’obiettivo della ricerca grafica dell’editore: «I margini della pagina sono sempre molto ampi, scelti proprio per valorizzare al meglio l’armoniosa e classica eleganza di forme tipografiche ariose, nitide […]. Ed è mirabile come questa ricerca di proporzione, di semplice eleganza, di classica armonia non perda mai di vista l’oggetto primo della tipografia: la leggibilità» (Sandro Berra[8], “Tallone o il tipografo”, Colophon, numero 3, settembre 1999, p. 11-12).
Dall’anno della sua fondazione, la Alberto Tallone Editore ha pubblicato circa 300 titoli, di cui in anteprima mondiale opere dei seguenti autori: Paul Valéry, Pablo Neruda, Miguel Ángel Asturias, Francesco Messina, Guido Ceronetti, Elémire Zolla, Eugenio Montale, Alda Merini.[9]
La marca editoriale La marca della Casa Editrice Tallone riporta lo stemma dei Conti di Sagonne, con attorno la scritta “Les presses de l’Hôtel de Sagonne”. L’Hôtel de Sagonne (rue de Tournelles 28, Parigi), sede della Casa Editrice dal 1938 al 1958, fu progettato dall'architetto del Re Sole, Jules Hardouin Mansart, Conte di Sagonne, che lo adibì ad uso personale.
Tuttavia i frontespizi dei libri editi dalla Alberto Tallone Editore raramente includono l’effigie del marchio, come illustrato da Massimo Gatta: « Il formato, il frontespizio, l’insieme progettuale nel regno talloniano vengono da lontano e diventano cifra, divisa, impresa araldica, assumendo fisionomia di logo distintivo, riconoscibile. Lui che è famoso [...] per non utilizzare alcuna marca tipografica, ha quelli soltanto, il formato e il frontespizio, per dire chi siano i suoi libri e perché, e cosa saranno nel tempo. [...] L'unico che abbia quasi rinunciato a correlare il segno tipografico con altro che non siano i corpi tipografici, l'assenza di ogni ridondanza artistica (l'intero corredo iconografico coniugato nelle molteplici espressioni e tecniche) condensa in sé la voglia di far emergere il lavorio essenziale del bianco (carta-margini-spaziatura) e del nero del piombo tipografico [...]». (M. Gatta, “Progetto, corpo, tipografia”, in A. de Pasquale, “Il progetto tipografico del libro: Bodoni e i Tallone”, Museo Bodoniano, Parma, 2009, p. 67-68).
La sede parigina Alberto Tallone fondò la casa editrice omonima nel 1938 a Parigi. Dall’anno della sua fondazione e fino al 1958, anno del rientro in Italia, la sede della Alberto Tallone Editore fu il piano terreno dell’Hôtel de Sagonne in rue de Tournelles 28, a Parigi.
Gli inediti di Pablo Neruda Pablo Neruda affidò all’editore la pubblicazione di alcuni suoi inediti. Nel 1963 Alberto Tallone pubblicò una raccolta di 20 poemi intitolata “Sumario – Libro donde nace la lluvia” e, nello stesso anno, la versione italiana “Sommario – Libro dove nasce la pioggia” (a cura di Giuseppe Bellini). Anche dopo la scomparsa di Alberto Tallone, Neruda continuò a collaborare con la casa editrice di Alpignano. Per commemorare l’amico editore, scrisse il poema “Adiós a Tallone”, includendolo nella sua raccolta “Copa de sangre”, che la vedova Bianca Tallone pubblicò nel 1969. Seguì nel 1972 il “Discurso de Stockholm’’ che Neruda pronunciò quando ricevette il Nobel. E inoltre, alla morte del poeta cileno, avvenuta nel 1973, la vedova Matilde Urrutia inviò a Bianca Tallone una raccolta di poemi inediti del marito, intitolata “2000”. L’editore non riuscì a pubblicare allora quest’opera, facendola uscire soltanto nel 2004.
La storia degli ultimi decenni Alla morte di Alberto Tallone nel 1968, fu la vedova Bianca a prendere in mano le redini della casa editrice. Alberto, quando scomparve, aveva in preparazione una mostra all’Istituto Italiano di Cultura di Parigi, dove avrebbe presentato l’edizione in due tomi de “La physiologie du gout” di Brillat-Savarin, da poco pubblicata. Alberto aveva anche in programma di consegnare il libro personalmente al Presidente de Gaulle, al quale era stato presentato dal presidente Saragat al Quirinale, durante l’ultimo soggiorno romano del generale, che espresse il desiderio di ricevere il volume che Tallone stava preparando. Fu allora la vedova Bianca a presiedere all'inaugurazione della mostra presso l’Istituto Italiano di Parigi nel maggio del 1968 - che venne inaugurata dall’ambasciatore Giovanni Fornari assieme al professore Francesco Mazzoni[10] – e, il 19 ottobre, a incontrare de Gaulle all’Eliseo. La mostra si chiuse il 1º novembre.
Nel corso degli anni '70, Bianca Tallone, con l’aiuto di due anziani operai e dei figli Aldo ed Enrico, pubblicò testi di poesia e letteratura e il suo impegno le valse l'onorificenza di Commendatore (consegnatale il 13 maggio 1971 dal Presidente Saragat).
Il 4 maggio 1981, presso il Palazzo Lascaris, fu inaugurata la mostra “Trent’anni di tipografia pura”, promossa dal Consiglio regionale del Piemonte, con un discorso introduttivo di Luigi Firpo.
Nel 1984, mostra talloniana alla San Francisco State University.
Nel 1988, l’editore Tallone fu premiato a Lipsia con un riconoscimento onorario nell'ambito del concorso per il libro graficamente più bello del mondo, cui partecipò con l’edizione delle Poesie di Foscolo pubblicate nel 1987. Inoltre, il Circolo della Stampa di Torino, che assegnava ogni anno l’omonimo Premio a tre Piemontesi illustri, premiò l’opera ventennale di Bianca Tallone «che ha il merito di portare avanti con coraggio, intelligenza e determinazione […] il piemontesissimo marchio Tallone imposto con bravura tecnica e intuizione artistica dal marito Alberto».
L'anno successivo, l’editore Vanni Scheiwiller pubblicò la biografia “I Tallone” di Maurizio Pallante, dedicata alla famiglia Tallone e alle vocazioni artistiche dei suoi componenti: Cesare e Guido, pittori; Eleonora Tango, poetessa; Enea, architetto; Alberto, editore; Giuditta, disegnatrice; Ermanno, antiquario; Cesare Augusto, costruttore di pianoforti.
Durante gli anni '90, la casa editrice acquisì nuovi caratteri, tra i quali quelli musicali del canto Gregoriano.
Il 16 marzo 1991 morì improvvisamente Aldo Tallone.
Nel 1993 ci furono esposizioni a Tokyo e Kyoto. E, l'anno seguente, al Grolier Club di New York. Nel 1999, Enrico Tallone fu insignito del titolo di Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.
Nell’ultimo decennio Acquisizione di nuovi caratteri razionalisti europei.
2001: su iniziativa dell’Editore Tallone e della Fondazione Marco Fodella, mostra alla Biblioteca Ambrosiana di Milano per celebrare il V centenario dalla nascita del corsivo, creato da Aldo Manuzio e inciso da Francesco Griffo.
2004: presso la Villa Amoretti di Torino, esposizione inaugurata dall’Ambasciatore Josè Goñi di tutte le opere nerudiane stampate da Tallone.
2005: mostre alla Biblioteca Palatina di Parma, alla Braidense di Milano e alla Reale di Torino.
2006: mostra alla Biblioteca Nazionale di Torino dal titolo “Tipografia e filologia. Settant’anni di un Editore”, realizzata nell’anno di Torino Capitale Mondiale del Libro con Roma.
2007: mostra antologica delle edizioni Tallone alla Biblioteca Provinciale Bernardini di Lecce.
2008: presso l’Ateneo Veneto di Venezia celebrazione del V centenario di Andrea Palladio, ispiratore del carattere Tallone, con la presentazione del “Manuale Tipografico di Alberto Tallone dedicato all’impaginazione, ai caratteri e ai formati”.
2009: mostra alla Biblioteca Palatina e Museo Bodoniano di Parma intitolata “Il progetto tipografico del libro: Bodoni e i Tallone”. Sono esposti per la prima volta alcuni documenti dei due stampatori (studi, progetti tipografici, prove di stampa con annotazioni manoscritte) e si mostrano affiancate le opere che entrambi hanno pubblicato.
Documentario La DIGIVI Digital video & Multimedia ha realizzato un documentario sulla casa editrice intitolato “Il Mestiere del Libro”. I video della presentazione del documentario sono online (http://digivi.it/) e uno spezzone del documentario è visibile al seguente indirizzo: http://www.youtube.com/watch?v=OgDQBeaX2So.
Note
- ^ Secondo Angelo Ciavarella, direttore del Museo Bodoniano e della Biblioteca Palatina di Parma negli anni '60, i volumi editi da Tallone avevano un tono “inconfondibile”: «Le sue edizioni […] ci richiameranno sempre questa pulizia assoluta, questa castigatezza e purezza ideale, che le caratterizza e dà loro un tono inconfondibile» (A. Ciavarella, “Tallone un maestro”, Gazzetta di Parma, 26 marzo 1968, in “Il progetto tipografico del libro: Bodoni e i Tallone”, Museo Bodoniano, 2009).
- ^ Fanno eccezione soltanto le collane, quella dei filosofi greci presocratici e l’antologia degli scrittori regionali italiani.
- ^ Luigi Balsamo dirige "La Bibliofilia", rivista di storia del libro e bibliografia (Leo Olschki Editore).
- ^ Il tipo di carta impiegata è sempre indicato nel colophon del libro.
- ^ Giorgio Montecchi, direttore scientifico della rivista “Bibliologia” e Ordinario di Bibliografia e Biblioteconomia all’Università degli Studi di Milano, ha scritto che: «Così era stato per Aldo Manuzio, per gli Estienne, per Christophe Plantin, per William Caslon, per John Baskerville, per Giambattista Bodoni, per i Didot e per tutti gli altri che nei secoli hanno rinnovato l’immagine del libro adattandola ai gusti, agli occhi e alla mente dei loro contemporanei. Nel Novecento a tenere aperto il dialogo con questa tradizione tipografica italiana ed europea, ma anche a intessere un serrato confronto con i contemporanei hanno contribuito in sommo grado i libri di Alberto Tallone e dei suoi continuatori» (Giorgio Montecchi, “Settant’anni di tipografia di qualità. Il Manuale Tipografico 2005-2008 di Alberto Tallone Editore Stampatore”, Bibliologia, n.4, 2009, p. 113-136).
- ^ Dell’Università degli Studi del Molise.
- ^ E. Tallone, “Manuale tipografico II”, Alberto Tallone Editore, 2008, p. 103.
- ^ Della Fondazione Tipoteca Italiana.
- ^ Si tratta dei seguenti titoli:
- Paul Valéry, ‘’L’Ange’’, 1946, (francese),
- Pablo Neruda, ‘’Sumario – Libro donde nace la lluvia’’, 1963, (spagnolo)
- Pablo Neruda, ‘’Sommario – Libro dove nasce la pioggia’’, 1963,
- Pablo Neruda, ‘’Copa de sangre’’, 1969, (spagnolo),
- Pablo Neruda, ‘’Discurso de Stockholm’’, 1971, (spagnolo),
- Miguel Ángel Asturias, ‘’Sonetti veneziani’’ (tre sonetti inediti), 1973, (spagnolo e italiano)
- Francesco Messina, ‘’Cinquanta poesie di Francesco Messina’’ (in parte inedite), 1974,
- Guido Ceronetti, ‘’Scavi e segnali’’ (in parte inedite), 1992,
- Elémire Zolla, ‘’Joan Petru Culianu (1950-1991)’’, 1994,
- Eugenio Montale, ‘’Dear Lucy. Cinque lettere di Eugenio Montale’’, 1996,
- Elémire Zolla, ‘’Catàbasi e anàstasi’’, 2001,
- Alda Merini, ‘’Un segreto andare’’, 2006.
- ^ Tra gli altri, intervennero alla manifestazione André Pezard dell’Institut de France, Agathe Valéry (figlia di Paul Valéry) e l’On. Bardi, sottosegretario all’Industria e al Commercio.
- Luigi Balsamo, Manuale tipografico dedicato all'impaginazione, ai caratteri da testo & ai formati, vol. II in «La Bibliofilía», nº 2, Anno CXI, 2009, pp. pp. 205-207.
- Roderick Cave, One Day in Alpignano. A Visit to Alberto Tallone Editore in Matrix. A review for printers and bibliophiles, nº 14, 1994, pp. pp.1-9.
- Ignazio Delogu, Viaggio nella Tunica Verde. Neruda in Italia 1949-1999, Monfalcone, Le parole gelate, 1999.
- Andrea De Pasquale, Il progetto tipografico del libro: Bodoni e i Tallone, Parma, Museo Bodoniano, 2009.
- Giorgio Montecchi, Settant’anni di tipografia di qualità: il Manuale Tipografico (2005-2008) di Alberto Tallone Editore Stampatore in Bibliologia - Rivista internazionale di bibliografia, biblioteconomia, storia della tipografia e del libro, nº 4, 2009, pp. pp. 113-136.
- Antonio Motta, Cher ami … Lettere di Pablo Neruda a Alberto e Bianca Tallone in Il Giannone, anno 1, nº 2, luglio-dicembre 2003, pp. pp. 113-134.
- Maurizio Nocera, Il nerudiano 2000 dell’Editore Tallone, Gallipoli, UM5 Gallipoli, 2005, pp. 129-143.
- Maurizio Pallante, I Tallone, Vanni Scheiwiller Editore, 1989.
- Valeria Vantaggi, Enrico Tallone: un uomo di carattere in Vanity Fair, nº 20, maggio 2009, pp. pp. 161-162.
- Il bello e il vero. Petrarca, Contini e Tallone tra fi lologia e arte della stampa, a cura di Roberto Cicala e Maria Villano, Milano, Educatt, 2012.
Lucia
Gervasini
Lucia Gervasini è Funzionario Archeologo presso la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Liguria
Lucia Gervasini è Funzionario Archeologo presso la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Liguria
Alessandro
Chelli
Alessandro Chelli si è laureato in Scienze Geologiche all'Università degli Studi di Pisa nel 1996 e per due anni ha svolto attività di ricerca presso l'ex Istituto di Geofisica & Ambiente Marino del Consorzio Universitario della Spezia. Nel 2001 ha conseguito il titolo di dottore di ricerca all'Università degli Studi di Perugia a seguito del completamento del dottorato di ricerca in Geologia Applicata, Geomorfologia e Idrogeologia con una tesi dal titolo "La franosità della Val di Magra: casi di studio di alcune grandi frane"; dal 2000 al 2004 è stato assegnista di ricerca presso l'Università degli Studi di Parma e dal 2005 al 2007 è stato borsista presso il Consorzio
PisaRicerche a.s.r.l. Dall’ Agosto 2007 è ricercatore del SSD GEO 04-Geografia Fisica e Geomorfologia, presso l'Università degli Studi di Parma, e afferisce al Dipartimento di Scienze della Terra. E' membro dell'Associazione Italiana di Geografia Fisica e Geomorfologia (AIGEO), della Società Toscana di Scienze Naturali (STSN) e del Working Group on Rock Coast Geomorphology del International Association of Geomorphologists (IAG).Dall'anno accademico 2000-2001 fino al 2003-2004 ha svolto attività di supporto alla didattica degli insegnamenti ufficiali di Geomorfologia, Geomorfologia Applicata e Rilevamento geologico-tecnico della Facoltà di Scienze MM, FF, NN dell'Università degli Studi di Parma, impegnandosi in seminari, esercitazioni e escursioni sul terreno. Nell'anno accademico 2004-2005 è stato Professore a contratto per attività didattica integrativa nell'ambito degli insegnamenti di Esercitazioni di Geomorfologia e Metodologie di rilevamento di grandi corpi di frana nell'Appennino settentrionale e nell'anno accademico 2005-2006 ha ricoperto il medesimo incarico per l'insegnamento di Geomorfologia.
Dall'anno accademico 2007-2008 è Professore incaricato degli insegnamenti di Geomorfologia applicata e Geologia ambientale, per la laurea Magistrale di Scienze e Tecnologie Geologiche, e per l'anno accademico 2009-
2010 anche del modulo Geomorfologia applicata 2 (3CFU) nell'ambito dell'insegnamento Argille e loro applicazioni (laurea Magistrale di Scienze e Tecnologie Geologiche).
Nel corso della sua attività è stato relatore e correlatore di diverse tesi di laurea e di laurea magistrale in Scienze Geologiche e Scienze Naturali, dal 2008 fa parte del Collegio dei Docenti del Dottorato di Scienze della Terra dell\\'Università di Parma e svolge attività di tutoraggio per tesi di dottorato. L'attività di ricerca è testimoniata da circa 70 pubblicazioni tra lavori a stampa, riassunti e carte geomorfologiche. I principali ambiti di ricerca sono:
-studio di frane, in particolare di grandi dimensioni, di deformazioni gravitative profonde di versante (DGPV) e della franosità nell\\'Appennino settentrionale e nelle Alpi liguri e marittime;
-studio della morfologia costiera: sia in costa rocciosa sia in piane costiere, in Liguria e Corsica
-geoarcheologia;
-studio della morfogenesi glaciale e periglaciale nell'Appennino settentrionale e nelle Alpi marittime
Alessandro Chelli si è laureato in Scienze Geologiche all'Università degli Studi di Pisa nel 1996 e per due anni ha svolto attività di ricerca presso l'ex Istituto di Geofisica & Ambiente Marino del Consorzio Universitario della Spezia. Nel 2001 ha conseguito il titolo di dottore di ricerca all'Università degli Studi di Perugia a seguito del completamento del dottorato di ricerca in Geologia Applicata, Geomorfologia e Idrogeologia con una tesi dal titolo "La franosità della Val di Magra: casi di studio di alcune grandi frane"; dal 2000 al 2004 è stato assegnista di ricerca presso l'Università degli Studi di Parma e dal 2005 al 2007 è stato borsista presso il Consorzio
PisaRicerche a.s.r.l. Dall’ Agosto 2007 è ricercatore del SSD GEO 04-Geografia Fisica e Geomorfologia, presso l'Università degli Studi di Parma, e afferisce al Dipartimento di Scienze della Terra. E' membro dell'Associazione Italiana di Geografia Fisica e Geomorfologia (AIGEO), della Società Toscana di Scienze Naturali (STSN) e del Working Group on Rock Coast Geomorphology del International Association of Geomorphologists (IAG).Dall'anno accademico 2000-2001 fino al 2003-2004 ha svolto attività di supporto alla didattica degli insegnamenti ufficiali di Geomorfologia, Geomorfologia Applicata e Rilevamento geologico-tecnico della Facoltà di Scienze MM, FF, NN dell'Università degli Studi di Parma, impegnandosi in seminari, esercitazioni e escursioni sul terreno. Nell'anno accademico 2004-2005 è stato Professore a contratto per attività didattica integrativa nell'ambito degli insegnamenti di Esercitazioni di Geomorfologia e Metodologie di rilevamento di grandi corpi di frana nell'Appennino settentrionale e nell'anno accademico 2005-2006 ha ricoperto il medesimo incarico per l'insegnamento di Geomorfologia.
Dall'anno accademico 2007-2008 è Professore incaricato degli insegnamenti di Geomorfologia applicata e Geologia ambientale, per la laurea Magistrale di Scienze e Tecnologie Geologiche, e per l'anno accademico 2009-
2010 anche del modulo Geomorfologia applicata 2 (3CFU) nell'ambito dell'insegnamento Argille e loro applicazioni (laurea Magistrale di Scienze e Tecnologie Geologiche).
Nel corso della sua attività è stato relatore e correlatore di diverse tesi di laurea e di laurea magistrale in Scienze Geologiche e Scienze Naturali, dal 2008 fa parte del Collegio dei Docenti del Dottorato di Scienze della Terra dell\\'Università di Parma e svolge attività di tutoraggio per tesi di dottorato. L'attività di ricerca è testimoniata da circa 70 pubblicazioni tra lavori a stampa, riassunti e carte geomorfologiche. I principali ambiti di ricerca sono:
-studio di frane, in particolare di grandi dimensioni, di deformazioni gravitative profonde di versante (DGPV) e della franosità nell\\'Appennino settentrionale e nelle Alpi liguri e marittime;
-studio della morfologia costiera: sia in costa rocciosa sia in piane costiere, in Liguria e Corsica
-geoarcheologia;
-studio della morfogenesi glaciale e periglaciale nell'Appennino settentrionale e nelle Alpi marittime
Marta Pappalardo
Professore Associato, insegna Geografia Fisica e Geomorfologia
Tra le pubblicazioni recenti si segnalano:
2012 - Bini, M., Brückner, H., Chelli, A., Pappalardo, M., Da Prato, S., Gervasini, L., “Palaeogeographies of the Magra Valley coastal plain to constrain the location of the Roman harbour of Luna (NW Italy)” , Palaeogeography, Palaeoclimatology, Palaeoecology , 337–338 , 37–51;
2012 - Zanchetta G., Consoloni I., Isola I., Pappalardo M., Ribolini A., Aguirre M, Fucks E., Baneschi I., Bini M, Ragaini L., Terrasi F., Borretto G., New insights on the Holocene marine transgression in the Bahía Camarones (Chubut, Argentina). , Italian Journal of Geosciences,, 131, 19-31;
2011 - Ribolini A., Aguirre M., Baneschi I., Consoloni I., Fucks E., Isola I., Mazzarini F., Pappalardo M., Zanchetta G., Bini M., Holocene Beach Ridges and Coastal Evolution in the Cabo Raso Bay (Atlantic Patagonian Coast, Argentina), Journal of Coastal Research, 27, 973-983;
2011 - Federici P., Granger D., Ribolini A., Spagnolo M., Pappalardo M., Cyr A., Last Glacial Maximum and the Gschnitz stadial in the Maritime Alps according to 10Be cosmogenic dating, Boreas, , DOI 10.1111/j.1502-3885.2011.00233.x;
2011 - Isola I., Bini M, Ribolini A., Pappalardo M., Consoloni I., Fucks E., Borretto G., Ragaini L., Zanchetta G. (2011)., Geomorphologic Map of Northeastern Sector of San Jorge Gulf (Chubut, Argentina). , JOURNAL OF MAPS,, , 276-285;
2011 - Ribolini A., Aguirre M., Baneschi I., Consoloni I., Isola I., Mazzarini M., Pappalardo M., Zanchetta G., Bini M.,, Holocene beach ridges and coastal evolution in the cabo raso bay (atlantic patagonian coast, Argentina), Journal of Coastal Research, 27, 973-983;
2011 - Anichini F., Bini D., Bini M., Dubbini N., Fabiani F., Gattiglia G., Giacomelli S., Gualandi M.L., Pappalardo M., Paribeni E., Sarti G., Steffè S., Progetto MAPPA. Metodologie Applicate alla Predittività del Potenziale Archeologico, , MapPapers 1-I, 1, 1-22;
2009 - Bini M., Chelli A., Durante A.M., Gervasini L., Pappalardo M., Geoarchaeological sea-level proxies from a silted up harbour: a case study of the Roman Colony of Luni (Northern Tyrrhenian Sea , Italy) , Quaternary International, 206, 147-157;
2008 - Federici P. R., Granger D.E., Pappalardo M., Ribolini A., Spagnolo M., Cyr A. J., Exposure age dating and Equilibrium Line Altitude Reconstruction of an Egesen moraine in the Maritime Alps, Italy, Boreas, 37, 245-253;
2007 - Ribolini A., Chelli A., Guglielmin M., Pappalardo M., Relationships between glacier and rock glacier in the Maritime Alps, Schiantala Valley, Italy., Quaternary Research, 68, 353-363;
Valerio Meattini
Valerio Meattini è Professore ordinario di "Filosofia Teoretica" e di “Filosofia della mente”all'Università degli studi di Bari. Si è laureato a Pisa con Francesco Barone e Giorgio Colli. Ha poi studiato a Napoli presso L'Istituto Italiano degli Studi Storici e l'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici dove ha lavorato con Giovanni Pugliese Caratelli (che aveva già conosciuto alla Scuola Normale Superiore di Pisa) e Gennaro Sasso. In seguito è stato borsista alla Fondazione Luigi Einaudi di Torino, dove ha studiato con Norberto Bobbio. Infine, ha fatto ricerca ad Heidelberg con Hans George Gadamer. È autore di ricerche su Platone, Cartesio, Spinoza, Berkeley e Kant e Schopenhauer. Ha studiato a fondo Piero Martinetti e Giuseppe Rensi. Tra i suoi testi più teoretici ricordiamo, Il luogo del capire, Angeli, Milano 1996, Filosoficamente abita l'uomo. Etica e conoscenza, G. Laterza, Bari (terza edizione è del 2005), Sul filo del dubbio, Copernico, Fiuggi 2005, Der Ort des Verstehens,Peter Lang, Francoforte 2007 e Natura umana, scetticismo e valori, G. Laterza 2009. Ha scritto per il teatro (tre sue commedie sono state rappresentate) ed è autore di racconti di montagna. Collabora a riviste di Letteratura e di filosofia. Tra le sue raccolte poetica si segnalano Sub Rosa, Il filo, Roma 2010, Non hanno resto i giorni, Carabba, Lanciano 213 e il libro di racconti Cinque racconti circolari e due congetture, Carabba 2012. È stato ed è nel comitato di redazione di importanti riviste scientifiche tra cui “Nuova Civiltà delle Macchine” e “Rivista internazionale di filosofia e pedagogia”.
Ylenia
Volpe
Nata alla Spezia nel 1986, ha intrapreso gli studi musicali fin dall’età di quattro anni, diplomandosi con il massimo dei voti in fisarmonica classica presso il Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Milano.
Ha preso parte, come fisarmonica solista, nell’allestimento dell’opera “Brundibar” di Hans Krăsa nelle rappresentazioni tenutesi a Massa e Carrara. Nel 2005 si è esibita in occasione della “III Conferenza Mondiale per la Pace e la Prosperità dei Popoli” organizzata dall’Associazione ONLUS “Centro dell’Uomo” sotto il patrocinio delle Nazioni Unite, con sede ad Arezzo. Qui, da allora, ogni anno si esibisce come solista o in formazione cameristica.
Ha, inoltre, suonato in occasione della XXI Edizione “Al Chiaro di Luna” nella provincia di Reggio Emilia. Nella stessa provincia ha tenuto vari concerti in ensemble e, per alcuni anni, ha curato il corso di Fisarmonica in laboratori formativi destinati all’approccio musicale della prima infanzia.
Ha partecipato al “X Festival Musicale Europeo della Gioventù” nella città austriaca di Linz.
Ha preso parte, come solista, a due edizioni -2010 e 2013- del Festival milanese di musica classica contemporanea e sperimentale “Cinque Giornate per la Nuova Musica” con una composizione di B. Bettinelli, esibendosi rispettivamente nella “Sala Puccini” e nella” Sala Verdi” del conservatorio “Giuseppe Verdi” di Milano.
Ha contribuito alla registrazione di “Mise en Abime” di Y. Avital presso gli studi RAI di Milano.
Si è esibita con recital personali presso l’Accademia Tadini di Lovere (BG) e nella XII rassegna “Albino Classica” tenutasi in provincia di Bergamo. Ha inoltre tenuto concerti solisti nelle città di: Milano, Roma, Venezia, Torino, Genova, Carrara, Pietrasanta (Lucca), Potenza, più volte Melfi (PZ). Altri eventi performativi sono stati: l’VIII edizione della Mostra Fotografica internazionale “Fotografia Europa 2013” tenutasi a Reggio Emilia, la “Terza Edizione del Festival di Bellagio e del Lago di Como” e recentemente, in occasione di una giornata musicale in memoria del M° B. Bettinelli, si è esibita presso il Circolo della Stampa di Milano, e durante il concorso pianistico “Pozzolino” di Seregno (MB).
Nata alla Spezia nel 1986, ha intrapreso gli studi musicali fin dall’età di quattro anni, diplomandosi con il massimo dei voti in fisarmonica classica presso il Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Milano.
Ha preso parte, come fisarmonica solista, nell’allestimento dell’opera “Brundibar” di Hans Krăsa nelle rappresentazioni tenutesi a Massa e Carrara. Nel 2005 si è esibita in occasione della “III Conferenza Mondiale per la Pace e la Prosperità dei Popoli” organizzata dall’Associazione ONLUS “Centro dell’Uomo” sotto il patrocinio delle Nazioni Unite, con sede ad Arezzo. Qui, da allora, ogni anno si esibisce come solista o in formazione cameristica.
Ha, inoltre, suonato in occasione della XXI Edizione “Al Chiaro di Luna” nella provincia di Reggio Emilia. Nella stessa provincia ha tenuto vari concerti in ensemble e, per alcuni anni, ha curato il corso di Fisarmonica in laboratori formativi destinati all’approccio musicale della prima infanzia.
Ha partecipato al “X Festival Musicale Europeo della Gioventù” nella città austriaca di Linz.
Ha preso parte, come solista, a due edizioni -2010 e 2013- del Festival milanese di musica classica contemporanea e sperimentale “Cinque Giornate per la Nuova Musica” con una composizione di B. Bettinelli, esibendosi rispettivamente nella “Sala Puccini” e nella” Sala Verdi” del conservatorio “Giuseppe Verdi” di Milano.
Ha contribuito alla registrazione di “Mise en Abime” di Y. Avital presso gli studi RAI di Milano.
Si è esibita con recital personali presso l’Accademia Tadini di Lovere (BG) e nella XII rassegna “Albino Classica” tenutasi in provincia di Bergamo. Ha inoltre tenuto concerti solisti nelle città di: Milano, Roma, Venezia, Torino, Genova, Carrara, Pietrasanta (Lucca), Potenza, più volte Melfi (PZ). Altri eventi performativi sono stati: l’VIII edizione della Mostra Fotografica internazionale “Fotografia Europa 2013” tenutasi a Reggio Emilia, la “Terza Edizione del Festival di Bellagio e del Lago di Como” e recentemente, in occasione di una giornata musicale in memoria del M° B. Bettinelli, si è esibita presso il Circolo della Stampa di Milano, e durante il concorso pianistico “Pozzolino” di Seregno (MB).
MARTEDI’ 22 LUGLIO
Enrico
Calzolari, Pisano, Lerici
Enrico Calzolari è nato a Lerici (La Spezia) il 15.04.1938 e residente alla Spezia.
In gioventù ha effettuato navigazione su navi petroliere, carboniere e su navi passeggeri della Società Italia di Navigazione, sulla rotta del Nord America, prima che l’aereo soppiantasse il transatlantico.
Ha svolto attività di consigliere ed assessore nel Comune di Lerici.
È stato impegnato nel volontariato culturale e della didattica del territorio, nel volontariato ambientale ed ecologico, nel volontariato antincendi boschivi, del soccorso e della protezione civile.
È Presidente della Associazione Ligure Sviluppo Studi Archeoastronomici (A.L.S.S.A.) di cui è uno dei soci fondatori.
È Socio fondatore della Associazione di Archeologia Vibrazionale avente sede in Sarzana.
È Socio fondatore della Università delle Tre Età di Lerici, di cui è docente di Storia del Territorio.
È socio e consigliere nazionale della Società Italiana per l’Archeoastronomia S.I.A. – Brera.
È stato Presidente della Fondazione Bibolini per i marittimi in Lerici e Presidente e vice-presidente della Associazione di Pubblica Assistenza di Lerici per decenni.
Ha pubblicato numerosi "Quaderni del Territorio", sia in lingua italiana sia in lingua inglese, inerenti lo studio della toponomastica, in particolare della toponomastica del sacro, della micro-economia, delle tradizioni.
È ricercatore di paleo-gastronomia.
È ricercatore di paleo-astronomia, megalitismo, shamanismo, navigazione protostorica.
È studioso delle Tavole di Gubbio e dell'antropologia del sacro ad esse collegata.
Svolge sperimentazioni sulle interazioni fra geo-masse e bio-masse, soprattutto nel territorio della Lunigiana, in connessione col fenomeno delle statue-stele.
Ha pubblicato libri di storia locale con la casa editrice Lunaeditore della Spezia, Mediaevo di Crema e Marna di Lecco.
Partecipa a congressi nazionali e internazionali sulle Etnoscienze e sulla Paleoastronomia.
Presenta le proprie ricerche innovative nel sito Internet http://www3.shiny.it/caprione di cui è contitolare assieme al geologo Davide Gori, consulente geologico dell’A.L.S.S.A. e dal 2012 vengono concentrati ed aggiornati tutti i contenuti del sito www.paleoastronomia.com e delle altre materie trattate nel proprio portalle: www.enricocalzolari.it
Pubblica inoltre articoli su paleoastronomia, archeoastronomia e statue stele nel prestigioso sito http://www.artepreistorica.com
Enrico Calzolari è nato a Lerici (La Spezia) il 15.04.1938 e residente alla Spezia.
In gioventù ha effettuato navigazione su navi petroliere, carboniere e su navi passeggeri della Società Italia di Navigazione, sulla rotta del Nord America, prima che l’aereo soppiantasse il transatlantico.
Ha svolto attività di consigliere ed assessore nel Comune di Lerici.
È stato impegnato nel volontariato culturale e della didattica del territorio, nel volontariato ambientale ed ecologico, nel volontariato antincendi boschivi, del soccorso e della protezione civile.
È Presidente della Associazione Ligure Sviluppo Studi Archeoastronomici (A.L.S.S.A.) di cui è uno dei soci fondatori.
È Socio fondatore della Associazione di Archeologia Vibrazionale avente sede in Sarzana.
È Socio fondatore della Università delle Tre Età di Lerici, di cui è docente di Storia del Territorio.
È socio e consigliere nazionale della Società Italiana per l’Archeoastronomia S.I.A. – Brera.
È stato Presidente della Fondazione Bibolini per i marittimi in Lerici e Presidente e vice-presidente della Associazione di Pubblica Assistenza di Lerici per decenni.
Ha pubblicato numerosi "Quaderni del Territorio", sia in lingua italiana sia in lingua inglese, inerenti lo studio della toponomastica, in particolare della toponomastica del sacro, della micro-economia, delle tradizioni.
È ricercatore di paleo-gastronomia.
È ricercatore di paleo-astronomia, megalitismo, shamanismo, navigazione protostorica.
È studioso delle Tavole di Gubbio e dell'antropologia del sacro ad esse collegata.
Svolge sperimentazioni sulle interazioni fra geo-masse e bio-masse, soprattutto nel territorio della Lunigiana, in connessione col fenomeno delle statue-stele.
Ha pubblicato libri di storia locale con la casa editrice Lunaeditore della Spezia, Mediaevo di Crema e Marna di Lecco.
Partecipa a congressi nazionali e internazionali sulle Etnoscienze e sulla Paleoastronomia.
Presenta le proprie ricerche innovative nel sito Internet http://www3.shiny.it/caprione di cui è contitolare assieme al geologo Davide Gori, consulente geologico dell’A.L.S.S.A. e dal 2012 vengono concentrati ed aggiornati tutti i contenuti del sito www.paleoastronomia.com e delle altre materie trattate nel proprio portalle: www.enricocalzolari.it
Pubblica inoltre articoli su paleoastronomia, archeoastronomia e statue stele nel prestigioso sito http://www.artepreistorica.com
Maramozza, luogo di ritrovamento
subacqueo di colonne romane
subacqueo di colonne romane
Senzano,
Mura romane
Senzano,
Arcate cisterna romana
Senzano, Frammento di anfora, sec. I
Gino
Cabano
E’ stato tra coloro che hanno collaborato e portato a termine il Progetto “Vedere Lerici” (Comune di Lerici , Biblioteca A Doria, Associazioni Culturali Locali).
Ha collaborato con Il comune di Arcola e di Ameglia con filmati, conferenze, e proiezioni . Negli anni ha collaborato con le istituzioni Scolastiche e ha partecipato a trasmissioni Televisive e radiofoniche. Ha all’attivo pubblicazioni di storia locale etradizioni.Collabora con Auser Informa, Lerici In e Ameglia In .
E’ stato tra coloro che hanno collaborato e portato a termine il Progetto “Vedere Lerici” (Comune di Lerici , Biblioteca A Doria, Associazioni Culturali Locali).
Ha collaborato con Il comune di Arcola e di Ameglia con filmati, conferenze, e proiezioni . Negli anni ha collaborato con le istituzioni Scolastiche e ha partecipato a trasmissioni Televisive e radiofoniche. Ha all’attivo pubblicazioni di storia locale etradizioni.Collabora con Auser Informa, Lerici In e Ameglia In .
Gino
Ragnetti
Gino Ragnetti, giornalista professionista e scrittore, dal 1962 al 1999, tranne una parentesi di tre anni al Secolo XIX, ha sempre lavorato alla Nazione di Firenze collaborando come corrispondente con il Corriere Mercantile di Genova e con il periodico La Regione della Regione Liguria. Nel 1982 insieme a Giancarlo Fusco, Ugo Mannoni e Gino Patroni ha fatto parte della pattuglia che ha affiancato Arrigo Petacco nella realizzazione di La Spezia in guerra, opera edita a cura della Nazione e della Cassa di risparmio della Spezia. È l’autore di Tavolara, l’isola dei re (Mursia, 2005), co-firmato con il principe Ernesto Carlo Geremia di Tavolara; di Luna, una misteriosa città romana nel golfo della Spezia (Luna Editore, 2007); del capitolo intitolato La Spezia: percorrendo cinquant’anni di storia del libro Evoluzione di un territorio (Accademia della cucina, 2010); di Ottocento – Quando Spèza divenne Spezia (Accademia Lunigianese di Scienze “Giovanni Capellini”, 2011); di Un giorno da eroe – Genova, la Spezia, Sarzana, la Liguria nella guerra di successione austriaca 1741-1748 (Youcanprint, 2012). Dal gennaio 2006 al marzo 2014 è stato direttore del settimanale La Gazzetta della Spezia & provincia nelle edizioni prima cartacea e poi online. Dal dicembre 2013 dirige Web Magazine, mensile online della stessa Gazzetta della Spezia.
Gino Ragnetti, giornalista professionista e scrittore, dal 1962 al 1999, tranne una parentesi di tre anni al Secolo XIX, ha sempre lavorato alla Nazione di Firenze collaborando come corrispondente con il Corriere Mercantile di Genova e con il periodico La Regione della Regione Liguria. Nel 1982 insieme a Giancarlo Fusco, Ugo Mannoni e Gino Patroni ha fatto parte della pattuglia che ha affiancato Arrigo Petacco nella realizzazione di La Spezia in guerra, opera edita a cura della Nazione e della Cassa di risparmio della Spezia. È l’autore di Tavolara, l’isola dei re (Mursia, 2005), co-firmato con il principe Ernesto Carlo Geremia di Tavolara; di Luna, una misteriosa città romana nel golfo della Spezia (Luna Editore, 2007); del capitolo intitolato La Spezia: percorrendo cinquant’anni di storia del libro Evoluzione di un territorio (Accademia della cucina, 2010); di Ottocento – Quando Spèza divenne Spezia (Accademia Lunigianese di Scienze “Giovanni Capellini”, 2011); di Un giorno da eroe – Genova, la Spezia, Sarzana, la Liguria nella guerra di successione austriaca 1741-1748 (Youcanprint, 2012). Dal gennaio 2006 al marzo 2014 è stato direttore del settimanale La Gazzetta della Spezia & provincia nelle edizioni prima cartacea e poi online. Dal dicembre 2013 dirige Web Magazine, mensile online della stessa Gazzetta della Spezia.
Riccardo
Bonvicini
Riccardo Bonvicini, giornalista professionista, ha trascorso la sua intera vita professionale nella redazione de “Il Secolo XIX”, quotidiano per il quale si è occupato prima di cronaca e successivamente di sanità e del coordinamento della pagina culturale. Cultore di storia locale, con cinque diversi editori ha dato alle stampa dieci libri.
Riccardo Bonvicini, giornalista professionista, ha trascorso la sua intera vita professionale nella redazione de “Il Secolo XIX”, quotidiano per il quale si è occupato prima di cronaca e successivamente di sanità e del coordinamento della pagina culturale. Cultore di storia locale, con cinque diversi editori ha dato alle stampa dieci libri.
Caterina
Barone
Caterina Barone è professore associato. Insegna Drammaturgia antica e Storia della Filologia e della Tradizione classica.
Le sue ricerche sono articolate in due direzioni: una più strettamente filologica di puntuale analisi dei testi, l’altra rivolta al teatro greco e latino sia in riferimento alle messinscene, alle traduzioni e alle riscritture moderne di testi classici, sia in rapporto agli spazi e alle tecniche delle rappresentazioni antiche analizzate su basi archeologico-storico-letterarie.
Ai suoi studi sui problemi connessi alle traduzioni di testi classici va riportata la versione delle Lettere a Lucilio di Seneca, (pubblicata dall’editore Garzanti, ed entrata per due anni 1990, 1991, nella terna dei finalisti del premio “Leone Traverso”- Opera prima, Città di Monselice) e le traduzioni di numerosi testi teatrali: Andromaca, Elettra, Elena, Baccanti, Troiane di Euripide, Elettra di Sofocle. Elena, Baccanti ed Elettra sono state messe in scena al Teatro Olimpico di Vicenza, Troiane dal Teatro Stabile di Bolzano.
A partire dal 1986 è stata con continuità titolare di gruppi di ricerca sul teatro antico (CNR, ex 60%, Prin) e con i finanziamenti ottenuti ha creato a Padova una videoteca relativa a messe in scena di testi di teatro antico che conta una settantina di titoli e costituisce un utile materiale didattico.
Dal 1989 al 2009 è stata redattrice di “Dioniso” – rivista di studi sul dramma antico, pubblicata dall’Istituto Nazionale del Dramma Antico con sede a Siracusa – e si è occupata della sezione “Scena”, incentrata sulla relazione tra teatro classico e teatro moderno.
Dal 2010 è redattrice di “Dionysus ex machina”, rivista on line di studi sul dramma antico pubblicata dall’editore Palumbo.
Dal 1994 fa parte del comitato scientifico ed è corrispondente di “Didaskalia, the journal for Ancient Performance”, con sede presso il Randolph College di Lynchburg, Virginia.
È delegata del Rettore per le attività culturali dell’Ateneo padovano.
È, inoltre, pubblicista ed è vicepresidente dell’ANCT (Associazione Nazionale Critici di Teatro); come tale, collabora con la rivista di critica teatrale “InScena” e con il “Corriere della Sera ˆ Corriere del Veneto” per il settore teatrale.
È stata Vice presidente della Fondazione Teatro delle Dolomiti con sede a Belluno (2006-10).
Caterina Barone è professore associato. Insegna Drammaturgia antica e Storia della Filologia e della Tradizione classica.
Le sue ricerche sono articolate in due direzioni: una più strettamente filologica di puntuale analisi dei testi, l’altra rivolta al teatro greco e latino sia in riferimento alle messinscene, alle traduzioni e alle riscritture moderne di testi classici, sia in rapporto agli spazi e alle tecniche delle rappresentazioni antiche analizzate su basi archeologico-storico-letterarie.
Ai suoi studi sui problemi connessi alle traduzioni di testi classici va riportata la versione delle Lettere a Lucilio di Seneca, (pubblicata dall’editore Garzanti, ed entrata per due anni 1990, 1991, nella terna dei finalisti del premio “Leone Traverso”- Opera prima, Città di Monselice) e le traduzioni di numerosi testi teatrali: Andromaca, Elettra, Elena, Baccanti, Troiane di Euripide, Elettra di Sofocle. Elena, Baccanti ed Elettra sono state messe in scena al Teatro Olimpico di Vicenza, Troiane dal Teatro Stabile di Bolzano.
A partire dal 1986 è stata con continuità titolare di gruppi di ricerca sul teatro antico (CNR, ex 60%, Prin) e con i finanziamenti ottenuti ha creato a Padova una videoteca relativa a messe in scena di testi di teatro antico che conta una settantina di titoli e costituisce un utile materiale didattico.
Dal 1989 al 2009 è stata redattrice di “Dioniso” – rivista di studi sul dramma antico, pubblicata dall’Istituto Nazionale del Dramma Antico con sede a Siracusa – e si è occupata della sezione “Scena”, incentrata sulla relazione tra teatro classico e teatro moderno.
Dal 2010 è redattrice di “Dionysus ex machina”, rivista on line di studi sul dramma antico pubblicata dall’editore Palumbo.
Dal 1994 fa parte del comitato scientifico ed è corrispondente di “Didaskalia, the journal for Ancient Performance”, con sede presso il Randolph College di Lynchburg, Virginia.
È delegata del Rettore per le attività culturali dell’Ateneo padovano.
È, inoltre, pubblicista ed è vicepresidente dell’ANCT (Associazione Nazionale Critici di Teatro); come tale, collabora con la rivista di critica teatrale “InScena” e con il “Corriere della Sera ˆ Corriere del Veneto” per il settore teatrale.
È stata Vice presidente della Fondazione Teatro delle Dolomiti con sede a Belluno (2006-10).
Susanna
Salvi
Susanna Salvi, attrice, assistente alla regia e costumista della Compagnia Teatro Iniziatico è specializzata in ruoli femminili protagonistici nella messa in scena delle tragedie greche, tra cui si segnalano Ecuba, Clitemestra, Agave, Antigone, Alcesti, Medea. Come voce recitante è intervenuta in numerose letture performate in varie città d'Italia.
Susanna Salvi, attrice, assistente alla regia e costumista della Compagnia Teatro Iniziatico è specializzata in ruoli femminili protagonistici nella messa in scena delle tragedie greche, tra cui si segnalano Ecuba, Clitemestra, Agave, Antigone, Alcesti, Medea. Come voce recitante è intervenuta in numerose letture performate in varie città d'Italia.
Gaia De Laurentiis
Si è diplomata nel 1990 presso il Piccolo Teatro Studio di Milano, diretto da Giorgio Strehler. Ha debuttato in televisione con Camilla, parlami d'amore, film tv del 1992, a cui seguirono diversi ruoli in numerose pellicole principalmente per la televisione. Ha debuttato anche come conduttrice televisiva nel 1993, quando le viene affidato il programma di Canale 5 Target, la domenica in seconda serata, che condurrà fino al 1997. In seguito, oltre a continuare l'impegno di attrice sia teatrale sia in pellicole cinematografiche e televisive come Sei forte maestro (2000) e Io e mamma (2007), condurrà l'edizione 1997/1998 del programma comico di Italia 1 Ciro, il figlio di Target. Negli anni duemila, oltre a proseguire la sua carriera di attrice, ha condotto nel sabato pomeriggio di Canale 5 la trasmissione Changing Rooms - Camera a sorpresa nel 2004, mentre dal 2008 è una delle inviate per la trasmissione di Retequattro Stranamore e conduce alcune trasmissioni per il canale della piattaforma Sky, Leonardo.Tra i suoi ultimi spettacoli, nel 2006, con l'attrice Valeria D'Obici, è Buonanotte mamma, tratto dall'omonimo film, sceneggiato da Marsha Norman.
Filmografia
- Estatico Barocco, regia di Adriano Kestenholz (1994)
- La parola ai giurati - Episodio: Il caso Braibanti, regia di Franco Bernini - TV
- Cuori al verde, regia di Giuseppe Piccioni (1996)
- L'enfer vert, regia di Philippe Bensoussan - TV (1996)
- La donna del treno, regia di Carlo Lizzani - TV (1998)
- Mi sei entrata nel cuore come un colpo di coltello, regia di Cecilia Calvi (1998)
- Sei forte maestro, regia di Ugo Fabrizio Giordani e Alberto Manni TV (2000)
- Così come la vita, regia di Roberta Orlandi (2001)
- Sei forte maestro 2, regia di Ugo Fabrizio Giordani e Claudio Risi - TV (2001)
- Io e mamma, regia di Andrea Barzini - TV (2007)
- Un medico in famiglia - TV (2013)
- Che Dio ci aiuti 2 - TV (2013)
- CentoVetrine - TV (2014)
Target (1993-1997)
- Ciro, il figlio di Target (1997-1998)
- Su e giù (1999)
- Changing Rooms - Camera a sorpresa (2004)
- Con il cuore (2006)
- Stranamore (2008-2009)
MERCOLEDI’ 23 LUGLIO
MariaRosa
Calabrese
Ho studiato e lavorato con Dora Kalff, amica e allieva della famiglia Jung e fondatrice della SANDPLAY THERAPY a ZURIGO e ho continuato la collaborazione e gli approfondimenti con Martin Kalff, suo figlio .Sono membro dell’’ISST e dell’’AISPT, Società internazionale e italiana di sand play therapy. Sono docente di Archetipi dell’immaginario presso Accademia delle Belle Arti di Brera a Milano. Ho seguito studi di psicologia analitica junghiana con il Prof. Claudio Risè, con la Dott.ssa Silvia di Lorenzo,con il Dott. D. Baumann e studi approfonditi sulla teoria del colore di Goethe, in relazione alla dinamica psichica,
L’’incontro con Goethe, Jung e con Dora Kalff mi ha permesso di tenere insieme e fondere il mio interesse per la psiche e per l’’arte. Porto avanti da tempo ricerche in questo campo e lavoro con artisti e non, sul rapporto terapeutico ARTE e PSICHE. .Mi interesso di discipline orientali e sono titolata a insegnare la pratica di Lama Tsultrim Allione " Nutrire i demoni" , una pratica che abbina il lavoro junghiano sull'ombra con le antichissime pratiche tibetane della famosa Dakini Macig Labdrom. Vivo e lavoro da più di 30 anni a Sarzana.SP.
Ho studiato e lavorato con Dora Kalff, amica e allieva della famiglia Jung e fondatrice della SANDPLAY THERAPY a ZURIGO e ho continuato la collaborazione e gli approfondimenti con Martin Kalff, suo figlio .Sono membro dell’’ISST e dell’’AISPT, Società internazionale e italiana di sand play therapy. Sono docente di Archetipi dell’immaginario presso Accademia delle Belle Arti di Brera a Milano. Ho seguito studi di psicologia analitica junghiana con il Prof. Claudio Risè, con la Dott.ssa Silvia di Lorenzo,con il Dott. D. Baumann e studi approfonditi sulla teoria del colore di Goethe, in relazione alla dinamica psichica,
L’’incontro con Goethe, Jung e con Dora Kalff mi ha permesso di tenere insieme e fondere il mio interesse per la psiche e per l’’arte. Porto avanti da tempo ricerche in questo campo e lavoro con artisti e non, sul rapporto terapeutico ARTE e PSICHE. .Mi interesso di discipline orientali e sono titolata a insegnare la pratica di Lama Tsultrim Allione " Nutrire i demoni" , una pratica che abbina il lavoro junghiano sull'ombra con le antichissime pratiche tibetane della famosa Dakini Macig Labdrom. Vivo e lavoro da più di 30 anni a Sarzana.SP.
Nello Castaldo
Laureato in Medicina e Chirurgia presso la Statale di Milano nel 1974, si è poi indi specializzato in Psichiatria nel 1987 presso l’Ateneo di Parma .Ha lavorato presso il Dip.Salute mentale di Parma dal 1980 fino al 2008 in strutture residenziali ed è stato responsabile scientifico della formazione degli Operatori, organizzando seminari a indirizzo fenomenologico con il prof Eugenio Borgna.E' autore di numerose pubblicazioni coniugando la Psicologia umanistica-psicodinamica con quella neuroscientifica.Scrive tra l'altro su “La Società degli Individui” (fac.filosofia Pr), ed è membro del Centro italiano di Ricerche Fenomenologiche di Roma.
Laureato in Medicina e Chirurgia presso la Statale di Milano nel 1974, si è poi indi specializzato in Psichiatria nel 1987 presso l’Ateneo di Parma .Ha lavorato presso il Dip.Salute mentale di Parma dal 1980 fino al 2008 in strutture residenziali ed è stato responsabile scientifico della formazione degli Operatori, organizzando seminari a indirizzo fenomenologico con il prof Eugenio Borgna.E' autore di numerose pubblicazioni coniugando la Psicologia umanistica-psicodinamica con quella neuroscientifica.Scrive tra l'altro su “La Società degli Individui” (fac.filosofia Pr), ed è membro del Centro italiano di Ricerche Fenomenologiche di Roma.
Carmen
Fallone
Carmen Fallone, psicanalista. Vive e lavora nel suo Atelier a Saronno (VA), dove si interessa di ricerca e formazione psicanalitica con particolare attenzione ai temi e alle connessioni con la
filosofia, la poesia, il mito e il teatro. E’ iscritta alle attività del Movimento Psicanalitico Nodi
Freudiani e all’Area Mediterranea di Psicanalisi, un collettivo di lavoro che raccoglie psicanalisti italiani, francesi e spagnoli.
Carmen Fallone, psicanalista. Vive e lavora nel suo Atelier a Saronno (VA), dove si interessa di ricerca e formazione psicanalitica con particolare attenzione ai temi e alle connessioni con la
filosofia, la poesia, il mito e il teatro. E’ iscritta alle attività del Movimento Psicanalitico Nodi
Freudiani e all’Area Mediterranea di Psicanalisi, un collettivo di lavoro che raccoglie psicanalisti italiani, francesi e spagnoli.
Mario
Mencarini
Mario Mencarini, psicoanalista e psicoterapeuta, attualmente svolge la sua attività professionale a Sarzana.
Si è formato seguendo lo sviluppo del pensiero junghiano elaborato da Silvia Montefoschi con la quale, nel 1986, ha fondato il Laboratorio Ricerche Evolutive. Con la stessa, nel corso del 1987, ha collaborato alla stesura de Il principio cosmico, o del tabù dell’incesto.
È autore di pubblicazioni, seminari e conferenze.
Nel 1995, insieme alla collega Giorgia Moretti, ha pubblicato Alle soglie dell'infinito, dove il discorso psicoanalitico viene sviluppato nel suo evolversi attraverso i principali contributi teorici di S.Freud, C.G.Jung e S.Montefoschi.
Ha pubblicato inoltre, nel 2006, A Sarzana, un giorno d’aprile, il ricordo e la cronaca di una “giornata particolare” e, nel 2009, Sulle orme degli dei, una guida storico-letteraria della Grecia continentale, dove i luoghi e gli itinerari vengono ripercorsi sulle orme dello scrittore Pausania il Periegeta, che gli stessi luoghi visitò e descrisse nel II° sec. d.C.
(Notizie tratte dal sito www.mariomencarini.com)
Mario Mencarini, psicoanalista e psicoterapeuta, attualmente svolge la sua attività professionale a Sarzana.
Si è formato seguendo lo sviluppo del pensiero junghiano elaborato da Silvia Montefoschi con la quale, nel 1986, ha fondato il Laboratorio Ricerche Evolutive. Con la stessa, nel corso del 1987, ha collaborato alla stesura de Il principio cosmico, o del tabù dell’incesto.
È autore di pubblicazioni, seminari e conferenze.
Nel 1995, insieme alla collega Giorgia Moretti, ha pubblicato Alle soglie dell'infinito, dove il discorso psicoanalitico viene sviluppato nel suo evolversi attraverso i principali contributi teorici di S.Freud, C.G.Jung e S.Montefoschi.
Ha pubblicato inoltre, nel 2006, A Sarzana, un giorno d’aprile, il ricordo e la cronaca di una “giornata particolare” e, nel 2009, Sulle orme degli dei, una guida storico-letteraria della Grecia continentale, dove i luoghi e gli itinerari vengono ripercorsi sulle orme dello scrittore Pausania il Periegeta, che gli stessi luoghi visitò e descrisse nel II° sec. d.C.
(Notizie tratte dal sito www.mariomencarini.com)
Adriana
Bottini
Traduttrice ufficiale di tutte le opere di James Hilmann per Adelphi, oltre che di numerosi altri autori stranieri..
Traduttrice ufficiale di tutte le opere di James Hilmann per Adelphi, oltre che di numerosi altri autori stranieri..
Umberto
Galimberti
Nato a Monza nel 1942, è stato dal 1976 professore incaricato di Antropologia Culturale e dal 1983 professore associato di Filosofia dellaStoria. Dal 1999 è professore ordinario all’università Ca Foscari diVenezia, titolare della cattedra di Filosofia della Storia. Dal 1985 è membroordinario dell’international Association for Analytical Psychology.
Dopo aver compiuto studi di filosofia, di antropologia culturale e dipsicologia, ha tradotto e curato di Jaspers, di cui è stato allievo durante isuoi soggiorni in Germania:
Sulla verità (raccolta antologica), La Scuola, Brescia, 1970.
La fede filosofica, Marietti, Casale Monferrato, 1973.
Filosofia, Mursia, Milano, 1972-1978, e Utet, Torino, 1978.
di Heidegger ha tradotto e curato:
Sull’essenza della verità, La Scuola, Brescia, 1973.
Opere:
1975 – Heidegger, Jaspers e il tramonto dell’Occidente, Marietti, Casale
Monferrato, (Ristampa, Il Saggiatore, Milano, 1994).
1977 – Linguaggio e civiltà, Mursia, Milano, (2° edizione ampliata
1984).
1979 – Psichiatria e Fenomenologia, Feltrinelli, Milano.
1983 – Il corpo, Feltrinelli, Milano, 1983 (Premio internazionale S.
Valentino d’oro, Terni, 1983).
1984 – La terra senza il male. Jung dall’inconscio al simbolo,
Feltrinelli, Milano (premio Fregene, 1984)
1985 – Antropologia culturale, ne Gli strumenti del sapere
contemporaneo, Utet, Torino.
1986 – Invito al pensiero di Heidegger, Mursia, Milano.
1987 – Gli equivoci dell’anima, Feltrinelli, Milano.
1988 – La parodia dell’immaginario in W. Pasini, C. Crepault, U.
Galimberti, L’immaginario sessuale, Cortina, Milano.
1989 – Il gioco delle opinioni, Feltrinelli, Milano.
1992 – Dizionario di psicologia, Utet, Torino.(Nuova edizione: Enciclopedia
di Psicologia, Garzanti, Milano, 1999).
1992 – Idee: il catalogo è questo, Feltrinelli, Milano.
1994 – Parole nomadi, Feltrinelli, Milano.
1996 – Paesaggi dell’anima, Mondadori, Milano.
1999 – Psiche e techne. L’uomo nell’età della tecnica, Feltrinelli,
Milano.
2000 – E ora? La dimensione umana e le sfide della scienza (opera
dialogica con Edoardo Boncinelli e Giovanni Maria Pace), Einaudi, Torino.
2000 – Orme del sacro, Feltrinelli, Milano (premio Corrado Alvaro 2001).
2001 – La lampada di psiche, Casagrande, Bellinzona.
2003 – I vizi capitali e i nuovi vizi, Feltrinelli, Milano.
2004 – Le cose dell’amore
2005 – Il tramonto dell’Occidente
2006 – La casa di psiche. Dalla psicoanalisi alla consulenza filosofica
2007 – L’ospite inquietante. Il nichilismo e i giovani
2008 – Il segreto della domanda. Intorno alle cose umane e divine, Apogeo, Milano.
2009 – I miti del nostro tempo
2012 – Cristianesimo: la religione dal cielo vuoto
E’ in corso di ripubblicazione nell’Universale Economica Feltrinelli l’intera sua opera.
Traduzioni all’estero
Francese: (Il corpo) Les raisons du corps, Grasset Mollat,
Paris, 1998;
(Le cose dell’amore) Qu’est-ce-que l’amour?, Payot, Paris, 2008;
Tedesco: (Gli equivoci dell’anima) Die Seele. Eine Kulturgeschichte der Innerlichkeit, Verlag Turia + Kant, Wien, 2003
(Le cose dell’amore) Liebe, Beck, Monaco, 2006
Greco: (Storia dell’anima) Historia tes psyches, Apollon,
Thessaloniki, 1989
(Paesaggi dell’anima)Topia psyches, Itamos, Athina, 2001
(Gli equivoci dell’anima) Parermeneíes tes psyches, University Studio Press, Athina, 2004
Spagnolo: (Dizionario di psicologia) Diccionario de psicologia,
Siglo Veintiuno Editores, Città del Messico 2002
(Le cose dell’amore), Las cosas del amor, Imago mundi, Madrid, 2006
Portoghese: (Orme del sacro) Rastros do sagrado, Paulus, São
Paulo, Brasil, 2003
(I vizi capitali e i nuovi vizi) Os vícios capitais e os novos vícios, Paulus, São
Paulo, Brasil, 2004
(Psiche e techne. L’uomo nell’età della tecnica) Psiche e techne. O homen na idade da técnica, Paulus, São Paulo, Brasil, 2005
(Le cose dell’amore), Coisas do amor, Caleidoscopio, Casal de Cambra, 2009.
Giapponese: I vizi capitali e i nuovi vizi, Tokio, 2004
Sloveno: (L’ospite inquietante. Il nichilismo e i giovani),
Grozljivi Gost: Nihilizem in mladi, Modrijan, Ljubljana, 2009
Nato a Monza nel 1942, è stato dal 1976 professore incaricato di Antropologia Culturale e dal 1983 professore associato di Filosofia dellaStoria. Dal 1999 è professore ordinario all’università Ca Foscari diVenezia, titolare della cattedra di Filosofia della Storia. Dal 1985 è membroordinario dell’international Association for Analytical Psychology.
Dopo aver compiuto studi di filosofia, di antropologia culturale e dipsicologia, ha tradotto e curato di Jaspers, di cui è stato allievo durante isuoi soggiorni in Germania:
Sulla verità (raccolta antologica), La Scuola, Brescia, 1970.
La fede filosofica, Marietti, Casale Monferrato, 1973.
Filosofia, Mursia, Milano, 1972-1978, e Utet, Torino, 1978.
di Heidegger ha tradotto e curato:
Sull’essenza della verità, La Scuola, Brescia, 1973.
Opere:
1975 – Heidegger, Jaspers e il tramonto dell’Occidente, Marietti, Casale
Monferrato, (Ristampa, Il Saggiatore, Milano, 1994).
1977 – Linguaggio e civiltà, Mursia, Milano, (2° edizione ampliata
1984).
1979 – Psichiatria e Fenomenologia, Feltrinelli, Milano.
1983 – Il corpo, Feltrinelli, Milano, 1983 (Premio internazionale S.
Valentino d’oro, Terni, 1983).
1984 – La terra senza il male. Jung dall’inconscio al simbolo,
Feltrinelli, Milano (premio Fregene, 1984)
1985 – Antropologia culturale, ne Gli strumenti del sapere
contemporaneo, Utet, Torino.
1986 – Invito al pensiero di Heidegger, Mursia, Milano.
1987 – Gli equivoci dell’anima, Feltrinelli, Milano.
1988 – La parodia dell’immaginario in W. Pasini, C. Crepault, U.
Galimberti, L’immaginario sessuale, Cortina, Milano.
1989 – Il gioco delle opinioni, Feltrinelli, Milano.
1992 – Dizionario di psicologia, Utet, Torino.(Nuova edizione: Enciclopedia
di Psicologia, Garzanti, Milano, 1999).
1992 – Idee: il catalogo è questo, Feltrinelli, Milano.
1994 – Parole nomadi, Feltrinelli, Milano.
1996 – Paesaggi dell’anima, Mondadori, Milano.
1999 – Psiche e techne. L’uomo nell’età della tecnica, Feltrinelli,
Milano.
2000 – E ora? La dimensione umana e le sfide della scienza (opera
dialogica con Edoardo Boncinelli e Giovanni Maria Pace), Einaudi, Torino.
2000 – Orme del sacro, Feltrinelli, Milano (premio Corrado Alvaro 2001).
2001 – La lampada di psiche, Casagrande, Bellinzona.
2003 – I vizi capitali e i nuovi vizi, Feltrinelli, Milano.
2004 – Le cose dell’amore
2005 – Il tramonto dell’Occidente
2006 – La casa di psiche. Dalla psicoanalisi alla consulenza filosofica
2007 – L’ospite inquietante. Il nichilismo e i giovani
2008 – Il segreto della domanda. Intorno alle cose umane e divine, Apogeo, Milano.
2009 – I miti del nostro tempo
2012 – Cristianesimo: la religione dal cielo vuoto
E’ in corso di ripubblicazione nell’Universale Economica Feltrinelli l’intera sua opera.
Traduzioni all’estero
Francese: (Il corpo) Les raisons du corps, Grasset Mollat,
Paris, 1998;
(Le cose dell’amore) Qu’est-ce-que l’amour?, Payot, Paris, 2008;
Tedesco: (Gli equivoci dell’anima) Die Seele. Eine Kulturgeschichte der Innerlichkeit, Verlag Turia + Kant, Wien, 2003
(Le cose dell’amore) Liebe, Beck, Monaco, 2006
Greco: (Storia dell’anima) Historia tes psyches, Apollon,
Thessaloniki, 1989
(Paesaggi dell’anima)Topia psyches, Itamos, Athina, 2001
(Gli equivoci dell’anima) Parermeneíes tes psyches, University Studio Press, Athina, 2004
Spagnolo: (Dizionario di psicologia) Diccionario de psicologia,
Siglo Veintiuno Editores, Città del Messico 2002
(Le cose dell’amore), Las cosas del amor, Imago mundi, Madrid, 2006
Portoghese: (Orme del sacro) Rastros do sagrado, Paulus, São
Paulo, Brasil, 2003
(I vizi capitali e i nuovi vizi) Os vícios capitais e os novos vícios, Paulus, São
Paulo, Brasil, 2004
(Psiche e techne. L’uomo nell’età della tecnica) Psiche e techne. O homen na idade da técnica, Paulus, São Paulo, Brasil, 2005
(Le cose dell’amore), Coisas do amor, Caleidoscopio, Casal de Cambra, 2009.
Giapponese: I vizi capitali e i nuovi vizi, Tokio, 2004
Sloveno: (L’ospite inquietante. Il nichilismo e i giovani),
Grozljivi Gost: Nihilizem in mladi, Modrijan, Ljubljana, 2009
GIOVEDI’
24 LUGLIO
Tomaso
Kemeny
Tomaso Kemeny (Budapest 1938 - ) professore ordinario di Letteratura Inglese all'Università di Pavia, ha pubblicato libri, saggi, articoli sull'opera di Ch: Marlowe, W.Shakespeare, Coleridge, Shelley, Byron, Lewis Carroll, Dylan Thomas, Pound e James Joyce. Ha pubblicato nove libri di poesia, tra cui Il libro dell'angelo (2011), La Transilvania liberata (2005) e Poemetto gastronomico e altri nutrimenti (2011). Traduttore di Lord Byron, Jozsef Attila, Gèza Szocs e Ch.Marlowe ha ideato numerose azioni poetiche e ha scritto il testo drammatico La conquista della scena e del mondo(1996). Ha pubblicato un libro di poetica insieme al filosofo Fulvio Papi Dialogo sulla poesia (1996) e un romanzo Il Don Giovanni innamorato(1997). Con Cesare Viviani ha condotto il seminario sul “Movimento della poesia italiana degli anni'70”(documentati in due volumi) presso il club Turati di Milano. E' uno dei fondatori del Movimento Internazionale Mitomodernista e della “Casa della Poesia “ di Milano.
Tomaso Kemeny (Budapest 1938 - ) professore ordinario di Letteratura Inglese all'Università di Pavia, ha pubblicato libri, saggi, articoli sull'opera di Ch: Marlowe, W.Shakespeare, Coleridge, Shelley, Byron, Lewis Carroll, Dylan Thomas, Pound e James Joyce. Ha pubblicato nove libri di poesia, tra cui Il libro dell'angelo (2011), La Transilvania liberata (2005) e Poemetto gastronomico e altri nutrimenti (2011). Traduttore di Lord Byron, Jozsef Attila, Gèza Szocs e Ch.Marlowe ha ideato numerose azioni poetiche e ha scritto il testo drammatico La conquista della scena e del mondo(1996). Ha pubblicato un libro di poetica insieme al filosofo Fulvio Papi Dialogo sulla poesia (1996) e un romanzo Il Don Giovanni innamorato(1997). Con Cesare Viviani ha condotto il seminario sul “Movimento della poesia italiana degli anni'70”(documentati in due volumi) presso il club Turati di Milano. E' uno dei fondatori del Movimento Internazionale Mitomodernista e della “Casa della Poesia “ di Milano.
Isabella
Tedesco Vergano
Isabella Tedesco Vergano si è dedicata all'insegnamento e alla scrittura, in particolare alla poesia e alla critica letteraria, nelle quali è tuttora operativa. Ha pubblicato Essenza e mistero (Book Editore, 1990), Da Shelley a Montale (M. Sabatelli Editore, 1995), Ondivagare (Edizioni del Tridente, 2001), Infinitarsi (Campanotto, 2008), Ritmiche lustrali (Campanotto, 2012). Inoltre su riviste letterarie, volumi collettanei, storie letterarie è presente con saggi, poesie, recensioni.
Isabella Tedesco Vergano si è dedicata all'insegnamento e alla scrittura, in particolare alla poesia e alla critica letteraria, nelle quali è tuttora operativa. Ha pubblicato Essenza e mistero (Book Editore, 1990), Da Shelley a Montale (M. Sabatelli Editore, 1995), Ondivagare (Edizioni del Tridente, 2001), Infinitarsi (Campanotto, 2008), Ritmiche lustrali (Campanotto, 2012). Inoltre su riviste letterarie, volumi collettanei, storie letterarie è presente con saggi, poesie, recensioni.
Francesco
Macciò
Vive a Genova dove insegna italiano e latino in un liceo. Scrittore, saggista, ha pubblicato i seguenti libri di poesie: Abitare l’attesa, La Vita Felice, 2011; L’ombra che intorno riunisce le cose, Manni, 2008; Sotto notti altissime di stelle, con un saggio introduttivo di Luigi Surdich, Agorà, 2003 - Matisklo, 2013. Con lo pseudonimo di Giacomo di Witzell ha pubblicato il romanzo Come dentro la notte, Manni, 2006. Ha curato il libro di studi su Giorgio Caproni «Queste nostre zone montane», con una introduzione di Giovanni Giudici, La Quercia Edizioni, 1995. Nel 2009 ha vinto il Premio “Cordici” di poesia mistica e religiosa, nel 2012 il premio “Satura città di Genova”. È direttore artistico del festival musicale e poetico “TorrigliaInArte”.
Vive a Genova dove insegna italiano e latino in un liceo. Scrittore, saggista, ha pubblicato i seguenti libri di poesie: Abitare l’attesa, La Vita Felice, 2011; L’ombra che intorno riunisce le cose, Manni, 2008; Sotto notti altissime di stelle, con un saggio introduttivo di Luigi Surdich, Agorà, 2003 - Matisklo, 2013. Con lo pseudonimo di Giacomo di Witzell ha pubblicato il romanzo Come dentro la notte, Manni, 2006. Ha curato il libro di studi su Giorgio Caproni «Queste nostre zone montane», con una introduzione di Giovanni Giudici, La Quercia Edizioni, 1995. Nel 2009 ha vinto il Premio “Cordici” di poesia mistica e religiosa, nel 2012 il premio “Satura città di Genova”. È direttore artistico del festival musicale e poetico “TorrigliaInArte”.
Antonella
Tronfi
Soprano, dopo gli studi magistrali si è diplomata in pianoforte nel 1984 all’Istituto Musicale “P. MASCAGNI” di Livorno sotto la guida del maestro Raul Martucci di La Spezia. Ha iniziato l’attività didattica dal 1980 insegnando pianoforte e Teoria e Solfeggio in varie scuole private, preparando molti allievi per gli esami ministeriali al Conservatorio e attualmente insegna nelle scuole elementari e medie della provincia in qualità di Esperta nei Laboratori Musicali. Parallelamente all’attività didattica ha seguito lo studio del Canto diplomandosi nel 1989 al Conservatorio “G.PUCCINI” di La Spezia e continuando a perfezionarsi con il maestro Steve Woodbury. Ha iniziato l’attività concertistica partecipando ai “ Concerti Estivi” organizzati dalla Società dei Concerti di La Spezia negli anni 1989, 1990, 1994. Successivamente si è avvicinata alla musica del periodo barocco collaborando come solista con alcuni gruppi vocali della zona: ha eseguito nel 1992 alcuni brani di G. A. Fioroni (1716-1778) in prima esecuzione moderna e nel 1993 l’oratorio “Jephte” di G. Carissimi ( 1605-1674). Si è poi accostata alla musica da camera con particolare interesse per la liederistica tedesca e negli anni 1993, 1994, 1998 ha partecipato ai concerti organizzati dall’ A.gi.mus. Dal 2000 al 2005 ha collaborato con il comune di Lerici esibendosi sia nel repertorio sacro sia in quello operistico, partecipando alle stagioni teatrali del teatro Astoria di Lerici e curando anche scene, costumi e regia: stagione 2001-2002 “Musica in scena…poesia in musica”, spettacolo semi teatrale; stagione 2002-2003 “Suor Angelica” di G. Puccini (ruoli di Suor Genovieffa, Sorella Infermiera, una Conversa) con replica al teatro San Carlo di Villa d’Adda ( BG ); stagione 2003-2004 “L’Elisir d’amore” G. Donizetti (ruolo di Giannetta) con replica al teatro San Carlo di Villa d’Adda ( BG) ; stagione 2004-2005 “Bastiano e Bastiana” di W. A . Mozart (ruolo di Bastiana).Nella stagione teatrale 2007 ha interpretato il ruolo di Berta ne “Il Barbiere di Siviglia” di G. Rossini e nel 2009 ha sostenuto i ruoli di Flora e Annina ne "La Traviata" di G.Verdi in vari teatri nella provincia di Bergamo.Collabora con il pianista Jacopo Simoncini con il quale ha eseguito in prima esecuzione brani d'opera e da camera del musicista spezzino Pasquale Izzo. Dal 2002, inoltre, collabora con il poeta lericino Angelo Tonelli esibendosi all’interno delle manifestazioni letterarie organizzate dallo stesso (“Argonauti” Lerici “Altramarea” Tellaro). Ha fatto parte dell’organico del coro “ V. Maghini” di Torino con il quale ha eseguito nell’Ottobre 2005 la “ Missa solemnis” di L. van Beethoven con l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai diretta dal maestro R.F. de Burgos in diretta radiofonica .
Soprano, dopo gli studi magistrali si è diplomata in pianoforte nel 1984 all’Istituto Musicale “P. MASCAGNI” di Livorno sotto la guida del maestro Raul Martucci di La Spezia. Ha iniziato l’attività didattica dal 1980 insegnando pianoforte e Teoria e Solfeggio in varie scuole private, preparando molti allievi per gli esami ministeriali al Conservatorio e attualmente insegna nelle scuole elementari e medie della provincia in qualità di Esperta nei Laboratori Musicali. Parallelamente all’attività didattica ha seguito lo studio del Canto diplomandosi nel 1989 al Conservatorio “G.PUCCINI” di La Spezia e continuando a perfezionarsi con il maestro Steve Woodbury. Ha iniziato l’attività concertistica partecipando ai “ Concerti Estivi” organizzati dalla Società dei Concerti di La Spezia negli anni 1989, 1990, 1994. Successivamente si è avvicinata alla musica del periodo barocco collaborando come solista con alcuni gruppi vocali della zona: ha eseguito nel 1992 alcuni brani di G. A. Fioroni (1716-1778) in prima esecuzione moderna e nel 1993 l’oratorio “Jephte” di G. Carissimi ( 1605-1674). Si è poi accostata alla musica da camera con particolare interesse per la liederistica tedesca e negli anni 1993, 1994, 1998 ha partecipato ai concerti organizzati dall’ A.gi.mus. Dal 2000 al 2005 ha collaborato con il comune di Lerici esibendosi sia nel repertorio sacro sia in quello operistico, partecipando alle stagioni teatrali del teatro Astoria di Lerici e curando anche scene, costumi e regia: stagione 2001-2002 “Musica in scena…poesia in musica”, spettacolo semi teatrale; stagione 2002-2003 “Suor Angelica” di G. Puccini (ruoli di Suor Genovieffa, Sorella Infermiera, una Conversa) con replica al teatro San Carlo di Villa d’Adda ( BG ); stagione 2003-2004 “L’Elisir d’amore” G. Donizetti (ruolo di Giannetta) con replica al teatro San Carlo di Villa d’Adda ( BG) ; stagione 2004-2005 “Bastiano e Bastiana” di W. A . Mozart (ruolo di Bastiana).Nella stagione teatrale 2007 ha interpretato il ruolo di Berta ne “Il Barbiere di Siviglia” di G. Rossini e nel 2009 ha sostenuto i ruoli di Flora e Annina ne "La Traviata" di G.Verdi in vari teatri nella provincia di Bergamo.Collabora con il pianista Jacopo Simoncini con il quale ha eseguito in prima esecuzione brani d'opera e da camera del musicista spezzino Pasquale Izzo. Dal 2002, inoltre, collabora con il poeta lericino Angelo Tonelli esibendosi all’interno delle manifestazioni letterarie organizzate dallo stesso (“Argonauti” Lerici “Altramarea” Tellaro). Ha fatto parte dell’organico del coro “ V. Maghini” di Torino con il quale ha eseguito nell’Ottobre 2005 la “ Missa solemnis” di L. van Beethoven con l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai diretta dal maestro R.F. de Burgos in diretta radiofonica .
Compagnia teatrale Nouvelle Lune
La compagnia teatrale Nouvelle Lune nasce a Carrara nel 2001, dall'incontro di un gruppo di artisti che scelgono di far convergere le proprie storie e le proprie capacità nella creazione di un progetto comune di teatro di strada.
Le esperienze professionali maturate nel campo della recitazione, del mimo e del teatro di figura, così come della danza e della musica, confluiscono spontaneamente nella realizzazione di spettacoli e parate sui trampoli. Una ricerca di forme espressive che non si limita alla sola parte scenografica. La danza sui trampoli, la musica e il particolare studio dei costumi diventano i canali scelti per rappresentare un ideale artistico che unisce all'aspetto ludico-ricreativo l'elemento comunicativo che attraverso il linguaggio del teatro di strada si rivela allo spettatore.
La compagnia Teatrale Nouvelle Lune si è esibita in più di 900 città Italiane.
La peculiarità comunicativa del teatro di strada, in cui la parola viene sostituita dal gesto, il coinvolgimento logico da quello emotivo, apre le strada alla Compagnia Nouvelle Lune a repliche fuori dal confine Italiano:
Berna, Svizzera; Charleston, South Carolina, USA ; Bellinzona, Svizzera; Vlasti, Grecia; Duzge,Turchia; Patrasso , Grecia; Istanbul,Turchia; Varazdin, Croazia; Principato di Monaco, Francia; Doha, Qatar; Vitoria, Spagna etc..
La compagnia teatrale Nouvelle Lune nasce a Carrara nel 2001, dall'incontro di un gruppo di artisti che scelgono di far convergere le proprie storie e le proprie capacità nella creazione di un progetto comune di teatro di strada.
Le esperienze professionali maturate nel campo della recitazione, del mimo e del teatro di figura, così come della danza e della musica, confluiscono spontaneamente nella realizzazione di spettacoli e parate sui trampoli. Una ricerca di forme espressive che non si limita alla sola parte scenografica. La danza sui trampoli, la musica e il particolare studio dei costumi diventano i canali scelti per rappresentare un ideale artistico che unisce all'aspetto ludico-ricreativo l'elemento comunicativo che attraverso il linguaggio del teatro di strada si rivela allo spettatore.
La compagnia Teatrale Nouvelle Lune si è esibita in più di 900 città Italiane.
La peculiarità comunicativa del teatro di strada, in cui la parola viene sostituita dal gesto, il coinvolgimento logico da quello emotivo, apre le strada alla Compagnia Nouvelle Lune a repliche fuori dal confine Italiano:
Berna, Svizzera; Charleston, South Carolina, USA ; Bellinzona, Svizzera; Vlasti, Grecia; Duzge,Turchia; Patrasso , Grecia; Istanbul,Turchia; Varazdin, Croazia; Principato di Monaco, Francia; Doha, Qatar; Vitoria, Spagna etc..
Annalisa Maggiani
Annalisa Maggiani ha studiato filosofia all´Universitá di Pisa, parallelemente si é dedicata allo studio di Mimo Decroux, danza espressionista e teatro di strada entrando a far parte della compagnia di teatro di strada “Chille de la Balanza”(1986-1995), ha partecipato a training e workshop diretti da molti maestri della danza contemporanea e di ricerca, contact improvisazione (Simon Forti, Dominique Dupuy, C, Coldy, Richard Haisma, Adalisa Menghini, Les Ballets C. de la B., Labor Gras) ed ha fatto parte nel 1998 del progetto-performance diretto da Chistine de Smedt (Les Ballets C. De la B.-Berlino).
Si é specializzata in DanzaMovimentoTerapia (Art therapy italiana) (1998) e ha ottenuto l´abilitazione di Psicologa (2000); nel 1994 ottiene una borsa di studio dal Ministero degli Affari Esteri per una ricerca sulle capacitá terapeutiche della danza di trance Gnawa (Marocco-Essaouira).
Ha studiato e praticato la danza Butoh con diversi maestri dal 1989 (Kazuo Ono, Carlotta Ikeda, Anzu Furukawa, Minako Seki, Yumiko Yoshioka, Derevo ecc...) entrando a far parte dal 1996 della Compagnia di Danza Butoh diretta da Yumiko Yoshioka, Ten Pen chii Art labor (Schloß Bröllin).
Ha lavorato come attrice protagonista nella serie televisiva DCTP “L´amore nei secoli” diretta da Alexander Kluge (Germania 1998-99).
Direttrice artistica di Gest/azione teatrodanza (La Spezia-Berlino), con performance-Assolo insieme a musicisti jazz come Lauro Rossi, Fabrizio Puglisi e artisti di arti visive (Mario Morleo, Pietro Bellani, Moggia) partecipa a rassegne e Festival in Italia e in Germania. La sua ricerca predilige la performance in ambienti naturali e spazi “quotidiani”. 1995-2000 dirige e cura con Yumiko Yoschioka Progetti Performance di teatrodanza Butoh realizzati nei Castelli della Provincia di La Spezia e Massa Carrara.
Dal 2003 organizza a Lerici (La Spezia) il Festival di Assoli “La Danza di Confine”.
A Berlino con il suo gruppo Gest-Azione ha curato il concetto e la regia della Trilogia di Performance si sono svolte nella Metropolitana di Nollendorfplatz (2003- 2005) sul tema Nostalgia, Appartenenza, Migrazione.
Annalisa Maggiani ha studiato filosofia all´Universitá di Pisa, parallelemente si é dedicata allo studio di Mimo Decroux, danza espressionista e teatro di strada entrando a far parte della compagnia di teatro di strada “Chille de la Balanza”(1986-1995), ha partecipato a training e workshop diretti da molti maestri della danza contemporanea e di ricerca, contact improvisazione (Simon Forti, Dominique Dupuy, C, Coldy, Richard Haisma, Adalisa Menghini, Les Ballets C. de la B., Labor Gras) ed ha fatto parte nel 1998 del progetto-performance diretto da Chistine de Smedt (Les Ballets C. De la B.-Berlino).
Si é specializzata in DanzaMovimentoTerapia (Art therapy italiana) (1998) e ha ottenuto l´abilitazione di Psicologa (2000); nel 1994 ottiene una borsa di studio dal Ministero degli Affari Esteri per una ricerca sulle capacitá terapeutiche della danza di trance Gnawa (Marocco-Essaouira).
Ha studiato e praticato la danza Butoh con diversi maestri dal 1989 (Kazuo Ono, Carlotta Ikeda, Anzu Furukawa, Minako Seki, Yumiko Yoshioka, Derevo ecc...) entrando a far parte dal 1996 della Compagnia di Danza Butoh diretta da Yumiko Yoshioka, Ten Pen chii Art labor (Schloß Bröllin).
Ha lavorato come attrice protagonista nella serie televisiva DCTP “L´amore nei secoli” diretta da Alexander Kluge (Germania 1998-99).
Direttrice artistica di Gest/azione teatrodanza (La Spezia-Berlino), con performance-Assolo insieme a musicisti jazz come Lauro Rossi, Fabrizio Puglisi e artisti di arti visive (Mario Morleo, Pietro Bellani, Moggia) partecipa a rassegne e Festival in Italia e in Germania. La sua ricerca predilige la performance in ambienti naturali e spazi “quotidiani”. 1995-2000 dirige e cura con Yumiko Yoschioka Progetti Performance di teatrodanza Butoh realizzati nei Castelli della Provincia di La Spezia e Massa Carrara.
Dal 2003 organizza a Lerici (La Spezia) il Festival di Assoli “La Danza di Confine”.
A Berlino con il suo gruppo Gest-Azione ha curato il concetto e la regia della Trilogia di Performance si sono svolte nella Metropolitana di Nollendorfplatz (2003- 2005) sul tema Nostalgia, Appartenenza, Migrazione.
Alessandro Arturo Cucurnia
Alessandro Arturo Cucurnia è nato a Pietrasanta, in provincia di Lucca, nel 1985. Laureato in Musica presso la facoltà di Lettere e Filosofia di Pisa, è attualmente musicista di professione, compositore, cantautore, polistrumentista e fonico. Fondatore del gruppo folk iniziatico “Antiqua Lunae”, da anni si dedica allo studio di culture arcaiche e tradizioni spirituali, sia d'Oriente che d'Occidente, dai culti matrilineari al paganesimo celtico, dalla tradizione ermetica a quella buddhista e così via. Ha recentemente pubblicato per la collana "Lo specchio di Dioniso", diretta da Angelo Tonelli per Agorà&Co, il libro "Musica e Sapienza, antiche tradizioni musicali e spiritualità". Attualmente si esibisce in tutta Italia e all'estero con numerosi progetti musicali, in variegati ambienti culturali che comprendono musica cantautorale (Antiqua Lunae), musica medievale bacchica (con il gruppo di musici In Vino Veritas), fusioni con musica indiana (con l'esperto Daniele Dubbini), teatro di strada (con la compagnia di trampolieri Nouvelle Lune) e performances "orfiche" con Angelo Tonelli.
Alessandro Arturo Cucurnia è nato a Pietrasanta, in provincia di Lucca, nel 1985. Laureato in Musica presso la facoltà di Lettere e Filosofia di Pisa, è attualmente musicista di professione, compositore, cantautore, polistrumentista e fonico. Fondatore del gruppo folk iniziatico “Antiqua Lunae”, da anni si dedica allo studio di culture arcaiche e tradizioni spirituali, sia d'Oriente che d'Occidente, dai culti matrilineari al paganesimo celtico, dalla tradizione ermetica a quella buddhista e così via. Ha recentemente pubblicato per la collana "Lo specchio di Dioniso", diretta da Angelo Tonelli per Agorà&Co, il libro "Musica e Sapienza, antiche tradizioni musicali e spiritualità". Attualmente si esibisce in tutta Italia e all'estero con numerosi progetti musicali, in variegati ambienti culturali che comprendono musica cantautorale (Antiqua Lunae), musica medievale bacchica (con il gruppo di musici In Vino Veritas), fusioni con musica indiana (con l'esperto Daniele Dubbini), teatro di strada (con la compagnia di trampolieri Nouvelle Lune) e performances "orfiche" con Angelo Tonelli.
Nicola Caleo
Nicola Caleo nasce a Carrara il 20 febbraio del 1983. Si manifesta subito in lui la passione per il disegno. Frequenterà poi le scuole d'arte e l'accademia di Belle Arti di Carrara. Oltre al disegno crescono assieme a lui l'amore per la musica e per il cinema. Nel 1998, infatti, inizia a suonare la batteria e a cimentarsi con i primi gruppi musicali. Saranno la psichedelia rock, progressive ed elettronica trance a nutrire i primi anni di evoluzione musicale, mentre l'illustrazione e il disegno pian piano mutano in opere animate attraverso videoclips e cortometraggi. Con l'apertura della Loggia Studios (studio di registrazione musicale) si allargano i confini della composizione con Alessandro Cucurnia parte il progetto musicale Antiqua Lunae. Nasceranno poi la Timer Shine Videos e progetti musicali elettronici come Ruphraktal e Liquid Solution of Dreams. Nel 2013 si unisce agli In VinoVeritas (gruppo di musica medievale goliardica) come suonatore di tamburo.
Nicola Caleo nasce a Carrara il 20 febbraio del 1983. Si manifesta subito in lui la passione per il disegno. Frequenterà poi le scuole d'arte e l'accademia di Belle Arti di Carrara. Oltre al disegno crescono assieme a lui l'amore per la musica e per il cinema. Nel 1998, infatti, inizia a suonare la batteria e a cimentarsi con i primi gruppi musicali. Saranno la psichedelia rock, progressive ed elettronica trance a nutrire i primi anni di evoluzione musicale, mentre l'illustrazione e il disegno pian piano mutano in opere animate attraverso videoclips e cortometraggi. Con l'apertura della Loggia Studios (studio di registrazione musicale) si allargano i confini della composizione con Alessandro Cucurnia parte il progetto musicale Antiqua Lunae. Nasceranno poi la Timer Shine Videos e progetti musicali elettronici come Ruphraktal e Liquid Solution of Dreams. Nel 2013 si unisce agli In VinoVeritas (gruppo di musica medievale goliardica) come suonatore di tamburo.
Daniele
Dubbini
Daniele Dubbini vive a Sarzana. Dal 1997 suona e studia il flauto indiano traverso di bambù detto Bansuri nella musica classica indiana della tradizione dell'India del Nord.
Si reca periodicamente in India a Varanasi, dal suo attuale maestro Santosh Kumar, dopo aver studiato anche con altri insegnanti quali Laal Chand e Lorenzo Squillari, docente del Conservatorio Musicale A. Pedrollo di Vicenza
Ha preso lezioni e ha partecipato a diversi seminari con il conosciuto Maestro Pandit Hariprasad Chaurasia.
Nella musica classica indiana è affiancato dall'accompagnamento delle percussioni indiane, le tabla, e dalla tampura (strumento a corde di bordone).
Oltre alla suddetta musica partecipa a svariati progetti di contaminazioni musicali con l'occidente accompagnando anche danzatrici di varie tradizioni.
Daniele Dubbini vive a Sarzana. Dal 1997 suona e studia il flauto indiano traverso di bambù detto Bansuri nella musica classica indiana della tradizione dell'India del Nord.
Si reca periodicamente in India a Varanasi, dal suo attuale maestro Santosh Kumar, dopo aver studiato anche con altri insegnanti quali Laal Chand e Lorenzo Squillari, docente del Conservatorio Musicale A. Pedrollo di Vicenza
Ha preso lezioni e ha partecipato a diversi seminari con il conosciuto Maestro Pandit Hariprasad Chaurasia.
Nella musica classica indiana è affiancato dall'accompagnamento delle percussioni indiane, le tabla, e dalla tampura (strumento a corde di bordone).
Oltre alla suddetta musica partecipa a svariati progetti di contaminazioni musicali con l'occidente accompagnando anche danzatrici di varie tradizioni.
Valeria
Antonini
Insegnante Ida, è Direttrice e insegnate della Scuola di Danza ProDanza a Lerici. Inoltre insegna danza classica nella Scuola di Dancing to Dance Project, e Modern nella Scuola Studio danza.
Insegnante Ida, è Direttrice e insegnate della Scuola di Danza ProDanza a Lerici. Inoltre insegna danza classica nella Scuola di Dancing to Dance Project, e Modern nella Scuola Studio danza.
VENERDI’ 25 LUGLIO
Giorgio Colli
Giorgio Colli è nato a Torino il 16 gennaio 1917: "l’anno della rivoluzione russa", come avrebbe detto in seguito. Dal 1930 al 1935 frequenta il liceo classico "Massimo d’Azeglio". Tra i suoi professori: Leone Ginzburg. Ha scritto la moglie Anna Maria: "…all’incirca verso i diciotto anni si ammalò di una malattia non grave, ma prolungata, che richiese una lunga convalescenza. Fu allora, durante quella lunga convalescenza solitaria, che per la prima volta sentì in modo violento dentro di sé qualcosa di assolutamente nuovo e vide le cose nella loro essenza". Prima della fine del liceo Colli ha letto tutti i dialoghi di Platone in lingua originale. La madre di Colli, Enrica Colombetti (1888-1955), figlia del proprietario di un Grand Hotel torinese, era cresciuta vivendo in albergo. Giorgio assomigliava alla madre nei tratti del viso e nel colore dei capelli, nel bisogno di comfort, ma soprattutto nella sensibilità e nella riservatezza.
Giorgio Colli è nato a Torino il 16 gennaio 1917: "l’anno della rivoluzione russa", come avrebbe detto in seguito. Dal 1930 al 1935 frequenta il liceo classico "Massimo d’Azeglio". Tra i suoi professori: Leone Ginzburg. Ha scritto la moglie Anna Maria: "…all’incirca verso i diciotto anni si ammalò di una malattia non grave, ma prolungata, che richiese una lunga convalescenza. Fu allora, durante quella lunga convalescenza solitaria, che per la prima volta sentì in modo violento dentro di sé qualcosa di assolutamente nuovo e vide le cose nella loro essenza". Prima della fine del liceo Colli ha letto tutti i dialoghi di Platone in lingua originale. La madre di Colli, Enrica Colombetti (1888-1955), figlia del proprietario di un Grand Hotel torinese, era cresciuta vivendo in albergo. Giorgio assomigliava alla madre nei tratti del viso e nel colore dei capelli, nel bisogno di comfort, ma soprattutto nella sensibilità e nella riservatezza.
Il padre Giuseppe Colli (1888-1973) è invece un
carattere esuberante. Impiegato fin da giovanissimo nel giornale «La Stampa» di
Frassati, sale rapidamente di grado fino ad occupare il posto di amministratore
delegato. Nel 1930, per ostilità al fascismo e per fedeltà a Frassati (che nel
frattempo era stato costretto a vendere il giornale – fino ad allora una delle
ultime testate indipendenti dal regime - a Giovanni Agnelli), rifiuta di
prendere la tessera del partito e viene esonerato dall’incarico per esplicita
richiesta di Mussolini. Dal padre, Giorgio prenderà la statura fisica, la
fermezza di carattere e un assoluto rigore morale, oltre che un antifascismo
istintivo.
Negli anni
dell’adolescenza e della gioventù, trascorre le vacanze estive a Rivara, nella
casa che suo padre aveva fatto costruire da Giuseppe Pagano e Gino Levi
Montalcini. Sono periodi di studio intenso, che portano alla stesura dei suoi
primi lavori.
Pur già deciso per
la filosofia, Colli si iscrisse nel 1935 alla facoltà di Giurisprudenza di
Torino, dove trovò Gioele Solari, che insegnava filosofia del diritto. Al di
fuori dell’accademia, in quegli anni fu assiduo di Piero Martinetti andandolo a
trovare nella sua casa di campagna: decisivo fu l’approfondimento di
Schopenhauer. Martinetti era uno dei soli dodici professori ordinari in tutta
Italia che rifiutò di prendere la tessera del partito fascista, perdendo così
il diritto all’insegnamento. Nel luglio del 1939 si laurea con Solari in filosofia
del diritto con una tesi dal titolo Politicità ellenica e Platone,
che verrà pubblicata nello stesso anno sulla « Nuova rivista storica ».1Dopo la laurea è assistente di Solari per due anni. Sono di questo periodo lavori filosofici e filologici – sui greci ma anche di pensiero originale - recentemente pubblicati presso Adelphi 2. Nel 1942 vince il concorso a cattedra per l’insegnamento di filosofia nei licei e sposa Anna Maria Musso. Dal 1942 al 1948 insegna filosofia al liceo classico "Machiavelli" di Lucca, tranne il periodo 1944-45 nel quale si rifugia in Svizzera, a Lugano, per sfuggire alla Repubblica di Salò. Insegna latino e greco ai giovani rifugiati e conosce Alessandro Fersen, in seguito autore e regista teatrale di fama, e Eugenio Cassin.
La permanenza a Lucca fu per Colli di cruciale
importanza: in quegli anni egli creò quel gruppo di amici – fra cui Mazzino
Montinari e Angelo Pasquinelli – con i quali in seguito condivise vita,
progetti e lavoro; e scrisse il suo primo libro, Physis kryptesthai
philei. Studi sulla filosofia greca, pubblicato a Milano nel 1948, con
cui vinse la libera docenza. Il gruppo di amici di Lucca è inoltre composto da:
Fausto Codino, Pietro Giorgetti, Gigliola Gianfrancesco Pasquinelli, Nino
Cappelletti, Clara Valenziano, Linda Bimbi, Enrico Ramundo, Olga Tulini e
Valentino Parlato. 3 Il libro è
stato ripubblicato da Adelphi nel 1988 con il titolo La natura ama
nascondersi. Nello stesso anno 1948 è chiamato all’insegnamento di
"Storia della filosofia antica" all’Università di Pisa, incarico
mantenuto fino alla morte.
Ma non è il mondo accademico che lo attrae, quanto piuttosto quello editoriale.
Ma non è il mondo accademico che lo attrae, quanto piuttosto quello editoriale.
Nei tardi anni quaranta e nei cinquanta, Colli
pubblica presso Einaudi di Torino tre sue traduzioni: Platone.
La lotta dello spirito per la potenza di Kurt Hildebrandt
(1947), Da Hegel a Nietzsche di Karl
Löwith (1949) e Storia della filosofia moderna di Ernst
Cassirer (1953). Ha intanto proposto a Pavese, fin dal 1945, la traduzione
delle Opere complete sia di Nietzsche che di Schopenhauer. Vengono
rifiutati entrambi da Einaudi, ma per i Parerga e paralipomena di
Schopenhauer Colli riesce a firmare un contratto con Laterza di Bari nel 1950.
Si mette al lavoro e conclude la traduzione. Non se ne farà di nulla per il
veto di Benedetto Croce
Dirige poi sempre per Einaudi la collana « Classici
della filosofia », dove pubblica – fra gli altri titoli – due suoi lavori
imponenti: la traduzione con ampio commento dell’Organon di
Aristotele (1955) e della Critica della ragione pura di Kant
(1957), e il lavoro dell’allievo Angelo Pasquinelli – morto a Zurigo non ancora
trentenne - I Presocratici (1958). All’Einaudi entra in
contatto con Luciano Foà, futuro fondatore dell’Adelphi, che diventa il suo
referente all’interno della Casa editrice. Nel 1958 riesce finalmente a
concludere con Giulio Einaudi per la traduzione delle Opere complete
di Nietzsche e a firmare il contratto relativo nel 1959.
Nel 1958 e nel 1960 passa le vacanze estive a Sils-Maria, in ambiente nietzscheano.
Nel 1958 e nel 1960 passa le vacanze estive a Sils-Maria, in ambiente nietzscheano.
Dal 1958 al 1965 dirige per l’editore Paolo
Boringhieri di Torino l’«Enciclopedia di autori classici»: una collana di 90
titoli, mai riversati da cataloghi paralleli ma concepiti espressamente per
quel progetto, pubblicati in sette anni assieme a un ristretto gruppo di
collaboratori, fra cui primeggia Mazzino Montinari, ritrovato in occasione
della morte di Angelo Pasquinelli dopo un periodo di separazione dai tempi di
Lucca. Si inizia con Nietzsche (Schopenhauer come educatore,
tradotto da Montinari) per spaziare poi da Goethe e Schopenhauer agli autori di
Nietzsche: Hölderlin, Taine, Chamfort, Vauvenargues, Hume, Voltaire, le
Upanishad e, naturalmente, Stendhal e Burckhardt – a classici del pensiero
scientifico: Fermat, Pascal, Newton, Einstein – ai Greci e ai classici del
pensiero orientale. Colli traduce appositamente il Simposio di
Platone e pubblica la sua vecchia traduzione dei Parerga e paralipomena
di Schopenhauer.
Nel 1961 Giulio Einaudi recede inspiegabilmente dal contratto per le Opere di Nietzsche. Colli rompe i rapporti.
Nel 1961 Giulio Einaudi recede inspiegabilmente dal contratto per le Opere di Nietzsche. Colli rompe i rapporti.
Luciano Foà lascia la Einaudi e progetta la fondazione
di una nuova Casa editrice. Nel 1962, con il determinante contributo
finanziario di Roberto Olivetti e Alberto Zevi, nasce l'Adelphi. La nuova Casa
editrice svilupperà la propria azione culturale intorno al progetto
dell'edizione critica delle opere di Nietzsche, sotto la cura di Giorgio Colli
e Mazzino Montinari. Nell'estate del 1962 l'editore francese Gallimard firmerà
un contratto di coedizione. E nel 1966 l'edizione Nietzsche troverà anche un
editore tedesco, la Walter de Gruyter di Berlino. Come consulente editoriale
Luciano Foà chiamerà l'amico Roberto Bazlen, conosciuto nel '37, che sarà il
principale ispiratore della "Biblioteca" Adelphi. Nella redazione
milanese Luciano Foà si avvarrà del grande lavoro di Piero Bertolucci e Nino
Cappelletti, amici e collaboratori di Colli provenienti dall'esperienza
fiorentina dell’Enciclopedia di autori classici (Boringhieri). Fin dalla
fondazione, Roberto Bazlen e Renato Solmi introduranno in Adelphi due giovani
lettori: Roberto Calasso (dal 1968 direttore editoriale) e Claudio Rugafiori.
Negli anni dal 1962 al 1968 viene fatto il grosso del lavoro per l’edizione: Montinari risiede stabilmente a Weimar, dove i manoscritti di Nietzsche sono conservati nell’Archivio Goethe-Schiller; Colli vi fa viaggi frequenti.
Nel 1969 Colli riprende la pubblicazione di opere proprie con un saggio teoretico di grande impegno: Filosofia dell’espressione, uscita presso Adelphi di Milano che in seguito sarà sempre il suo editore. “La più grande emozione” - commenterà nel suo diario all’uscita del libro.
Nel 1971-72 lavora intensamente a un ambizioso piano editoriale, quello di una «Enciclopedia dell’antichità classica» in 25 volumi destinata – nelle intenzioni di Colli - a contrapporsi alla Pauly-Wissowa. Non riesce però a trovare un editore, nonostante l’approvazione, e in molti casi l’adesione, di importanti studiosi dell’antichità, del calibro di H. Cherniss, W. D. Ross e G. Pugliese Carratelli.
Nel 1974 pubblica Dopo Nietzsche e nel 1975 La nascita della filosofia.
Nel 1976 Colli accetta la proposta di Luciano Foà e inizia a lavorare a una grande impresa di carattere scientifico: si tratta di una nuova edizione critica dei Presocratici, prevista in 11 volumi, con l’ambizione di soppiantare quella di Diels-Kranz. Nel 1977 esce già il primo volume della Sapienza greca; nel 1978 il secondo. Il 6 gennaio 1979, nella sua casa di Fiesole, Colli muore d’improvviso, mentre sta ultimando il terzo volume, dedicato a Eraclito: uscirà postumo nel 1980 (a cura di Dario del Corno).
Postumi sono usciti anche, sempre da Adelphi: Scritti su Nietzsche (1980), raccolta delle introduzioni scritte da Colli per l’edizione italiana di Nietzsche; La ragione errabonda. Quaderni postumi (1982), raccolta completa degli scritti e appunti dal 1948 al 1977; Per una enciclopedia di autori classici (1983), raccolta delle introduzioni all’«Enciclopedia» di Boringhieri di mano di Colli. In seguito, anche per merito dell’attenzione a Colli da parte di Roberto Calasso, Zenone di Elea (1998) e Gorgia e Parmenide (2003), corsi universitari tenuti a Pisa negli anni 1964-1966. È inoltre stata pubblicata da ETS di Pisa, un’edizione fuori commercio di uno scritto giovanile: Ellenismo e oltre, Einleitung (2004) in occasione del convegno di studi dedicato a Colli tenutosi a Pisa nel novembre 2004. Dei postumi giovanili sono usciti presso Adelphi: Platone politico (2007), Filosofi sovrumani (2009) e Apollineo e dionisiaco (2010).
A partire dalla metà degli anni settanta Giorgio Colli è stato tradotto in francese, spagnolo, tedesco, portoghese, polacco, turco.
Tutto il materiale inerente la sua vita e la sua opera è attualmente conservato presso l’Archivio Giorgio Colli, Firenze.
(biografia tratta dall’Archivio Giorgio Colli)
Negli anni dal 1962 al 1968 viene fatto il grosso del lavoro per l’edizione: Montinari risiede stabilmente a Weimar, dove i manoscritti di Nietzsche sono conservati nell’Archivio Goethe-Schiller; Colli vi fa viaggi frequenti.
Nel 1969 Colli riprende la pubblicazione di opere proprie con un saggio teoretico di grande impegno: Filosofia dell’espressione, uscita presso Adelphi di Milano che in seguito sarà sempre il suo editore. “La più grande emozione” - commenterà nel suo diario all’uscita del libro.
Nel 1971-72 lavora intensamente a un ambizioso piano editoriale, quello di una «Enciclopedia dell’antichità classica» in 25 volumi destinata – nelle intenzioni di Colli - a contrapporsi alla Pauly-Wissowa. Non riesce però a trovare un editore, nonostante l’approvazione, e in molti casi l’adesione, di importanti studiosi dell’antichità, del calibro di H. Cherniss, W. D. Ross e G. Pugliese Carratelli.
Nel 1974 pubblica Dopo Nietzsche e nel 1975 La nascita della filosofia.
Nel 1976 Colli accetta la proposta di Luciano Foà e inizia a lavorare a una grande impresa di carattere scientifico: si tratta di una nuova edizione critica dei Presocratici, prevista in 11 volumi, con l’ambizione di soppiantare quella di Diels-Kranz. Nel 1977 esce già il primo volume della Sapienza greca; nel 1978 il secondo. Il 6 gennaio 1979, nella sua casa di Fiesole, Colli muore d’improvviso, mentre sta ultimando il terzo volume, dedicato a Eraclito: uscirà postumo nel 1980 (a cura di Dario del Corno).
Postumi sono usciti anche, sempre da Adelphi: Scritti su Nietzsche (1980), raccolta delle introduzioni scritte da Colli per l’edizione italiana di Nietzsche; La ragione errabonda. Quaderni postumi (1982), raccolta completa degli scritti e appunti dal 1948 al 1977; Per una enciclopedia di autori classici (1983), raccolta delle introduzioni all’«Enciclopedia» di Boringhieri di mano di Colli. In seguito, anche per merito dell’attenzione a Colli da parte di Roberto Calasso, Zenone di Elea (1998) e Gorgia e Parmenide (2003), corsi universitari tenuti a Pisa negli anni 1964-1966. È inoltre stata pubblicata da ETS di Pisa, un’edizione fuori commercio di uno scritto giovanile: Ellenismo e oltre, Einleitung (2004) in occasione del convegno di studi dedicato a Colli tenutosi a Pisa nel novembre 2004. Dei postumi giovanili sono usciti presso Adelphi: Platone politico (2007), Filosofi sovrumani (2009) e Apollineo e dionisiaco (2010).
A partire dalla metà degli anni settanta Giorgio Colli è stato tradotto in francese, spagnolo, tedesco, portoghese, polacco, turco.
Tutto il materiale inerente la sua vita e la sua opera è attualmente conservato presso l’Archivio Giorgio Colli, Firenze.
(biografia tratta dall’Archivio Giorgio Colli)
Enrico Colli, ultimo a destra, a Firenze.
Curatore delle opere postume di Giorgio Colli per Adelphi.
Curatore delle opere postume di Giorgio Colli per Adelphi.
Marco
Colli
Ha iniziato a lavorare negli ’70 in teatro come attore, aiuto regista e regista, al fianco di Alessandro Fersen e Orazio Costa, per i Teatri Stabili di Roma, Palermo, Bolzano, e in compagnie private.
Negli stessi anni ha insegnato recitazione e regia teatrale presso lo “Studio Fersen”: una scuola-laboratorio rimasta aperta a Roma per più di 50 anni. Negli ultimi anni ha ripreso la sua attività di regista teatrale. Nella stagione teatrale 2010/2011 ha messo in scena per la Compagnia del Dramma Italiano del Teatro Nazionale Croato “Biografia di un pensiero furioso”, un suo testo dedicato alle figure del filosofo goriziano Michelstaetder e al poeta croato Janko Polic Kamov; lo spettacolo è stato rappresentato in Croazia, Italia e Austria. Nelle stagioni ‘02/’03 e 03/’04, ha messo in scena “Madre Courage” di B, Brecht e “Le Baccanti “ di Euripide.
Avvicinatosi al cinema in qualità di sceneggiatore, da trent’anni ha scritto per registi e con sceneggiatori quali Suso Cecchi D’Amico, Amendola e Corbucci, Franco Ferrini, Gino Ventriglia, Michele Soavi, Ferri, Orsini, Rosati, TH Torrini, Amendola e Corbucci, Farina, Tuzii, Verdone, De Crescenzo, Pressburger, Bellinelli, Scaparro, Ranieri, Di Gregorio e tanti altri.
Ha scritto anche, per Radio Rai 2, sceneggiati a puntate, come “Tazio Nuvolari” (25 puntate), che è stato trasmesso nel 2003.
Dal 2003, per sei anni, ha insegnato scrittura cinematografica, presso la Facoltà di Scienze della Comunicazione dell’Università di Urbino.
Dal 2012 è Direttore dello “Studio Fersen- scuola di Arti Sceniche “ che ha sede a Roma, presso l’Istituto Galileo Galilei.
Attualmente sta realizzando un docufilm, “Il re del bosco”, coprodotto dalla TSI (Televisione della Svizzera Italiana) e da RAI Cinema sulla avventurosa vita di Fosco Maraini, scrittore, antropologo, fotografo, viaggiatore, alpinista.
Una sua sceneggiatura, tratta dal libro di Davide Longo “Il mangiatore di pietre”, diverrà presto un film coprodotto da RAI e TSI .
FILM
2007, autore e regista di “Chiaro-Scuro”, mediometraggio a soggetto che rievoca la figura del giovane Gian Lorenzo Bernini. Una co-produzione italo-tedesca. Il film è girato interamente nel Parco e nel Museo di Villa Borghese a Roma. Nel 2005, sceneggiatore e produttore associato di “Arrivederci amore, ciao” tratto dall’omonimo romanzo di Carlo Carlotto, diretto da Michele Soavi, con Michele Placido, Alessio Boni, Isabella Ferrari. Nel 2003, autore e regista di “La dolce via”, docufiction che racconta una cronistoria fantastica di via Veneto. Con Ugo Gregoretti, Sergio Fiorentini ed Eva Henger. Nel 2001 autore e regista di “Viva la scimmia”, quarto lungometraggio a soggetto tratto dalla novella di Tommaso Landolfi “Le due zitelle”, con Giuliana De Sio e Lunetta Savino. Il film è uscito nelle sale nell’inverno 2003. Nel 1998 autore e regista di “La coincidenza”, un cortometraggio, nell’ambito del progetto antirazzista “Intolerance”, con Piero Natoli. Nel 1995 “Croce e Delizia”, co-regia firmata con Luciano De Crescenzo. Il film, con Marina Confalone e Teo Teocoli, è tratto dall’omonimo romanzo di De Crescenzo, “La Traviata” che si rincarna in una sartina del cinema in trasferta a Parigi. Nel 1994 autore e regista di “Il sogno di Pompei”, un docu-drama di 30’ realizzato dalla Presidenza del Consiglio per gli Istituti Italiani di Cultura all’estero. La ricostruzione dell’ultima notte di Pompei, prima dell’eruzione del Vesuvio. Vincitore del premio “Filmselezione” per la migliore sceneggiatura. Nel 1990 autore e regista di “Naufraghi sotto costa”, secondo lungometraggio a soggetto, con Sabrina Ferilli, Tony Palazzo, David Brandon e Claudio Spadaro. Il guardiano di un’isola della laguna di Marsala custodisce, a costo della vita, una statua greca rinvenuta nelle rovine dell’isola. Nel 1986 autore e regista di “Giovanni Senzapensieri”, opera prima, con Sergio Castellitto, Eleonora Giorgi, Aldo Fabrizi, Franco Fabrizi. Giovanni Senza pensieri, considerato lo scemo del quartiere scopre, nel solaio del palazzo dove vive, delle ali costruite sull’originario disegno di Leonardo Da Vinci. Con queste volerà via. Presentato a Cannes nella “Quinzaine des realisateurs”. Vincitore del Grand Prix di Annecy. Vincitore della “Freccia d’oro” a Tbilisi. Vincitore del Premio Qualità del Ministero. Nel 1980 autore e regista di “Modi di vivere”, un mediometraggio che mischia interviste, letture ed immagini documentarie e rievoca la figura ed il pensiero di Giorgio Colli, padre di Marco, filosofo e filologo di fama mondiale, morto prematuramente l’anno precedente. Ne è interprete Carmelo Bene.
TELEVISIONE
Nel 1992/93 regia di “Zeus”, i miti dell’antica Grecia raccontati dallo scrittore Luciano De Crescenzo, 25 puntate prodotte da RAI 1 e dalla casa editrice Mondadori. Nel 1989 sceneggia per RAI 1 80 episodi di una sit-com surreale: “Stazione di servizio”, con Marco Messeri e Paola Tiziana Cruciani, Maurizio Mattioli. Nel 1988 autore, regista e curatore di “Storia di Roma”, una serie di 20 brevi puntate che raccontano, attraverso 20 date decisive, la storia politica, sociale e artistica di una grande civiltà. RAI 3. Nel 1984 autore, regista e curatore di “Nell’uovo d’argento”, 12 puntate fra documentario e fiction per il DSE della RAI. La scoperta della Magna Grecia nel “grand voyage” di un Lord inglese che ricerca in quei luoghi le matrici dei più importanti miti classici. Nel 1983 autore e regista di “Riso in bianco”, special in due puntate, prodotte da RAI 3, sulla figura, allora emergente, del regista Nanni Moretti. Nel 1982 regista e curatore di “La filosofia e la scienza nel 1900”, una serie di 12 puntate per il DSE della RAI. Al programma partecipano il filosofo Massimo Cacciari e il padre della psicanalisi italiana, Cesare Musatti.
Ha iniziato a lavorare negli ’70 in teatro come attore, aiuto regista e regista, al fianco di Alessandro Fersen e Orazio Costa, per i Teatri Stabili di Roma, Palermo, Bolzano, e in compagnie private.
Negli stessi anni ha insegnato recitazione e regia teatrale presso lo “Studio Fersen”: una scuola-laboratorio rimasta aperta a Roma per più di 50 anni. Negli ultimi anni ha ripreso la sua attività di regista teatrale. Nella stagione teatrale 2010/2011 ha messo in scena per la Compagnia del Dramma Italiano del Teatro Nazionale Croato “Biografia di un pensiero furioso”, un suo testo dedicato alle figure del filosofo goriziano Michelstaetder e al poeta croato Janko Polic Kamov; lo spettacolo è stato rappresentato in Croazia, Italia e Austria. Nelle stagioni ‘02/’03 e 03/’04, ha messo in scena “Madre Courage” di B, Brecht e “Le Baccanti “ di Euripide.
Avvicinatosi al cinema in qualità di sceneggiatore, da trent’anni ha scritto per registi e con sceneggiatori quali Suso Cecchi D’Amico, Amendola e Corbucci, Franco Ferrini, Gino Ventriglia, Michele Soavi, Ferri, Orsini, Rosati, TH Torrini, Amendola e Corbucci, Farina, Tuzii, Verdone, De Crescenzo, Pressburger, Bellinelli, Scaparro, Ranieri, Di Gregorio e tanti altri.
Ha scritto anche, per Radio Rai 2, sceneggiati a puntate, come “Tazio Nuvolari” (25 puntate), che è stato trasmesso nel 2003.
Dal 2003, per sei anni, ha insegnato scrittura cinematografica, presso la Facoltà di Scienze della Comunicazione dell’Università di Urbino.
Dal 2012 è Direttore dello “Studio Fersen- scuola di Arti Sceniche “ che ha sede a Roma, presso l’Istituto Galileo Galilei.
Attualmente sta realizzando un docufilm, “Il re del bosco”, coprodotto dalla TSI (Televisione della Svizzera Italiana) e da RAI Cinema sulla avventurosa vita di Fosco Maraini, scrittore, antropologo, fotografo, viaggiatore, alpinista.
Una sua sceneggiatura, tratta dal libro di Davide Longo “Il mangiatore di pietre”, diverrà presto un film coprodotto da RAI e TSI .
FILM
2007, autore e regista di “Chiaro-Scuro”, mediometraggio a soggetto che rievoca la figura del giovane Gian Lorenzo Bernini. Una co-produzione italo-tedesca. Il film è girato interamente nel Parco e nel Museo di Villa Borghese a Roma. Nel 2005, sceneggiatore e produttore associato di “Arrivederci amore, ciao” tratto dall’omonimo romanzo di Carlo Carlotto, diretto da Michele Soavi, con Michele Placido, Alessio Boni, Isabella Ferrari. Nel 2003, autore e regista di “La dolce via”, docufiction che racconta una cronistoria fantastica di via Veneto. Con Ugo Gregoretti, Sergio Fiorentini ed Eva Henger. Nel 2001 autore e regista di “Viva la scimmia”, quarto lungometraggio a soggetto tratto dalla novella di Tommaso Landolfi “Le due zitelle”, con Giuliana De Sio e Lunetta Savino. Il film è uscito nelle sale nell’inverno 2003. Nel 1998 autore e regista di “La coincidenza”, un cortometraggio, nell’ambito del progetto antirazzista “Intolerance”, con Piero Natoli. Nel 1995 “Croce e Delizia”, co-regia firmata con Luciano De Crescenzo. Il film, con Marina Confalone e Teo Teocoli, è tratto dall’omonimo romanzo di De Crescenzo, “La Traviata” che si rincarna in una sartina del cinema in trasferta a Parigi. Nel 1994 autore e regista di “Il sogno di Pompei”, un docu-drama di 30’ realizzato dalla Presidenza del Consiglio per gli Istituti Italiani di Cultura all’estero. La ricostruzione dell’ultima notte di Pompei, prima dell’eruzione del Vesuvio. Vincitore del premio “Filmselezione” per la migliore sceneggiatura. Nel 1990 autore e regista di “Naufraghi sotto costa”, secondo lungometraggio a soggetto, con Sabrina Ferilli, Tony Palazzo, David Brandon e Claudio Spadaro. Il guardiano di un’isola della laguna di Marsala custodisce, a costo della vita, una statua greca rinvenuta nelle rovine dell’isola. Nel 1986 autore e regista di “Giovanni Senzapensieri”, opera prima, con Sergio Castellitto, Eleonora Giorgi, Aldo Fabrizi, Franco Fabrizi. Giovanni Senza pensieri, considerato lo scemo del quartiere scopre, nel solaio del palazzo dove vive, delle ali costruite sull’originario disegno di Leonardo Da Vinci. Con queste volerà via. Presentato a Cannes nella “Quinzaine des realisateurs”. Vincitore del Grand Prix di Annecy. Vincitore della “Freccia d’oro” a Tbilisi. Vincitore del Premio Qualità del Ministero. Nel 1980 autore e regista di “Modi di vivere”, un mediometraggio che mischia interviste, letture ed immagini documentarie e rievoca la figura ed il pensiero di Giorgio Colli, padre di Marco, filosofo e filologo di fama mondiale, morto prematuramente l’anno precedente. Ne è interprete Carmelo Bene.
TELEVISIONE
Nel 1992/93 regia di “Zeus”, i miti dell’antica Grecia raccontati dallo scrittore Luciano De Crescenzo, 25 puntate prodotte da RAI 1 e dalla casa editrice Mondadori. Nel 1989 sceneggia per RAI 1 80 episodi di una sit-com surreale: “Stazione di servizio”, con Marco Messeri e Paola Tiziana Cruciani, Maurizio Mattioli. Nel 1988 autore, regista e curatore di “Storia di Roma”, una serie di 20 brevi puntate che raccontano, attraverso 20 date decisive, la storia politica, sociale e artistica di una grande civiltà. RAI 3. Nel 1984 autore, regista e curatore di “Nell’uovo d’argento”, 12 puntate fra documentario e fiction per il DSE della RAI. La scoperta della Magna Grecia nel “grand voyage” di un Lord inglese che ricerca in quei luoghi le matrici dei più importanti miti classici. Nel 1983 autore e regista di “Riso in bianco”, special in due puntate, prodotte da RAI 3, sulla figura, allora emergente, del regista Nanni Moretti. Nel 1982 regista e curatore di “La filosofia e la scienza nel 1900”, una serie di 12 puntate per il DSE della RAI. Al programma partecipano il filosofo Massimo Cacciari e il padre della psicanalisi italiana, Cesare Musatti.
Gabriele La Porta
Laureatosi in Filosofia negli anni Settanta, ha iniziato ad interessarsi a Giordano Bruno, curando e traducendo le opere del grande filosofo di Nola nei due volumi De Umbris Idearum (1976) e Cantus Circaeus (1977), riprendendo poi le tematiche con il libro Giordano Bruno. Il nolese di ghiaccio (1991) pubblicato da Bompiani. Nel 1994 è stato nominato direttore di Rai 2, incarico che ha ricoperto per un anno e mezzo. È stato editorialista del Radiocorriere TV e nel 1996 è diventato direttore del palinsesto di Rai Notte, apparendo spesso anche in video come conduttore di trasmissioni culturali.
È tuttora solido il sodalizio umano e professionale con Pino Gagliardi. In radio e in tv ha inoltre prestato la sua opera ad EcoRadio (radio) e a EcoTv (tv). Nel 2006 ha condotto, accanto allo scrittore Giuseppe Carlotti, il programma televisivo RAI Ti presento Sophia, interamente dedicato alla storia della filosofia. La coppia La Porta - Carlotti si è riunita nel giugno 2008 per una nuova edizione del programma, sempre circondata da un numero pari di persone. Tra gli altri libri pubblicati, La Magia (1998), Coincidenze miracolose (2001), Storia della magia (2001), e la trilogia di A come anima, A come amore e C come cuore.
Nell'ottobre del 2008 è uscito Dizionario dell'inconscio e della magia, pubblicato per Sperling & Kupfer. Il suo ultimo lavoro, Tu chiamale se vuoi coincidenze è stato pubblicato nel 2011 da La Lepre Edizioni. È stato direttore della struttura Rai Notte che cura la programmazione notturna di Rai 1, Rai 2 e Rai 3. Il 5 maggio 2010 va in pensione e lascia la Rai, per passare al circuito televisivo Cinquestelle. Dal 2 giugno 2010 è direttore di EcoRadio[1]. È ospite fisso del format radiofonico "News of the World" su Radio Manà Manà.
Opere
Laureatosi in Filosofia negli anni Settanta, ha iniziato ad interessarsi a Giordano Bruno, curando e traducendo le opere del grande filosofo di Nola nei due volumi De Umbris Idearum (1976) e Cantus Circaeus (1977), riprendendo poi le tematiche con il libro Giordano Bruno. Il nolese di ghiaccio (1991) pubblicato da Bompiani. Nel 1994 è stato nominato direttore di Rai 2, incarico che ha ricoperto per un anno e mezzo. È stato editorialista del Radiocorriere TV e nel 1996 è diventato direttore del palinsesto di Rai Notte, apparendo spesso anche in video come conduttore di trasmissioni culturali.
È tuttora solido il sodalizio umano e professionale con Pino Gagliardi. In radio e in tv ha inoltre prestato la sua opera ad EcoRadio (radio) e a EcoTv (tv). Nel 2006 ha condotto, accanto allo scrittore Giuseppe Carlotti, il programma televisivo RAI Ti presento Sophia, interamente dedicato alla storia della filosofia. La coppia La Porta - Carlotti si è riunita nel giugno 2008 per una nuova edizione del programma, sempre circondata da un numero pari di persone. Tra gli altri libri pubblicati, La Magia (1998), Coincidenze miracolose (2001), Storia della magia (2001), e la trilogia di A come anima, A come amore e C come cuore.
Nell'ottobre del 2008 è uscito Dizionario dell'inconscio e della magia, pubblicato per Sperling & Kupfer. Il suo ultimo lavoro, Tu chiamale se vuoi coincidenze è stato pubblicato nel 2011 da La Lepre Edizioni. È stato direttore della struttura Rai Notte che cura la programmazione notturna di Rai 1, Rai 2 e Rai 3. Il 5 maggio 2010 va in pensione e lascia la Rai, per passare al circuito televisivo Cinquestelle. Dal 2 giugno 2010 è direttore di EcoRadio[1]. È ospite fisso del format radiofonico "News of the World" su Radio Manà Manà.
Opere
- Introduzione e cura di Filoteo Giordano Bruno di Nola, Il canto di Circe, Roma, Atanor, 1978.
- Introduzione e cura di Giordano Bruno, Ombre delle idee, Roma, Atanor, 1978.
- Itinerari magici d'Italia. Una guida alternativa, II, Centro, con Luciano Gianfranceschi, Roma, Edizioni Mediterranee, 1980.
- I grandi del mistero, a cura di e con Luciano Gianfranceschi, Firenze, Salani, 1980.
- Storia della magia mediterranea, con Andrea Forte, Roma, Atanor, 1980.
- Un'avventura nel Rinascimento, Milano, Fiore d'oro, 1981.
- Introduzione e cura di Marsilio Ficino, L'essenza dell'amore, Roma, Atanor, 1982.
- Prefazione a aa. vv., Meyrink scrittore e iniziato, Roma, Basaia, 1983.
- Morte di un bacio, Roma, Lucarini, 1984. ISBN 88-7033-028-1.
- I tarocchi di Giordano Bruno. Le carte della memoria, Milano, Jaca Book, 1984. ISBN 88-16-28006-9.
- Racconti di tenebra, a cura di, Roma, Newton Compton, 1987.
- Giordano Bruno. Tra magia e avventure, tra lotte e sortilegi la storia appassionante di un uomo che, ritenuto mago dai contemporanei, fu condannato per eresie dall'Inquisizione e arso vivo sul rogo, collaborazione alle ricerche di Anna Mirabile, Roma, Newton Compton, 1988.
- La battaglia della montagna bianca, Chieti, Solfanelli, 1989.
- Prefazione a Richard Dalby e Rosemary Pardoe (a cura di), Fantasmi. Storie e altre storie sulle orme di M.R. James, Roma, Newton Compton, 1989.
- Prefazione a Edgar Allan Poe, Tutti i racconti del mistero, dell'incubo e del terrore, Roma, Newton Compton, 1989.
- Testo critico a Giuliano Nucci, Misteri di pietra, Roma, Grapperia, 1989.
- Curatela di aa. vv., Racconti per amore, Roma, Lucarini, 1990. ISBN 88-7033-408-2.
- Giordano Bruno. Vita e avventure di un pericoloso maestro del pensiero, Milano, Bompiani, 1991. ISBN 88-452-1763-9.
- Roma magica e misteriosa. Dalla sedia del diavolo ai fantasmi di villa Stuart, dalla cripta dei Cappuccini alla Porta Magica di piazza Vittorio, un viaggio affascinante nel cuore segreto della città eterna e dei suoi dintorni, con Francesco Fantasia, Roma, Newton Compton, 1991.
- Prefazione a Edgar Allan Poe, Tutti i racconti, La Spezia, Melita, 1991. ISBN 88-403-6838-8.
- Misteri. Quasi un manifesto della letteratura del mistero e del segreto, a cura di e con Franco Scaglia, Milano, Camunia, 1992. ISBN 88-7767-119-0.
- Grandi castelli, grandi maghi, grandi roghi, Milano, Rizzoli, 1994. ISBN 88-17-84314-8.
- Storia della magia. Grandi castelli, grandi maghi, grandi roghi, Milano, Bompiani, 1995. ISBN 88-452-2580-1.
- Il ritorno della grande madre, Milano, Il Saggiatore, 1997. ISBN 88-428-0579-3.
- La magia, in collaborazione con Andrea Aromatico e Stefania Quattrone, Roma-Venezia, RAI-ERI-Marsilio, 1998. ISBN 88-317-7024-1.
- Coincidenze miracolose, Roma-Rimini, RAI-ERI-Idealibri, 1999. ISBN 88-7082-610-4.
- Donne magiche, Roma-Rimini, RAI-ERI-Idealibri, 2000. ISBN 88-7082-670-8.
- A come anima, Milano, Pratiche, 2001. ISBN 88-7380-715-1; 2002. ISBN 88-7380-735-6.
- Saggio in Valerio De Filippis, La quiete del Terrifico, Fasano, Schena, 2001. ISBN 88-8229-279-7.
- C come cuore. Pagine per lenire il mal d'amore, Milano, Pratiche, 2003. ISBN 88-7380-747-X.
- Gabriele la Porta intervista Ettore Bernabei, Roma, Edizioni Eri, 2003. ISBN 88-397-1260-7.
- S come seduzione. Dizionario dell'eros e della sensualità, Milano, Il Saggiatore, 2004. ISBN 88-438-0492-8.
- P come passioni. Dizionario delle emozioni e dell'estasi, Milano, Tropea, 2005. ISBN 88-438-0506-1.
- Dizionario dell'inconscio e della magia, Milano, Sperling & Kupfer, 2008. ISBN 978-88-200-4642-2.
- Prefazione a Michele lo Foco, L'armonia del dolore, Roma, Pagine, 2010. ISBN 978-88-7557-348-5.
- Prefazione a Dale Furutani, Agguato all'incrocio, Milano, Marcos y Marcos, 2011. ISBN 978-88-7168-565-6.
- Tu chiamale se vuoi coincidenze. Quaranta storie realmente accadute, Roma, La lepre, 2011. ISBN 978-88-96052-41
SABATO 26 LUGLIO
Gabriella
Molli
Gabriella Molli è pubblicista dal 1989 e ha collaborato con Il Secolo XIX. E’ direttore responsabile del semestrale “Le Voci”, edito dall’associazione Aidea-La Spezia. Ha al suo attivo alcune ricerche personali sulla cucina del territorio, tradotte in piccoli libri “da comodino”. Si considera una testimone attendibile di tre culture perchè nata ad Aulla, piccola città della Lunigiana storica, dove è rimasta fino a otto anni trascorrendo poi gli anni della formazione nella periferia Est della città della Spezia. Da oltre cinquant’anni vive a Lerici. Tre quindi i luoghi del cuore. Al suo attivo la partecipazione come coautrice di testi in questo ambito culturale e come relatrice in vari incontri.
Gabriella Molli è pubblicista dal 1989 e ha collaborato con Il Secolo XIX. E’ direttore responsabile del semestrale “Le Voci”, edito dall’associazione Aidea-La Spezia. Ha al suo attivo alcune ricerche personali sulla cucina del territorio, tradotte in piccoli libri “da comodino”. Si considera una testimone attendibile di tre culture perchè nata ad Aulla, piccola città della Lunigiana storica, dove è rimasta fino a otto anni trascorrendo poi gli anni della formazione nella periferia Est della città della Spezia. Da oltre cinquant’anni vive a Lerici. Tre quindi i luoghi del cuore. Al suo attivo la partecipazione come coautrice di testi in questo ambito culturale e come relatrice in vari incontri.
Giuseppe
Conte
Nato da madre ligure e da padre siciliano. Al 1946 risalgono i primi ricordi di Catania, del Giardino Bellini e della via Etnea. Frequenta a Porto Maurizio la scuola elementare e quella media, dimostrando presto un particolare interesse per la geografia, l'astronomia e la musica.
Frequentando il "Ginnasio-Liceo De Amicis" a Oneglia, sviluppa i primi interessi letterari. Si esercita in questi anni alle prime traduzioni dall'inglese, compone i primi versi, alcune opere teatrali e la bozza di un romanzo che si ispira all'opera e allo stile di Laurence Sterne che, insieme a Omero, Shakespeare, Goethe, Foscolo e Shelley, riveste un ruolo significativo nella sua prima formazione.
Legge con passione le opere di Mallarmé, Baudelaire, D.H. Lawrence e Henry Miller e inizia a sentire il desiderio di diventare scrittore.
Nel 1962 si reca a Parigi a Londra e a Bath dove frequenta una scuola estiva di inglese. Nel 1964, dopo aver ottenuto la Maturità classica, si reca nuovamente a Parigi e nell'autunno si iscrive alla Facoltà di Lettere e Filosofia presso l'Università statale di Milano dove si laurea in estetica con Gillo Dorfles nel 1968, lavorando sulla retorica seicentesca, che diventerà l'argomento del suo primo libro. Scrive poesie. Negli anni settanta si impone all'attenzione della critica con due libri di poesia: Il processo di comunicazione secondo Sade (1975) e L'ultimo aprile bianco (1979), e negli anni ottanta si cimenta con successo anche nella narrativa (Primavera incendiata ed Equinozio d'autunno), cui faranno seguito, nei decenni successivi, L'impero e l'incanto (1995), Il terzo ufficiale (2002) ecc.
Da inizi che in qualche modo si riallacciano ai testi della neo-avanguardia Conte procede verso la riscoperta del mito, del sacro, della natura. Nel 1994, in ottobre, promuove a Firenze l'occupazione pacifica della Basilica di Santa Croce con un gruppo di poeti (i capitani del Commando eroico, tra i quali Tomaso Kemeny, Roberto Carifi, Lamberto Garzia): pronuncia sul sagrato di Santa Croce un discorso in cui rivendica il primato etico e spirituale della poesia. Tra i messaggi di adesione, quelli di Lawrence Ferlinghetti, di Mary de Rachewiltz, di Mario Luzi, di Gao Xingjian.
Nel 1995-96 contribuisce a far sorgere il movimento del Mitomodernismo, partecipando con Tomaso Kemeny, Stefano Zecchi e altri a letture, conferenze e viaggi. Al primo Festival del Mitomodernismo di Alassio presenta l'opera L'Iliade e il jazz, con testi suoi e di Omero e musiche di Duke Ellington scelte dal bassista Dodo Goya. In collaborazione con Silvia Ronchey porta poesia e mito in televisione realizzando settimanalmente clips per il programma di Rai2 L'altra edicola. È invitato dall'Unesco a rappresentare l'Italia nel World Institute for Opera and Poetry. Nel 1997 in Cornovaglia per presentare Il ragazzo che parla col sole incontra George Ansell, il Gran Bardo della tradizionale Società dei Bardi di Cornovaglia. Alla stazione di Bodmin, si salutano pronunciando il motto della Società, nell'antica lingua cornica: "Nynsyn Marow Mightern Arthur" (Il re Artù non è morto).
Intanto collabora a diverse riviste e giornali quali «Il Verri», «Nuova Corrente», «Sigma», «Altro versante», «la Stampa», «il Giornale», «Il Secolo XIX» ecc.
Nel 2006 vince con Ferite e rifioriture il Premio Viareggio sezione poesia[1]
Ha prefato e/o tradotto opere di Walt Whitman, Adunis, Rabindranath Tagore, Jacques Prévert, Pablo Neruda, Serge Rezvani, Juan Gelman, Juan Uslé, William Blake, Percy Shelley, D. H. Lawrence, Victor Segalen, etc. e ha curato diverse antologie poetiche.
Ha scritto il pamphlet Lettera ai disperati sulla primavera (2006), e opere teatrali e musicali come Boine (1986), Ungaretti fa l'amore (2000), e Nausicaa (2002).
Ha anche collaborato alla RAI. Dopo aver abitato a Nizza, ora abita a Sanremo, con la moglie Mariarosa.
Opere Poesia
Nato da madre ligure e da padre siciliano. Al 1946 risalgono i primi ricordi di Catania, del Giardino Bellini e della via Etnea. Frequenta a Porto Maurizio la scuola elementare e quella media, dimostrando presto un particolare interesse per la geografia, l'astronomia e la musica.
Frequentando il "Ginnasio-Liceo De Amicis" a Oneglia, sviluppa i primi interessi letterari. Si esercita in questi anni alle prime traduzioni dall'inglese, compone i primi versi, alcune opere teatrali e la bozza di un romanzo che si ispira all'opera e allo stile di Laurence Sterne che, insieme a Omero, Shakespeare, Goethe, Foscolo e Shelley, riveste un ruolo significativo nella sua prima formazione.
Legge con passione le opere di Mallarmé, Baudelaire, D.H. Lawrence e Henry Miller e inizia a sentire il desiderio di diventare scrittore.
Nel 1962 si reca a Parigi a Londra e a Bath dove frequenta una scuola estiva di inglese. Nel 1964, dopo aver ottenuto la Maturità classica, si reca nuovamente a Parigi e nell'autunno si iscrive alla Facoltà di Lettere e Filosofia presso l'Università statale di Milano dove si laurea in estetica con Gillo Dorfles nel 1968, lavorando sulla retorica seicentesca, che diventerà l'argomento del suo primo libro. Scrive poesie. Negli anni settanta si impone all'attenzione della critica con due libri di poesia: Il processo di comunicazione secondo Sade (1975) e L'ultimo aprile bianco (1979), e negli anni ottanta si cimenta con successo anche nella narrativa (Primavera incendiata ed Equinozio d'autunno), cui faranno seguito, nei decenni successivi, L'impero e l'incanto (1995), Il terzo ufficiale (2002) ecc.
Da inizi che in qualche modo si riallacciano ai testi della neo-avanguardia Conte procede verso la riscoperta del mito, del sacro, della natura. Nel 1994, in ottobre, promuove a Firenze l'occupazione pacifica della Basilica di Santa Croce con un gruppo di poeti (i capitani del Commando eroico, tra i quali Tomaso Kemeny, Roberto Carifi, Lamberto Garzia): pronuncia sul sagrato di Santa Croce un discorso in cui rivendica il primato etico e spirituale della poesia. Tra i messaggi di adesione, quelli di Lawrence Ferlinghetti, di Mary de Rachewiltz, di Mario Luzi, di Gao Xingjian.
Nel 1995-96 contribuisce a far sorgere il movimento del Mitomodernismo, partecipando con Tomaso Kemeny, Stefano Zecchi e altri a letture, conferenze e viaggi. Al primo Festival del Mitomodernismo di Alassio presenta l'opera L'Iliade e il jazz, con testi suoi e di Omero e musiche di Duke Ellington scelte dal bassista Dodo Goya. In collaborazione con Silvia Ronchey porta poesia e mito in televisione realizzando settimanalmente clips per il programma di Rai2 L'altra edicola. È invitato dall'Unesco a rappresentare l'Italia nel World Institute for Opera and Poetry. Nel 1997 in Cornovaglia per presentare Il ragazzo che parla col sole incontra George Ansell, il Gran Bardo della tradizionale Società dei Bardi di Cornovaglia. Alla stazione di Bodmin, si salutano pronunciando il motto della Società, nell'antica lingua cornica: "Nynsyn Marow Mightern Arthur" (Il re Artù non è morto).
Intanto collabora a diverse riviste e giornali quali «Il Verri», «Nuova Corrente», «Sigma», «Altro versante», «la Stampa», «il Giornale», «Il Secolo XIX» ecc.
Nel 2006 vince con Ferite e rifioriture il Premio Viareggio sezione poesia[1]
Ha prefato e/o tradotto opere di Walt Whitman, Adunis, Rabindranath Tagore, Jacques Prévert, Pablo Neruda, Serge Rezvani, Juan Gelman, Juan Uslé, William Blake, Percy Shelley, D. H. Lawrence, Victor Segalen, etc. e ha curato diverse antologie poetiche.
Ha scritto il pamphlet Lettera ai disperati sulla primavera (2006), e opere teatrali e musicali come Boine (1986), Ungaretti fa l'amore (2000), e Nausicaa (2002).
Ha anche collaborato alla RAI. Dopo aver abitato a Nizza, ora abita a Sanremo, con la moglie Mariarosa.
Opere Poesia
- Sulla divisibilità dell'io, inserita nell'antologia Zero: testi e anti-testi di poesia, a cura di Franco Cavallo, Altri Termini, Napoli 1974
- Èpater l'artiste, in “Altri Termini” n. 4-5, 1973-74, poi inserita nell'antologia Il pubblico della poesia, a cura di Alfonso Berardinelli e Franco Cordelli, Lerici, Cosenza 1975
- Il processo di comunicazione secondo Sade, Napoli, Edizioni di Altri Termini, 1975; Ancona, PeQuod, 2005
- L'ultimo aprile bianco, Milano, Guanda, 1979
- L'oceano e il ragazzo, 1983, Milano, TEA, 2002
- Le stagioni, Milano, BUR, 1988, premio Montale
- Dialogo del poeta e del messaggero, Milano, Mondadori, 1992
- Canto d'oriente e d'occidente, Milano, Mondadori, 1997
- La complicità del pane, Lecce, Manni, 1998
- Nuovi canti, Genova, San Marco dei Giustiniani, 2001
- Lettera ai disperati sulla primavera, Firenze, Ponte alle Grazie, 2002
- Ferite e rifioriture, Milano, Mondadori, 2006, Premio Viareggio
- Altro bene non c'è che conti: poesia italiana contemporanea per giovani innamorati, 2009, antologia poetica in collaborazione con Maurizio Cucchi e Roberto Mussapi
- Primavera incendiata, Milano, Feltrinelli, 1980
- Equinozio d'autunno, Milano, Rizzoli, 1987
- I giorni della nuvola, Milano, Rizzoli, 1990
- Fedeli d'amore, Milano, Rizzoli, 1993
- L'impero e l'incanto, Milano, Rizzoli, 1995; Genova, De Ferrari, 2003
- Il ragazzo che parla col sole, Milano, Longanesi, 1997, Premio Dessì; Milano, TEA, 2002
- Il terzo ufficiale, Milano, Longanesi, 2002, Premio Hemingway; Milano, TEA, 2005
- La casa delle onde, Milano, Longanesi, 2005, Premio Mondello
- L'adultera, Milano, Longanesi, 2008, Premio Stresa
- Il male veniva dal mare, Milano, Longanesi, 2013, ISBN 8830436593
- La metafora barocca: saggio sulle poetiche del Seicento, Milano, Mursia, 1972
- Metafora (a cura di), Milano, Feltrinelli, 1980
- La lirica d'occidente (antologia), Parma, Guanda, 1990; Milano, TEA, 1998
- Terre del mito, Milano, Mondadori, 1991; Milano, Longanesi, 2009
- Manuale di poesia, Parma, Guanda, 1995
- Il sonno degli dèi: la fine dei tempi nei miti delle grandi civiltà, Milano, Rizzoli, 1999
- Il passaggio di Ermes: riflessione sul mito, Firenze, Ponte alle Grazie, 1999
- Poesia del mondo (antologia), Parma, Guanda, 2003
- Viaggio sentimentale in Liguria, Ventimiglia, Philobiblon, 2010
- Boine, due atti per la musica di Gianni Possio e per la messa in scena e interpretazione di Franco Carli, Rugginenti, Milano 1986
- Veglia, oratorio per soli, sestetto vocale e orchestra da camera, da un'idea di Mimmo Paladino, Carsa Edizioni, Pescara 2002
- Le Roi Arthur et le sans-logis, MEET (edizione bilingue), 1995
- L'Iliade e il jazz, su musiche di Duke Ellington, rappresentato ad Alassio nell'estate 1995
- Ungaretti fa l'amore, Quaderni dell'Ariston, Sanremo 2000
- Nausicaa, in “Sincronie” n. 10, 2001; poi, con introduzione di Fabio Pierangeli, Vecchiarelli, Manziana (Roma) 2002
- La lirica d'Occidente. Dagli Inni omerici al Novecento, Guanda, Milano 1990; poi TEA, Milano 1998
- Almanacco del Mitomodernismo 2000, a cura di Giuseppe Conte, Tomaso Kemeny e Stefano Zecchi, editore Stalla, Alassio 2000
- Gli argonauti. Eretici della poesia per il XXI secolo, a cura di Gabriella Galzio, introduzione di Giuseppe Conte, Archivi del Novecento, Milano 2001
- La poesia del mondo. Lirica d'Occidente e d'Oriente, con uno scritto di Adonis, Guanda, Milano 2003
- Percy Bysshe Shelley, Ode al vento di ponente, seguito da Nota per una traduzione, “Il verri” n. 12, 1978
- David Herbert Lawrence, La donna che fuggì a cavallo, Guanda, Milano 1980
- William Blake, Canti dell'innocenza e Canti dell'esperienza, in Id., Opere, Guanda, Milano 1984
- David Herbert Lawrence, Poesie, Mondadori, Milano 1987
- Percy Bysshe Shelley, Poesie, Rizzoli, Milano 1989
- Serge Rezvani, L'ottavo flagello, Rizzoli, Milano 1991
- Walt Whitman, Foglie d'erba, Mondadori, Milano 1991
- Walt Whitman, O capitano! Mio capitano!, Mondadori, Milano 1995
- David Herbert Lawrence, Mattino di primavera e altre poesie, Passigli Editori, Firenze 2008
- AA. VV., La letteratura italiana vol. 20, Edizione speciale per il Corriere della Sera, R.C.S. Quotidiani S.p.A., Milano 2005, p. 183-184 e 226; Titolo dell'opera originale: Natalino Sapegno ed Emilio Cecchi (diretta da) Storia della letteratura italiana, Garzanti Grandi opere, Milano 2001 e De Agostini Editore, Novara 2005
- Enrico Ghidetti e Giorgio Luti, Dizionario critico della letteratura italiana del Novecento, Roma, Editori Riuniti, 1997, p. 200-201
Adriana
Beverini con il vincitore del premio Pea 2013, il poeta greco Titos Patrikios
Nicola Rinaldo
Attore, musicista
2014: Suona con i Mùmanouche, un trio di jazz Maunouche
2013: partecipa al “Festit” nell'isola di Itaparica (Brasile) con lo spettacolo “Bar solo”, una collaborazione di cinque artisti provenienti da varie nazioni (Italia, Brasile, Argentina, Cile)
- presenta “Loop Groove” nel circuito dei “punto di cultura brasiliani”
2012: partecipa al Festival Internazionale di Circo della Chapada Diamantina (Br) con lo spettacolo solista “Loopy Groove”
Lavora in Italia con lo spettacolo di teatro di strada “Cantiere Vagante”
2011: si esibisce “Valdemone festival”, “Altarte” e nelle piazze italiane con Cantiere Vagante
Collabora, per sei mesi, con il gruppo musicale “Mundarejo”, in progetto culturale nella Baia (Br)
Crea con Elena Trozzola, con l'appoggio del punto di cultura Circo do Capão (Br) lo spettacolo “Naufragio per la follia” in cui interpreta un una figura buffonesca.
2010: lavora come mimo per “Gran Cocerto” un programma televisivo della RAI.
Si esibisce nelle piazze italiane con “Cantiere Vagante” e partecipa a diversi festival tra cui “Mercantia” e “Circus”
Evi Evan
L’orchestra italo greca Evì Evàn, con base a Roma e ad Atene, è impegnata a diffondere la
musica rebetika dal 2007 ed è considerata il “riferimento del rebetiko nel nostro Paese”
(da Internazionale, maggio 2012) . É composta da sette musicisti che, singolarmente o
insieme, hanno collaborato con Moni Ovadia, Vinicio Capossela, Daniele Sepe, Giorgio
Tirabassi, Nour Eddine Fatty e altri artisti. Gli spettacoli della band, di cui si sono occupati
anche il Corriere della Sera, Il Fatto Quotidiano, La Repubblica, RAI Mediterraneo, Radio
Popolare, Radio Onda Rossa, Radio Rai 2, propongono un viaggio sonoro che si snoda fra
Istanbul e Atene; da Smirne a Salonicco. Canzoni di porto e di periferie urbane, d’amore
maledetto, carcere, peripezie della vita, passione per musica, vino e narghilè, dove i ritmi
dell’allegria si alternano alle melodie melanconiche.
L’ensemble è composto da:
Dimitris Kotsiouros: bouzouki, baglamas, oud, tzouras
Giorgio Strimpakos: baglamas, voce
Daniele Ercoli: contrabbasso, cori
Luca Cioffi: darbuka, percussioni a cornice
Emiliano Maiorani: chitarra
Simone Branchesi: fisarmonica
Francesca Palombo: fisarmonica, voce
www.evievanrebetiko.com
www.facebook.com/evievan.rebetiko
[email protected]
DOMENICA 27 LUGLIO
Giancarlo Micheli
Giancarlo Micheli è nato a Viareggio il 3 febbraio 1967. Si dedica alla scrittura, in versi e in prosa, da oltre vent’anni. Ha pubblicato tre romanzi: Elegia provinciale (Baroni, Viareggio 2007; seconda edizione Fratini, Firenze 2013), Indie occidentali (Campanotto, Udine 2008; premio internazionale “Nuove Lettere”, XXII edizione), La grazia sufficiente (Campanotto, 2010). Ha pubblicato, inoltre, le raccolte di versi Canto senza preghiera (Baroni, 2004), Nell’ombra della terra (Gabrieli, Roma 2008) e La quarta glaciazione (Campanotto, 2012; finalista premio nazionale Alpi Apuane, XXXI edizione). Suoi versi figurano nelle antologie L’ora d’aria dei cani (Baroni, 2003), Altramarea – poesia come cosa viva (Campanotto, 2006), Atti di Altramarea e Argonauti nel Golfo degli Dei (Arcipelago, Milano 2010), L’evoluzione delle forme poetiche (Kairós, Napoli 2013), e su alcune riviste letterarie: Poesia di Crocetti, Pagine, NLE, The Waters of Hermes, Isla negra, Il Convivio, Levure littéraire, La Urraka. Suoi articoli e saggi sono comparsi sulle riviste Zeta, La Mosca di Milano, Il Convivio, Erba d’Arno e nei volumi Percy B. Shelley – il cuore e l’ombra viva (Pezzini, Viareggio 2007), Il Mito nel Novecento letterario (Limina Mentis, Monza 2012) e Memoires (Limina Mentis, 2014).
Antonio
Melillo
Poeta, critico letterario si occupa di geopolitica, ed è animatore di iniziative culturali. Libri: Lento incendio (LietoColle), San Giorgio e il Drago (LietoColle). Scritti in antologie: in Dieci poeti torinesi (Torinopoesia), in Simboli in versi (Editrag), in Ora e qui, Pensiero 28, a cura di E. De Signoribus (Grafiche Fioroni), in A piccoli passi (Scribastudio). Scritti e saggi in riviste: La madre (Atelier), da L’inane attesa (Zeta); Gnoseologia e linguaggio. La poesia abita la distanza (Atelier).
Poeta, critico letterario si occupa di geopolitica, ed è animatore di iniziative culturali. Libri: Lento incendio (LietoColle), San Giorgio e il Drago (LietoColle). Scritti in antologie: in Dieci poeti torinesi (Torinopoesia), in Simboli in versi (Editrag), in Ora e qui, Pensiero 28, a cura di E. De Signoribus (Grafiche Fioroni), in A piccoli passi (Scribastudio). Scritti e saggi in riviste: La madre (Atelier), da L’inane attesa (Zeta); Gnoseologia e linguaggio. La poesia abita la distanza (Atelier).
Paola Polito è nata a La Spezia. Laureatasi in
Lettere a Pisa, con Silvio Guarnieri, per molti anni ha insegnato italiano
all’estero, presso le università di Armidale (Australia), Craiova (Romania) e
Copenaghen. Si occupa di critica letteraria, linguistica testuale, cross-cultural
studies, teoria e pratica della traduzione. Ha pubblicato (con S. Jansen) Tema
e metafora in testi poetici di Leopardi, Montale e Magrelli. Saggi di
lessicografia letteraria, Olschki 2004; ha curato Sentieri liguri
per viaggiatori nordici. Studi interculturali sulla Liguria, Olschki
2008; Paesaggio ligure e paesaggi interiori nella poesia di Eugenio
Montale, Firenze, Olschki, 2011 (con A. Zollino); Entre espace et
paysage. Pour une approche interdisciplinare, «Etudes de Lettres», 1-2,
2013 (con A. Roncaccia).
Pubblicazioni più recenti: L’officina
dell’ineffabile. Ripetizione, memoria e non detto in Giorgio Bassani, Pozzi
2014; Sine corpore & Excerpta
(poesie), con un’introduzione di P. Garofalo, Il foglio 2013. Le sue più
recenti traduzioni dal romeno: il romanzo di S. Agopian, Almanacco degli accidenti, Felici 2012, e la monografia di D. C.
Derer, Silvio Guarnieri. Universitario in
Romania e in Italia, Aracne 2013.
Antonio Zollino
Nato a La Spezia nel 1961, ha svolto gli studi e completato la formazione presso l’Università degli Studi di Pisa. Nel 1998 ha pubblicato Il vate e l’ingegnere. D’Annunzio in Gadda (Pisa, ETS; 2a edizione 2010) con il quale ho conseguito, nell’anno successivo, il “Premio nazionale di saggistica dannunziana”. Nel 2005 ha pubblicato il volume La verità del sentimento. Saggio su ‘Tre croci’ di Federigo Tozzi (Pisa, ETS); nel 2006 cura, con Milva Maria Cappellini, gli Studi per Ivanos Ciani di D'Annunzio e dintorni (Pisa, ETS). Nel 2008 ha raccolto i suoi saggi montaliani nel volume I paradisi ambigui. Saggi su musica e tradizione nell’opera di Montale (Piombino, Il Foglio letterario; 2a edizione 2009). Nel 2009 ha curato la riedizione di Carlo Linati, Porto Venere (Cuneo, Nerosubianco). Nel 2010 ha ricevuto il “Premio Montale – Fuori di casa” e il Premio internazionale “Dante d’argento” per le comunicazioni culturali. Nel 2011 ha curato, con Paola Polito, gli Atti del Convegno internazionale “Credo che non esista nulla di simile al mondo”. Paesaggi liguri e paesaggi interiori nella poesia di Montale (Firenze, Olschki) e il Carteggio Giovanni Pascoli – Luigi d’Isengard (Cuneo, Nerosubianco). Nel 2014 ha pubblicato la monografia La bella sorte. Il personaggio d’Annunzio nella letteratura e nella vita culturale italiana (Lugano, Agorà & co. e parteciapato alla IV Semana de las Letras de la Universidad Complutense de Madrid presentando la relazione Come non si è letto d’Annunzio: il caso dei Pastori e del Tritone. Ha insegnato dal 2005 al 2011 Letteratura italiana come docente a contratto all’Università di Pisa. Attualmente è ricercatore presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e insegna Letteratura italiana moderna nella sede di Brescia. Ha partecipato, sempre su invito, a numerosi convegni nazionali e internazionali, è membro del Centro nazionale di Studi dannunziani di Pescara e, dal 2004, fra i redattori della «Nuova Rivista di Letteratura Italiana».
Nato a La Spezia nel 1961, ha svolto gli studi e completato la formazione presso l’Università degli Studi di Pisa. Nel 1998 ha pubblicato Il vate e l’ingegnere. D’Annunzio in Gadda (Pisa, ETS; 2a edizione 2010) con il quale ho conseguito, nell’anno successivo, il “Premio nazionale di saggistica dannunziana”. Nel 2005 ha pubblicato il volume La verità del sentimento. Saggio su ‘Tre croci’ di Federigo Tozzi (Pisa, ETS); nel 2006 cura, con Milva Maria Cappellini, gli Studi per Ivanos Ciani di D'Annunzio e dintorni (Pisa, ETS). Nel 2008 ha raccolto i suoi saggi montaliani nel volume I paradisi ambigui. Saggi su musica e tradizione nell’opera di Montale (Piombino, Il Foglio letterario; 2a edizione 2009). Nel 2009 ha curato la riedizione di Carlo Linati, Porto Venere (Cuneo, Nerosubianco). Nel 2010 ha ricevuto il “Premio Montale – Fuori di casa” e il Premio internazionale “Dante d’argento” per le comunicazioni culturali. Nel 2011 ha curato, con Paola Polito, gli Atti del Convegno internazionale “Credo che non esista nulla di simile al mondo”. Paesaggi liguri e paesaggi interiori nella poesia di Montale (Firenze, Olschki) e il Carteggio Giovanni Pascoli – Luigi d’Isengard (Cuneo, Nerosubianco). Nel 2014 ha pubblicato la monografia La bella sorte. Il personaggio d’Annunzio nella letteratura e nella vita culturale italiana (Lugano, Agorà & co. e parteciapato alla IV Semana de las Letras de la Universidad Complutense de Madrid presentando la relazione Come non si è letto d’Annunzio: il caso dei Pastori e del Tritone. Ha insegnato dal 2005 al 2011 Letteratura italiana come docente a contratto all’Università di Pisa. Attualmente è ricercatore presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e insegna Letteratura italiana moderna nella sede di Brescia. Ha partecipato, sempre su invito, a numerosi convegni nazionali e internazionali, è membro del Centro nazionale di Studi dannunziani di Pescara e, dal 2004, fra i redattori della «Nuova Rivista di Letteratura Italiana».
Compagnia Teatro
Iniziatico
La Compagnia Teatro Iniziatico, attiva dal 1996, rappresenta l’’unico esempio in Italia di un lavoro concentrato esclusivamente sulla tragedia greca, con traduzioni di prima mano realizzate dal regista (Angelo Tonelli, Tutte le tragedie, Marsilio 2007 4 voll.; in stampa con testo a fronte, Bompiani 2011). La compagnia si avvale di importanti collaborazioni multimediali: le scenografie sono affidate a Giuliano Diofili, pittore e artista figurativo di livello nazionale; le coreografie sono ideate da Annalisa Maggiani, coreografa e danzaterapeuta di fama internazionale; Paola Polito, critico letterario e contralto mette in musica e interpreta con metodo originale in greco antico brani scelti dai cori delle tragedie.
Opere teatrali realizzate:Apokálypsis, 1995; Katábasis, 1996; Máinomai, 1997; Mysterium, 1998; Eleusis, 1999; Drómena, 2000; Alphaomega, 2002 (da Sette contro Tebe di Eschilo); New World Order, 2003; V.I.T.R.I.O.L.U.M. Alchimia per Edipo re 2004; Orghia, ovvero il trionfo della sapienza sul potere (da Baccanti di Euripide), 2005 e 2009; La terra desolata di T. S. Eliot, 2005; Orestea, 2006; Alcesti, mysterium mortis mysterium amoris, 2007; Antigone, ovvero la legge del cuore contro la logica spietata del potere, 2008; Baccanti, 2009; Christus rediens, 2009. Baccanti, 2010, Orestea, 2011; Medea, 2012; Sette contro Tebe, 2013; Troiane, 2014.
Della Compagnia Teatro Iniziatico hanno parlato: RAI1; Il Manifesto; Il Secolo XIX; la Nazione; La Repubblica; Panorama; e altri. Attualmente è oggetto di una tesi di laurea in corso di stesura.
La Compagnia Teatro Iniziatico, attiva dal 1996, rappresenta l’’unico esempio in Italia di un lavoro concentrato esclusivamente sulla tragedia greca, con traduzioni di prima mano realizzate dal regista (Angelo Tonelli, Tutte le tragedie, Marsilio 2007 4 voll.; in stampa con testo a fronte, Bompiani 2011). La compagnia si avvale di importanti collaborazioni multimediali: le scenografie sono affidate a Giuliano Diofili, pittore e artista figurativo di livello nazionale; le coreografie sono ideate da Annalisa Maggiani, coreografa e danzaterapeuta di fama internazionale; Paola Polito, critico letterario e contralto mette in musica e interpreta con metodo originale in greco antico brani scelti dai cori delle tragedie.
Opere teatrali realizzate:Apokálypsis, 1995; Katábasis, 1996; Máinomai, 1997; Mysterium, 1998; Eleusis, 1999; Drómena, 2000; Alphaomega, 2002 (da Sette contro Tebe di Eschilo); New World Order, 2003; V.I.T.R.I.O.L.U.M. Alchimia per Edipo re 2004; Orghia, ovvero il trionfo della sapienza sul potere (da Baccanti di Euripide), 2005 e 2009; La terra desolata di T. S. Eliot, 2005; Orestea, 2006; Alcesti, mysterium mortis mysterium amoris, 2007; Antigone, ovvero la legge del cuore contro la logica spietata del potere, 2008; Baccanti, 2009; Christus rediens, 2009. Baccanti, 2010, Orestea, 2011; Medea, 2012; Sette contro Tebe, 2013; Troiane, 2014.
Della Compagnia Teatro Iniziatico hanno parlato: RAI1; Il Manifesto; Il Secolo XIX; la Nazione; La Repubblica; Panorama; e altri. Attualmente è oggetto di una tesi di laurea in corso di stesura.
Installazioni artistiche:
Installazioni: Desire Fitzgibbon; Raffaele Cavaliere, Gian Luca Cupisti, Giuliano Diofili, Anna Ferrari, Carla Lazagna, Sergio Mazzanti, Beppe Mecconi, Hellen Riga, Mario Tamberi, Graziano Dovichi, Bruno Larini, Gino D’Ugo; Jaya Cozzani, Collettivo Synérgheia, del Liceo Classico Parentucelli di Sarzana.
Gli studenti del Liceo Classico e Scientifico Parentucelli, oltre a collaborare come stagisti alla realizzazione dell’evento, creeranno installazioni e performances a tema, e seguiranno l’evento con interviste per il loro Giornalino di Istituto.
Installazioni: Desire Fitzgibbon; Raffaele Cavaliere, Gian Luca Cupisti, Giuliano Diofili, Anna Ferrari, Carla Lazagna, Sergio Mazzanti, Beppe Mecconi, Hellen Riga, Mario Tamberi, Graziano Dovichi, Bruno Larini, Gino D’Ugo; Jaya Cozzani, Collettivo Synérgheia, del Liceo Classico Parentucelli di Sarzana.
Gli studenti del Liceo Classico e Scientifico Parentucelli, oltre a collaborare come stagisti alla realizzazione dell’evento, creeranno installazioni e performances a tema, e seguiranno l’evento con interviste per il loro Giornalino di Istituto.